21. Miserundestood

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Michael decise di collaborare con la polizia e gli agenti assicurarono massima protezione alle persone che sarebbero state coinvolte. Degli agenti in borghese lo interrogarono per alcune ore ed egli confessó tutto e ogni suo tipo di legame con Notorius. Lo faceva perché voleva tagliare ogni punto con il passato ed essere una persona nuova, aperta all'amore, al cambiamento e ogni cosa possibile per migliorare la società di cui fa parte. Aveva finalmente compreso che era inutile continuare ad restare sulle proprie, mantenere un certo rispetto in strada e farsi temere da chi non lo conoscesse. Jane lo aveva cambiato, era riuscita a tirar fuori la parte migliore di lui e a vincere su quella prepotente, arrabbiata... egli non voleva più correre rischi per la ragazza che amava. Così disse tutto, ma non tradì i suoi compagni, coloro che, anche se in maniera non molto consona, sono sempre stati dalla sua parte e lo hanno sempre aiutato. La polizia cercó di far cadere tutti i reati di Michael commessi da ragazzo in cambio della sua confessione e aiuto ad incastrare Notorius. Il clan dove prima lavorava Michael era spacciato, per non parlare di Notorius che al momento era in qualche locale nascosto tra i vicoletti di Los Angeles. Michael si accordó con il commissario nello scoprire dove fosse Notorius, solo che non avrebbe saputo il modo. I compagni fedeli delle varie gang, aiutarono Michael a trovarlo, anche come riconoscenza per non averli traditi. Varie informazioni incominciarono a viaggiare tra le persone fino alle orecchie di Michael.
"Notorius si trova a tre isolati dalla metropolitana, e in un capannone scaricheranno la merce con droga e contrabbando" riferì Michael alle forze dell'ordine.
"Bene, Jackson, grazie della collaborazione, presto potrai fare sogni tranquilli" gli disse il commissario.
"Ho una condizione, questa sera voglio esserci anche io e non può dirmi di no"
"Certo che posso, non puoi venire anche tu"
"Ci sarò anch'io"
Il commissario lo guardó diritto negli occhi e capì che se lo avesse ostacolato non avrebbe ottenuto niente di buono così...
"D'accordo, ma resterai in macchina, non devi farti notare"
"Tanto lo saprà comunque che sarò stato io, quello che lo fregherà è la convinzione che io non canterei mai nulla alla polizia."
"Perché l'hai fatto? Insomma, potresti avere molti contro adesso"
"E invece no, perché ormai a molti sta sul cazzo Notorius da come ho capito... è malvagio, ripugnante, anche con gli affari non puoi fidarti, quindi preferiscono starsene buoni"
"Adesso siamo in via non ufficiosa, ma potrai fidarti Michael?"
"Ho fatto quello che dovevo, io non tradisco nessuno, e chi doveva capirmi lo ha fatto... sono un uomo diverso, grazie... ad una donna"
"Le donne... sono sempre loro che ci salvano"
"Io non lo avrei mai creduto... insomma, è così diversa e pure così normale"
"Succede sempre così quando ti innamori, menomale che ti sei innamorato in tempo!" Esclamó il commissario dandogli una pacca.
Passarono le ore e verso le 19:00 il blitz della polizia ebbe luogo. Colsero in flagrante Notorius e i suoi uomini mentre trafficavano droga. Furono arrestati. Dopo un giorno Michael seppe che Avevano abbastanza elementi per incastrare Notorius grazie alla sua testimonianza e a quella di Denniz.
La sera prima Michael volle vedere Notorius essere portato via. Con le mani in alto, e il commissario mantenne fede alla sua parola. Adesso si sentiva davvero libero, e in pace con se stesso. Non aveva tanto da preoccuparsi perché poteva fidarsi dell'accordo di riservatezza che ci fu con la polizia, e nemmeno Notorius avrebbe potuto fare niente. Il passato di Michael era solo un ricordo adesso. Poteva sorridere al futuro che lo attendeva con Jane, era così felice che non vedeva l'ora di dirgli una volta e per tutte quello che provasse per lei.
Michael si trovava in azienda quella mattina e non era più nella pelle dato la sera stessa sarebbe uscito con Jane. Fred lo notava al quanto allegro, cosa che capitava poco e di rado.
"È l'effetto Jane quello che vedo?"
"Amico, a te non posso più nascondere nulla ormai"
"Ti trovo davvero bene, l'amore ti rende radioso!"
"Si, non ce la faccio più, voglio liberarmi da questo peso, devo dirle tutto quello che provo, non ce la faccio più a tenerlo per me" confessó Michael in preda all'entusiasmo.
"Vai piano però, dovrai trovare comunque le parole giuste per farlo... non vorrei che il tuo entusiasmo la lasciasse confusa" disse Fred tanto da riportare Michael nel mondo degli umani. Egli infatti s'inabbissó per qualche momento.
"Forse sto sbagliando, devo stare attento. E se mi manderà a fanculo?"
"Adesso stai esagerando. Io intendevo di non dirlo con tanta effervescenza o capirà una cosa per un'altra"
"Incredibile, e pensare che prima era così diverso"
Nel frattempo Jane, quello stesso giorno, tornó a lavoro ma non disse nulla a Michael perché voleva fargli una sorpresa. Infatti si trovava a pochi centimetri dal suo ufficio, stava per bussare notando la porta un po' aperta, quando delle frasi catturarono la sua attenzione.
"Si, sei uno stupido Michael, vendicarti di lei perché ti ha sempre tenuto testa. Non hai mai sopportato questa cosa"
"Mi ha sempre eccitato invece questo lato di lei, e credimi mi spinge di più a desiderarla e falla mia"
"Già, e tu vuoi vendicarti portandotela solo a letto"
"Si, deve capire con chi ha a che fare e cosa succede quando mi sei contro"
Jane ascoltó le ultime frasi dei due amici e inizió a singhiozzare. Il mondo le cadde addosso in poco tempo. Si sentì umiliata e devastata. Tutte quelle attenzioni, la gelosia, quell'attrazione, Jane comprese che fosse frutto solo di una tattica per portarla a letto, così senza dire nulla se ne andó piangendo, prendendo le distanze dall'ufficio e ora da Michael. Salendo un pianerottolo si scontrò con George che si preoccupó nel vederla piangere e singhiozzare allo stesso tempo. Nessuno l'aveva fatta sentire mai così male. L'amore dovrebbe essere una cosa bella, spensierata, ricca, sei felice, ma quella mattina conobbe anche l'altro lato della medaglia: l'amore che ti crea dolore e sofferenza. E dire che si prese così tanto cura dopo lo sparo, non si sentiva in colpa? Pensó Jane. Tuttavia, le cose stavano prendendo una piega al quanto diversa poiché la conversazione di Michael e Fred continuó...
"E aspetti che io ti creda?" Chiese di rimando Fred ridendo all'affermazione appena detta"
"Certo che no. Ovviamente desidero portarmela a letto, ma é un'altra cosa a dirmelo, voglio che duri tanto, e non voglio farlo in un lurido locale o in macchina"
"Adesso sei anche romantico!" Esclamò Fred.
"Si forse questa parte però la teniamo per noi, non spifferarla in giro"
"L'ho sempre saputo che quella lì ti avrebbe cambiato"
"Cambiato si, ma sono sempre io, non voglio diventare troppo dolce"
"Questa sera cosa hai in mente?"
"Voglio portarla in un giardino che farò aprire solo per noi, e ho pensato di fare un pick nick serale e decoro tutto con un'atmosfera sentimentale.... ho fatto catturare anche delle lucciole"
Confessó Michael in imbarazzo.
"Tu, tu hai pensato a questo? Amico, Jane ha dato più effetto di quanto pensassi!"
"Già... ho voglia di renderla felice, non lo so. È normale?"
"Certo! Più che normale"
Michael uscì dall'ufficio accompagnato da Fred, all'improvviso video Jane da lontano che abbracciava piangendo George. Michael si preoccupò e fu contento allo stesso tempo di vederla poiché non si aspettava un suo rientro così prematuro, ma non appena Jane intravide lo sguardo di Michael, ricambió lo sguardo disprezzandolo e toccando le labbra del suo responsabile.

_continua_
Scusate ragazzi ho avuto dei problemi con l'accesso e per alcuni giorni non sono entrata in wattpad. Adesso tutto bene! :) spero vi piaccia, commentate, fatemi sapere.
~Liberiangirl

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