60. Fitness, Franco and erotic massages

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Dopo l'episodio in bagno, Jane e Michael si vestirono tra sguardi di sfida senza proferire parola. All'improvviso Michael ebbe una chiamata di lavoro...
"Devo incontrare un collega e la cosa andrà un po' per le lunghe, mi aspetti qui o vuoi farti un giro nella cittadina di Aspen? Magari ci becchiamo dopo" le disse Michael.
"Per il momento resto qui a rilassarmi dopo non so"
"Va bene, puoi approfittare dei servizi di questo hotel e non devi preoccuparti di niente, puoi fare qualche massaggio, utilizzare la spa, la zona fitness, insomma quello che vuoi... rimaniamo che tu mi aspetti qui ok?"
"Ok... grazie"
"A dopo allora" Michael se ne andò con un mezzo sorrisetto impacciato lasciandola sola nella grande suite. Jane si butta sul letto sbuffando ripensando a ciò che era successo. Aveva una gran voglia di stare con lui, magari visitare Aspen proprio come due fidanzatini ma cercó di eliminare subito questa idea dalla testa.
"Andiamo Jane! É stato solo sesso non puoi ritornare davvero con lui, ricordati che lui ti ha tradita più di una volta con la sua ex ed è morto un tuo amico!" Si ripeté lei a gran voce. Decise così di approfittare di quel lusso che le era capitato e andò in dapprima in palestra per poi rilassarsi in spa. Cominció a riscaldarsi sul tapirulan con una camminata veloce e poi una corsa. Dopo un quarto d'ora passó ai macchinari che le permettevano un total body, fu durante l'esercizio in lat machine che conobbe il personal trainer della palestra.
"Ciao, scusa se ti disturbo ma è mio dovere dirti che poni le mani in modo sbagliato sull'attrezzo"
"Ciao, dici? Eppure ho sempre fatto così" rispose Jane senza fermarsi.
"Mi permetti di aiutarti?"
"Ok"
Il professionista si avvicinò di molto al suo corpo mentre era seduta sulla lat machine sfiorandola con il suo addome scolpito. Poi, tiró con una sola mano l'attrezzo di fronte a lei indicando dove posizionare le mani prima di iniziare. "Adesso cerca di lavorare facendo leva solo con questa parte del corpo" le suggerí sfiorandole la schiena puntando sui dorsali. Jane fece come le aveva suggerito. "Tieni le spalle giù." Le disse ancora una volta toccandola ma senza essere indiscreto.
"Wow, così é molto più faticoso"
"Vuol dire che stai lavorando bene, potresti diminuire il carico se é troppo faticoso"
"Nono, così va bene, comunque grazie, sei stato gentile"
"É il mio lavoro" disse il personal trainer con un sorriso smagliante. Jane lo fissó per un secondo, era davvero carino con i suoi occhi color cielo e i capelli biondi. "Io sono Franco, se hai bisogno ancora di me non farti problemi"
"Va bene, grazie Franco"
Egli se ne andò cercando di aiutare altre persone. Jane rimase stupita dal suo comportamento professionale, di solito i personal trainer avevano sempre cercato di attaccare bottone approfittando della situazione e invece lui era stato gentile e professionale. Dopo un'oretta Jane si asciugó la fronte terminando l'ultimo circuito. Bevve un goccio d'acqua e si sentí rigenerata, più forte di prima. Quella sessione le aveva fatto bene liberandole la mente, tuttavia, non poteva liberarsi dall'idea che aveva di Michael, di ciò che stava accadendo e sapeva che doveva stare attenta se non voleva finire per baciarlo. Così, un'intuizione le balenó in testa guardando Franco. Si avvicinó a lui con interesse, era evidente che questa volta era lei ad attaccare bottone...
"Grazie ancora Franco per i tuoi consigli, sono stati davvero utili" disse Jane avvicinandosi al professionista seduto a scrivere delle schede.
" Di nulla, sono a tua disposizione..." risposte Franco scrutando bene il suo viso.
"Perché mi guardi così?" Chiese Jane quasi ridendo.
"No, niente scusa è che mi ricordi vagamente una persona... scusa posso chiedere il tuo nome?"
"Mi chiamo Jane"
"Ecco chi sei, si Jane, sei proprio tu!"
"Come prego?"
"Jane sono io, Franco delle high school, non ti ricordi? Beh, certo sono un po' cambiato ma"
"Si, ora mi ricordo di te! Hai giocato nella squadra di football all'ultimo anno! Caspita quanto sei cambiato!"
"Beh si ero molto in sovrappeso e l'ultimo anno mi ha aiutato a cambiare, ma anche tu stai molto bene, ti trovo in forma"
"Grazie!"
"Ti posso abbracciare?"
"Ma certo!"
"Come mai sei qui ad Aspen?"
"Ehm... é una lunga storia, e tu invece da quanto lavori qui?"
"In realtà non molto, sostituisco un amico, io lavoro a Los Angeles."
"Beh, io ci vivo"
" Ma dai, allora perché non ci vediamo per un caffè qualche volta?"
"Si, mi piacerebbe, ti lascio il mio numero"
Fu così che Jane ritrovó un vecchio amico delle superiori e la cosa la rallegrò molto. Si salutarono e poi lei iniziò il suo percorso spa. Dopo un bagno turco e la piscina termale, Jane si stese sul lettino aspettando il suo massaggio. Il tizio era davvero bravo con le sue mani distendendole tutti i muscoli dopo 10 min, non sentí più nessun massaggio ma dei brividi sulla schiena provocati dal ghiaccio. Si alzó di scatto per capire cosa stesse succedendo non appena si sentí chiudersi la porta, ma una mano le bloccó il capo sul lettino. "Ferma, non avere paura... sono qui per farti volare ricordi, te l'ho detto questa mattina" Jane non seppe dire nulla bloccata da un nodo alla gola che la faceva respirare astento. Il cuore incominciò a batterle all'impazzata. Cosa voleva ancora? Possibile che non ne aveva mai abbastanza? Jane era coperta solo da un'asciugamano sul sedere e in quel momento si sentiva più che nuda sotto gli occhi seducenti di Michael. Egli incominció a baciarle e a leccarle la schiena aiutandosi con dei pezzi di ghiaccio per farla dimenare dal piacere. Le tolse l'asciugamano che le copriva il sedere e le diede un morso, poi scese sulle cosce a mo di baci e carezze massagiandogliele anche. Le divaricó le gambe e la leccó e Jane emise un grido di piacere giá bagnata. "Sei già bagnata, questo vuol dire che ti sono mancato"
"No.. n-non.. é vero" sussurrò Jane con difficoltà. Passó circa mezz'ora tra carezze e preliminari tra i due. Ad un certo punto Jane prese le redini in mano esasperata da quel momento aveva bisogno di sentirlo. Gli bació il collo e gli tolse la maglia apprezzando il suo petto che leccó per bene. Poi lo liberó dai pantaloni e dalle mutande e lo sentí duro contro di sé. Jane fece la stessa cosa che fece con lei scendendo verso il suo membro e lo portó quasi all'estasi. Michael prese un preservativo, lo indossó e bloccó Jane al muro portandosela in braccio. Una sola spinta e Jane lo sentí entrare dentro di lei. Mentre lo facevano Jane stava per baciarlo guardando i suoi occhi lí solo per lei che la supplicavano, le gridavano amore, desiderio, passione. Ma cercó di resistere e gli suggerí di cambiare posizione. Infatti, Michael la girò di schiena strizzando forte il sedere. Dopo un po' vennero entrambi e si riposarono sul lettino.
"Oh Jane non ne avrò mai abbastanza"
Jane non disse nulla e si accoccoló su di lui. "Cosa hai fatto mentre ero via?" Chiese Michael curioso.
"Sono andata in palestra e ho fatto il percorso spa finendo con te"
"Beh un percorso davvero rivitalizzante allora"
"Mmh si... e anche...di nuove amicizie" gli disse lei con sguardo beffardo. Il suo intento era di provocarlo.
"Cosa vuol dire nuove amicizie?!" Le chiese lui sospettoso.
"Quello che ho detto, ho ritrovato un mio vecchio amico e guarda caso lavora a Los Angeles e si trova qui di passaggio, proprio come me"
Michael era visibilmente infastidito ma aveva capito il suo gioco. Cosí...
"Allora dovreste vedervi e riprendere la vostra amicizia, magari é un segno del destino"
"Forse hai ragione, sarebbe un peccato non approfittarne"
"Devi lasciargli il tuo numero"
"L'ho già fatto caro ma grazie del consiglio"
"Spero che il tuo amico sappia come é stato fortunato a ritrovarti!" Esclamò Michael irritato.
"Ma senz'altro"
"Adesso andiamo in camera a cambiarci andremo a vedere Aspen" ordinó Michael nervoso.
"io resto in albergo, non andrò da nessuna parte con te a fare la fidanzatina da 4 soldi" gli rispose lei accigliandosi.
"Non me ne frega un fico secco, io ti pago e tu esegui"
"Non sono il tuo burattino"
"E io sono il tuo capo, sei qui per lavorare"
"E anche fare sesso quando ti pare rientra in questo?!"
"No, quello é facoltativo piccola Jane, e mi pare che fino adesso questo lavoretto ti sia piaciuto o sbaglio?"
"Quando ti ci metti sei davvero uno stronzo"
"Basta che ti guardi allo specchio"
"Ripeto, io non vengo con te"
" Allora mi riservo della facoltà di non pagarti"
"Fottiti"
Jane riprende il suo asciugamano e ritorna in stanza seguito da Michael. Egli si cambia mentre Jane si siede sul divano accendendo la TV. " Preparati"
"Ho detto di no"
"Sai, sei davvero una stupida, chi é il tuo amico, Franco il personal trainer?"
"Si, e allora!?"
"É ovvio che ti ha puntata, fa così con tutte, lo conosco bene... non credere che tu sia l'eccezione alla regola o che sia felice di averti ritrovato, anzi non vede l'ora di scoparti"
"Come te no?"
"Io mi prendo ciò che mi viene offerto"
"Come cavolo ti permetti di trattarmi così?"
"Sei tu a volerlo, ti ho avvisata ieri sera che non avresti avuto un trattamento speciale se vuoi solo sesso"
"Da te si.. in altri cerco anche altro"
"Povera illusa"
"Forse non ti è chiaro una cosa, io sono libera di stare con chi mi pare anche se faccio sesso con te, oltre ciò sei solo il mio datore di lavoro, basta, quindi non voglio uscire con te adesso"
"Dovrai farlo per forza, si tratta di lavoro e ora preparati non lo dirò di nuovo"

Continua

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