36. Points of view

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Michael la guardava con un'espressione indecifrabile: non voleva tradirsi e allo stesso tempo risultare insensibile. Jane lo inquadrava storto a mani consorte aspettando una spiegazione che tardava ad arrivare.
"Perché non dici nulla? Non capisco che ci voleva a dirmi "guarda amore non riesco a passare, ho avuto un imprevisto" a quelle parole Michael si rilassa visibilmente e parte subito a riconciliarsi con lei.
"Amore, scusami, hai ragione è che sono stato così assorbito che non ci ho pensato" si giustifica lui.
"Che hai fatto tutto questo tempo?"
"Mi hanno chiamato alcuni dello studio per dei problemi e sono stato tutto il tempo con loro".
"Comunque la prossima volta che ti sia chiaro io non sono alla tua mercé o rimango attaccata al telefono nella speranza che mi chiami" sbotta Jane.
Michael si innervosisce in presenza della sua lamentela. "Ti ho chiesto scusa, cosa vuoi di più? Che mi inginocchi?"
"No, questo no, ma almeno dimostrati dispiaciuto" osserva lei.
"Ah, perché non sono dispiaciuto?"
"Direi di no"
"Scusami amore mio, perdonami ti prego, senza il tuo perdono non vivo" La prende in giro Michael.
"Ma che ti prende?!"
"Mi prende che non ti sopporto quando ti agiti per niente e critichi ogni cosa"
"Cosa dovevo fare? Dirti grazie che non sei venuto? Povero l'amore mio perché ha lavorato tanto?"
"Sarebbe un inizio" risponde Michael seccamente.
"Beh, non dipende solo da me, e visto che non mi sopporti tolgo il disturbo" afferma lei prendendo la borsa e avanzando verso la porta.
Michael la afferra per un braccio.
"Dove credi di andare?!"
"Lasciami"
Michael la sbatte al muro intrappolandola. "Vedi come ti comporti? Sembri un'oca"
"E tu uno stronzo"
"A-ha, e quando non sai come difenderti inizi con le parolacce, ormai ti conosco" le fa notare lui accarezzandole il viso. Jane si scosta dalla sua carezza guardandolo diritto negli occhi. "Tu non mi conosci" riprende lei mentre si dimena per liberarsi. Michael si sorprende divertito e le scappa Jane dal suo tiro.
"Ti ho detto che tu non vai da nessuna parte" urla quasi bloccandola nuovamente, questa volta alla porta.
"Lasciami, stronzo! Voglio andare a casa"
"No, questa notte tu dormirai qui" le fa sapere autoritario.
"Non puoi fare il bello e il cattivo tempo quando ti pare, io vado a casa. Sei stanco no? Hai lavorato"
"Ho già ripreso"
"Beh io no"
"Parli troppo"
"Appunto non ti conviene"
"Sei irritabile"
"E tu sei egoista"
"Io egoista?" Michael ride alla sua affermazione lanciando gli occhi al cielo. Poi si ferma, la guarda e si avvicina lentamente. Inaspettatamente, Jane si scansa al suo tentativo di baciarla. "Perché fai diventare tutto così pesante?" Chiede Michael esasperato è ormai stanco.
"Non mi piace come tu sorvoli i problemi"Gli fa notare Jane in maniera più che seria.
"Jane ma cosa stai dicendo? Ti ho detto come sono andate le cose basta" urla Michael.
"Ecco vedi, se io mi difendo prendendoti a parolacce tu invece inizi ad urlare, a stizzirti. Ora è meglio che me ne vada" Jane apre la porta "Jane, no aspetta".
Michael la richiude. " ti prego rimani con me questa notte. E te lo chiedo non per nascondere la situazione, ma perché davvero lo desidero"le rivela Michael circondandola per le braccia. Le da un bacio. Bisognoso, come per riscoprire il suo sapore. Un ritorno a casa. Jane si lascia andare e comincia subito una danza con le loro lingua. Dopo svariati secondi. "Michael, devo andare" .
Michael capisce che è inutile insistere e si dimostra comunque dispiaciuto. "Ricorderò che non sei voluta rimanere" dice seccamente.
"Come ti pare" . Poi Jane chiude la porta alle sue spalle.  Egli rimane a guardare la porta, poi ritorna in salone e comprende come si sia comportato da stupido. Si siede sospirando mentre scalcia il telecomando.
"Michael... ti vedo giù, ti va sei ci andiamo a prendere qualcosa?" Si sente ad un tratto la voce di Fred.
"Va bene"
I due vanno al Moonlight per prendere una birreria seduti comodamente sotto ad un gazebo.
"Con Jane non è andata bene vero?"
"È la prima volta che mi respinge... non ha voluto dormire con me" afferma Michael un po' giù.
"Perché?"
"Perché secondo lei non prendo seriamente i problemi e ci sorvolo sopra quando sono io a commettere uno sbaglio"
"Beh ha ragione"
"Ti ricordo che ho parlato alla polizia delle stronzate che ho fatto"
"Fratello qui parliamo di te e Jane. Un giorno avrete un bambino, una vita insieme. Se non le affronti adesso le cose cosa farai dopo?"
"Fred sembri mia madre"
"Sono serio, comprendo il punto di vista di Jane. Non ha dormito con te perché tu oggi non l'hai fatta sentire sicura frà"
"In che senso sicura? Sono due mesi che non tocco una donna" afferma lui stizzito.
"Per modo di dire"
"Tatum è un caso apparte"
"Ciò che voglio dirti, è farla sentire sicura dell'uomo maturo che sei, che sarai in grado di prenderti cura di lei, non sono per farla mangiare... ma nel risolvere i problemi insieme. Gli ostacoli della vita"
Michael non disse nulla. Si limitava ad assorbire ogni parola saggia di Fred.
"Ah fratello, se non ci fossi tu... mi sento meglio. Ora ho capito. Hai ragione" disse Michael più sicuro di se. Ad un tratto, egli si giró dall'altra parte e notó una ragazza a lui fin troppo familiare. "Jane?"
"Cosa?" Chiese Fred.
"Non so, mi è sembrato di vedere Jane" dichiaró Michael.
Nel frattempo, dall'altra parte si trattava davvero di Jane ed ella subito si rese conto di Michael. Non aveva voglia per niente di farsi scoprire così cercó di andarsene segretamente a casaa nascondendo il suo volto dietro un volantino mentre si abbassava si accasciava tra i tavolini.
"Ragazzi mi sta ancora guardando quel ragazzo a ore 12?"
Quei ragazzi di tutta risposta ridevano in particolar modo un rosso con gli occhi azzurri. "Sai, sei davvero buffa!" Esclamò lui.
"Grazie, ma non parlare o mi scopre"
"Qualcosa di ima arrazzante?" Chiese lui intendendo quale fosse la ragione per tale situazione.
"Non proprio..." disse lei mentre guardava nella direzione di Michael. Ma egli non c'era più. "Non c'è più, se ne è andato! Se n'è andato!" Disse contenta di non essersi fatta scoprire ma, sotto le risate sotto ai baffi del rosso.
"No, ti ho trovata!" Esclamò Michael con un viso ironico è visibilmente nervoso.

Continua

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