29. Fly Away

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Quel giorno tutte le persone presenti all'università seguirono attentamente la tesi di Jane, in particolare ciò che concerne la sua vita sentimentale. Michael decise di fare la sua entrata senza nascondersi, volle rischiare, solo per farla contenta. Ovviamente le voci cominciarono a girare nei dintorni dell'ateneo, così furono costretti a chiudere i cancelli. Jane non stava nella pelle, e se pure avesse fatto un gesto senza calcolare le conseguenze, fu contenta di quell'atto d'amore. Mai si sarebbe aspettata di ritrovarselo li, seduto nel giorno più importante fino ad allora.
Michael quella mattina sembrava irrequieto, provava delle sensazioni strane, non riusciva stare fermo sulla sedia. Ogni momento era buono per cambiare direzione delle gambe accavallate mentre seguiva Jane. Forse era proprio perché la seguiva attentamente: la voce era ritornata a dominare la sua mente, quella creatura perfetta, preparata al punto giusto, era risaltata da un paio di tacchi che spingevano Michael a focalizzarsi su ogni forma del suo corpo. Lo spacco gli dava alla testa, era curioso di sapere cosa avesse indossato li sotto, quale fosse il suo completino intimo. Ogni particolare lo portava li, alla voglia di possederla dopo tanto tempo, questo gli ricordava un po' il tempo trascorso ad aspettare di farlo per la prima volta con lei. E sapeva che sarebbe stato più bello ancora. La desiderava, più che mai, le mancava quasi quanto L'ossigeno e sapere che fosse lì, a pochi metri da lui, così bella nel suo vestito, che tra l'altro non vedeva l'ora di togliere, lo rendeva quasi nervoso nel dover attendere ancora. Si rilassò anche parecchio notando che Jane era capace di superare ogni tipo di sensazione o turbamento che gli suscitó Tatum in quei giorni. Si convinse che fossero sensazioni normali, dovuti al distacco traumatico. Soprattutto nel momento in cui desiderava ardemente combaciare le sue labbra a quelle di Jane, mentre finivano di discutere la tesi. Era così bella che avrebbe pagato tutti per farli uscire da quella sala, lì all'istante, per dare libero sfogo alla sua fame. Non aveva mai una piena sazietà con lei.
Dopo circa un'ora, c'è la consegna della pergamena e i relativi voti... "110/110!" Jane ebbe il massimo dei voti e Michael saltó quasi dalla sedia. Degli applausi si fecero sentire subito mentre continuavano altri voti. Finalmente Michael poté recarsi verso di lei.
"Congratulazioni amore mio!" Esclamò Michael quasi piangendo.
"Oh Michael" lei gli si buttó subito addosso abbracciandolo come se non ci fosse un domani. Pianse quasi interrottamente.
"Mi sei mancata tanto"
"Anche tu Mike"
Prima di baciarla la guardò negli occhi per assaporare ogni particolare che non gustava da tempo. Le si avvicinò in men che non si dica baciandola dolcemente sulle labbra. Quelle labbra che erano mancate come l'acqua. Ovviamente catturarono l'attenzione di tutti finchè molte persone lì dentro non s'intromisero e cominciarono a chiedere foto e autografi a Michael. Ci vollero altre due ore prima di liberarsi. Ma come?
"Cosa fai Michael?"
"Una telefonata per salvarci, ho bisogno di te, adesso!" Esclamò Michael con occhi pieni di desiderio. Jane sussultó da quella affermazione tanto che la sua libido si sveglió in pochi secondi. "Saluta Stefany, non la rivedrai per due giorni" disse poi lui.
"Cosa?"
"Tu fallo, Loro sanno già tutto"
"Michael perché?"
"Devo darti il mio regalo di laurea piccola!" Le disse facendole l'occhiolino.
Jane andò a salutare Stephany mentre Michael faceva in ennesima foto con una fan. La ragazza si avvicinó fin troppo a Michael fino a toccargli il didietro. Lui per un attimo sussultó. La ragazza lo guardó di sottecchi adottando uno sguardo seducente. Dopo di che si fermò a parlare.
"Che peccato che ti sei fidanzato, sei nell'età più bella dovresti divertirti!" Esclamò la ragazza.
"Beh credimi mi sono divertito abbastanza, adesso faccio sul serio"
"Beh, nel caso..." lei gli prese la mano e inizió a scrivergli un numero sulla mano " ti annoi, chiamami" poi la ragazza sparì. Probabilmente doveva essere lì per una laureata.
"Chi era quella?" Ad un tratto la voce incazzata di una Jane appena laureata.
Michael era confuso poiché preso da tante voci: fan che lo chiamavano a destra e sinistra e non riusciva a dare soddisfazione invece alla sua ancella. "Sei pronta? Non me posso più, dobbiamo uscire di qui!" Esclamò lui.
"Io non mi muovo di qui fin quando non mi dici chi è quella" rispose lei fin troppo presa.
"Amore non la conosco, è una fan"
"Scusi possiamo fare una foto?" Chiede un'altra fan.
"No è impegnato!" Risponde Jane al posto di Michael.
La ragazza ci rimane malissimo fino a provocare uno sdegno in Michael.
"Perché l'hai trattata così? Io non tratto così i miei fan!"
"Infatti lo vedo!"esclamò Jane notandogli la mano.
"Non è come sembra"
Jane se ne va senza dargli il tempo di spiegare e in due secondi trova  la ragazza del numero di telefono.
Ad un tratto le tira i capelli "ascoltami bene, prova a fare di nuovo la Troia col mio ragazzo e ti rovino" le tira di più fino a farla male e scaraventarla a terra. Le persone intorno si paralizzano, la guardano di stucco mentre gira i tacchi verso Michael che lo prende e lo porta via.
"Jane ma"
"Sta zitto e andiamo! La festa è finita"
I due raggiungono la limousine di Michael.
"Jane, ma ti ha dato di volta il cervello?! Cosa ti salta in mente?"
"Sei uno stronzo! Non sei nemmeno arrivato e già fai i guai! Di te non posso fidarmi se ti trovo numeri sulle mani!"
"Ma cosa dici?! È stato un caso!"
"Michael Jackson prega Dio di non farti mai scoprire che mi tradisci perché saranno guai, ti giuro che per te non esisterò più"
"Jane, Jane" Michael la ferma cercando di rassicurarla " non è successo nulla, non capisco perché tu ti sia fatta prendere da così tanta furia"
"Che cazzò dì domande fai? È ovvio il perché! E se tu non lo comprendi le cose sono al quanto preoccupanti!"
"Jane, adesso devi calmarti. Non dire idiozie. Muoio dalla voglia di fare l'amore con te, non lo vedi? Il mio corpo ti brama, il mio cuore sta scoppiando di gioia. Finalmente ti ho tra le mie braccia. Ti amo troppo per divertirmi con un'altra. Ammetto che ci sono state delle occasioni, ma credimi non ti ho mai tradito, e mai lo farò. Sono sorpreso di me, ma è così. Aspettavo solo te amore mio." Michael le sussurró tali parole prendendo il suo viso tra le mani mentre la guardava intensamente.
"Lo so mi sto comportando da sciocca, scusami è che non ci ho visto più... la gelosia, il non vederti da più di un mese... sei mio. Ho paura di perderti"
"Perché mai? Io sono tuo e di nessun altra!"
Si baciano. Le labbra si incollano cominciando una danza all'unisono. I loro corpi subito vanno in escandescenza ma erano in luogo pubblico. Le labbra di Michael quasi divorano quelle di Jane finché non si autoimpone di fermarsi, sebbene con difficoltà. "Ho una voglia matta di entrare dentro di te che non hai idea" sostenne senza filtri lui. "Sempre galante tu"
"Dai non fare la signorina per bene che mi desideri più di me in questo momento" Jane fa finta di niente cercando di non dare a vedere.
"Si vede da lontano che sei bagnata" le sussurro lui all'orecchio. Lei fa per guardarsi dietro cercando di controllare la gonna.
"Ma insomma che dici!"
"Devo tradurre ciò come un si" disse poi Michael alzando un sopracciglio con mo' di vittoria.
Entrano in auto e vanno diretti in aereoporto. "Michael ma dove andiamo?"
"È una sorpresa piccola. Adesso vieni qui"
Michael la tira a se, mettendola di cavalcioni. Le alza la gonna e comincia ad accarezzare le cosce, i glutei, l'interno coscia, baciando appena quelle zone. Apprezza il fatto che vi sia la pelle nuda perché estate. "Mentre tu discutevi la tesi, fantasticavo sull'intimo che indossavi..." Jane a quelle parole quasi si strozza con la sua stessa saliva mentre sente molto bene il respiro di Michael sulla pelle. Tra le sue gambe. "Mi piacciono queste mutandine. Il pizzo mi fa uscire fuori di testa. Soprattutto quando è così fino".
Egli inizia a baciarle ogni parte addicente agli slip facendola genere ad ogni tocco. Poi inizia a muoversi sotto di lei fino ad incominciare un movimento di petting. Entrambi stanno per venire ma Michael si ferma sul più bello.
"Cosa fai?!" Esclama Jane non capendo la sua decisione.
"Voglio goderti come si deve"
"Cosa? Sai che ti sto odiando in questo momento?"
"Lo so, ma presto mi amerai di più, tra pochi minuti capirai perché Jane" il suo nome le faceva sempre uno strano effetto pronunciato da lui. In effetti, dopo un minuto si fermano poiché arrivati in aereoporto. Si apprestano ad andare sul jet privato di Michael.
"Signore allora siamo pronti a decollare per la destinazione da lei scelta" afferma il pilota.
"Grazie Jones" rispose Michael al comandante. "Jane si parte, allaccia le cinture!"
"Michael, ma dove andiamo?" Chiese come una bambina che non vedeva l'ora di aprire il suo regalo.
"È una sorpresa! Sappi saremo solo io e te. E nessun altro"
"Ti amo Michael"
"Anche io piccola"
Jane non era mai salita su un jet privato, non aveva mai avuto una sorpresa, non aveva mai provato e avuto un amore così. Più la sua relazione andava avanti e più non aveva dubbi sulla scelta che aveva preso. Era felice. Cosa li aspettava? Cosa aveva pensato Michael per quei due giorni insieme?
L'aereo finalmente decolló poi dopo svariati minuti, Michael slaccia le cinture su e di Jane, la prende per mano invitandola ad alzarsi. Lasciano la parte delle poltrone per entrare in quella che si poteva definire a tutti gli effetti una piccola stanza con tanto di letto...
"Adesso nessuno ci disturberà per le prossime 4 ore." Jane ingoia a fatica è un calore nel basso ventre si fa sentire.
" perché mai?" Chiese invogliando il suo desiderio a parlare.
"Non è chiaro?"
"Non lo so... dipende dal perché non ci disturbano"
"Vediamo...." Michael si avvicinava lentamente con passo da felino. " una ragione puó essere..." le parlava attraverso l'incavo del collo facendole sentire appositamente il suo respiro sulla pelle provocandole un respiro più accelerato insieme all'eccitazione che le cresceva a dismisura. " il toglierti quei vestiti... sei più bella senza" continuava Michael baciandole appena il collo con voce suadente.
"E... perché? Ci impieghi 4 ore a togliere dei vestiti?" Michael di tutta risposta le abbassa la cerniera della gonna facendogliela cadere a terra.
"Cosa vuoi fare?" Chiese ancora lei con voce seducente, anche se in quel momento la sua voce tremava per il desiderio.
"Fare l'amore..." le rispose lui con un sorriso dolce per poi rivolgerle uno sguardo pieno di desiderio e dire " Forte! Ad alta quota".
-Continua(c)

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