20. They don't care about us

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Dopo quella frustante telefonata, Michael, il giorno dopo, assunse subito la sicurezza personale, a se e alle persone più care, come la famiglia, Fred e Jane. Solo che quest'ultima non se ne sarebbe accorta di essere sorvegliata a vista d'aquila. Tra pochi giorni sarebbe ricominciato anche il tour ma prima, doveva risolvere la situazione Notorius una volta e per tutte.
Nel frattempo, era solo nella sua terrazza di Berverly Hills a godersi il panorama con un buon caffè, quando ad un tratto ebbe una strana chiamata dai suoi scagnozzi.
"Signor Jackson, abbiamo qualcosa di interessante da farle vedere"
"Va bene, salite"
Dopo due minuti, due uomini vestiti di nero, alti e grossi bussarono alla porta e si presentarono con un ragazzo trasandato, malconcio, dalla forma esile e un viso scavato dalle grosse occhiaie sotto gli occhi.
"Chi è?"
"Lo abbiamo sorpreso a manomettere qualcosa nella sua auto signore, si tratta di microcip"
Michael lo guardó severo poi gli pose delle domande.
"Chi ti manda?"
Il ragazzo impaurito non rispose. Michael si irritó ancora di più. Lo prese dal collo della maglia con le sue mani e si rivolse a lui in maniera più dura.
"Senti, mi vogliono morto, ho una famiglia da proteggere e la mia ragazza da proteggere che per colpa mia è stata già ferita da uno sparo, ora ti presenti tu e non so per quale motivo. Non posso perdere altro tempo, aiutami ti prego! Ti manda Notorius vero?"
Il ragazzo era dispiaciuto, era visibilmente frustrato da quella situazione che gli raccontó Michael, tuttavia non riusciva a parlare, qualcosa lo bloccava, forse una minaccia. Michael si accorse che qualcosa lo bloccava, che voleva parlare.
"Dimmi la verità, non ti faró niente, puoi parlare con me, non sono come lui. Ti ha ricattato vero?" Gli parló Michael cercando di essere più comprensivo.
Il ragazzo annuì abbassando la testa. Si sentiva in colpa.
"Io ti posso aiutare, se tu mi parli potró proteggerti, non temere non ti farò avere problemi con la polizia, hai la mia parola"
Il ragazzo ci pensó un attimo poi si decise a parlare. Gli uomini lo lasciarono andare e insieme parlarono mentre loro ritornarono al loro lavoro.
"Allora, chi ti manda?"
"Notorius" disse il ragazzo.
"Come ti chiami?"
"Mi chiamo Denniz"
"Denniz, ascolta, posso capirti... anche io prima lavoravo per lui, quando ero un ragazzino, perché non avevo scelta, ma poi ho avuto la forza di riscattarmi e arrivare dove sono arrivato, non essere vittima di quei criminali"
"La fai facile, tu hai soldi, successo... io ho mia madre e devo portare a casa i soldi, con un misero lavoro non ce la faccio. Mi sono messo nei guai, perché mi fornivo di droga da lui... poi ho cercato di smettere, ma ogni volta lui o i suoi cercavano di farmi riprendere o farmi fare un lavoretto per loro, è troppo difficile uscirne"
"Puoi Denniz, credimi, dobbiamo solo trovare un modo per incastrarlo. Cosa stavi facendo alla mia macchina?"
"Mi avevano ordinato di mettere delle cimici in auto per sapere sempre la tua posizione... io non so cosa o perché, ma vogliono farti fuori Michael"
"Lo so, ed è per questo che devi aiutarmi"
"Non posso, hanno minacciato di uccidere mia madre"
"Denniz, so che prima ho detto che ti avrei lasciato fuori con la polizia... ma se tu"
"No Michael, non chiedermi nulla"
Scattó il ragazzo.
"Ascoltami, se tu fossi pronto a testimoniare ti garantisco che dalla prigione lui non uscirà più, prima troveremo un modo per incastrarlo, e poi con la mia è la tua testimonianza, quell'uomo marcirà in galera"
"Anche a me metteranno dentro e dopo non avrò più il coraggio di guardare mia madre negli occhi per le cazzate che ho fatto"
"E vorresti continuare a fare questo? Sapresti poi tu guardarti nello specchio ogni giorno per aver buttato al vento l'occasione giusta per riscattarti?!" Esclamó Michael. Egli aveva gli occhi di uno che ci credeva in quelle parole, perché è riuscito a salvarsi, perché non poteva farlo anche Denniz?
Denniz guardó altrove, con occhi di rammarico.
"Denniz, io non ti abbandono, perché come me, hai bisogno di aiuto per uscirne, a me non ha aiutato nessuno, ma io voglio darti questa possibilità, sono pronto anche ad aiutarti a smettere con la droga, ti ho detto, ci sono passato. Per favore, fidati di me"
"Tutto questo è un'utopia... ma mi hai convinto. A patto che si protegga mia madre"
"Manderò già qualcuno... la proteggeranno e lei non se ne accorgerà nemmeno. Così ho fatto con la ragazza che amo"
"Quindi lei non sa nulla?"
"Voglio lasciarla fuori da questa situazione. Meno sa e più sicura rimane, non voglio che rimanga coinvolta ancora"
"Grazie Michael, potevi chiamare subito la polizia e non l'hai fatto. Ti sarò debitore per la vita"
"Ringraziami dopo che avremo messo dentro quel furfante. Adesso troviamo un modo per metterlo dentro. Ho bisogno che tu mi dica tutto quello che sai. Spostamenti, posizioni di spaccio. Ti prometto che semmai finirai dentro farò di tutto per farti uscire pulito o comunque con la cauzione"
"Ancora grazie Michael, grazie per l'occasione giusta"
I due continuarono a parlare per molto tempo finché non trovarono un modo per incastrarlo e farlo beccare con le mani nel sacco.

Continua
-LG

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