9 Dolore angosciante

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Quando Cian si svegliò sentì che tutti i suoi muscoli erano tirati e sembrava che dieci elefanti fossero passati sopra di lui. Era una sensazione talmente orribile che preferiva morire piuttosto che doverla sperimentare.
Il respiro di Cian si calmò e lentamente cercò di aprire le palpebre. Vide una luce accecante sugli occhi e li dovette chiudere e aprire varie volte prima di riuscire a vedere chiaramente.

"Cian! Grazie al cielo ti sei svegliato finalmente!"

Cian spostò lo sguardo e incontrò gli occhi rossi di Reid che lo stavano guardando sollevati.
Reid aveva avuto un'improvvisa voglia di abbracciare Cian ma si era trattenuto all'ultimo, sia perché era ferito e sia perché non lo aveva mai fatto e non era da lui.

Cian cercò di sollevarsi ma Reid lo fermò,
"Non ti alzare ancora, le tue ferite non si sono ancora rimarginate."

"Dove siamo?" Chiese Cian guardandosi attorno.

"In una vecchia casa. Siamo nella settima isola, a PearlBlack. Siamo a qualche miglio dalla capitale della settima isola."

"Stai bene tu? Sei rimasto ferito?"

Reid scosse la testa, "Solo qualche ferita leggera, ma sono già guarito. È grazie a te che sono riuscito ad andarmene illeso. Però non farlo più capito? Non c'è bisogno che tu metta a rischio la tua vita per la mia."

Cian lo guardò un attimo e poi gli fece un leggero sorriso. "Il mio corpo si è mosso da solo e poi mi è venuto spontaneo."

Reid scosse la testa di nuovo e lo guardò come per accertarsi che stesse bene.

"Quanto tempo sono rimasto incosciente?" Chiese Cian dopo qualche secondo.

"Cinque giorni." Disse Reid abbassando lo sguardo.

Cinque giorni? Cian non si aspettava che l'altro disse questo numero, pensava che al massimo fosse stato svenuto per due o tre giorni, e così si sorprese quando lo disse.
Ma si sorprese ancora di più dopo che sentì la riposta alla domanda successiva.
"Mi hai curato tu?"

Reid scosse la testa e sospirò. Proprio in quel momento una voce sconosciuta arrivò dalla porta e Cian si girò per vedere un ragazzo vestito di bianco con i capelli e gli occhi neri che lo guardavano inespressivi.
Le vesti del ragazzo erano bianche come il loto più puro e le nuvole più candide; i suoi occhi neri riflettevano il buio come due abissi senza fondo, come i suoi capelli. Le sue labbra rosa e il volto pallido e maestoso, scolpito su giada bianca e splendente. La corporatura alta e forte, lo facevano sembrare possente e pericoloso, come l'aura che aveva attorno, sembrava che volesse incutere timore con un solo sguardo. Il suo volto era delicato e bello, sembrava come se fosse la figura di un angelo dell'inferno, e di un fiore esotico e velenoso.

Era bello come un Immortale dei Cieli.

"Sono stato io. Questo ragazzino come potrebbe farlo?" La sua risposta arrivò come acqua gelata nelle orecchie di Reid che subito si irrigidì.

Fulminò l'altro con lo sguardo ma non disse nulla.
Cian lo fissò e annuì lentamente.
"Perché dice così? Reid è un bravo ragazzo, e mi ha aiutato molte volte e se non fosse stato per lui sarei morto prima e non me la sarei cavata solo con queste ferite. Però...quindi, quel bagliore e la spada azzurra che avevo visto era opera sua?"

Il ragazzo vestito di bianco venne verso di loro e si fermò sulla soglia del letto.
"Non c'è bisogno che mi parli con rispetto. Sono più grande di te solo di quattro anni, quindi non farlo. E poi per rispondere alla tua domanda, sì, quella era la mia spada."

"Quindi ti devo ringraziare per averci salvato. Posso sapere il tuo nome?" Chiese cordialmente Cian.

"Mi chiamo Declan Aleric." Rispose curvando le labbra all'insù.

Cian lo guardò "Io sono Park Cian, mentre lui è Reid."

Declan annuì e porse a Cian una piccola ciotola. Cian la prese.
"É una medicina curativa. Serve a far circolare di nuovo il sangue."

"Grazie." Cian gli sorrise e ne bevve un sorso. Declan lo fissò con uno strano sguardo e pian piano le sue labbra si curvarono all'insù.

Reid, dopo che Declan sottolineasse che Cian aveva bisogno di riposare, uscì dalla stanza e andò al piano di sotto. Quando i due uscirono Cian chiuse gli occhi e si addormentò subito sia per le ferite subite, sia per la stanchezza.

Altri due giorni passarono e Cian riusciva adesso ad alzarsi e camminare. Le sue ferite stavano guarendo e Declan fece notare il fatto che il suo corpo aveva un tempo di guarigione molto veloce rispetto ad altre persone che ci avrebbero messo come minimo un mese.

Così, quando una settimana dopo,  Cian andò al piano di sotto con la scimitarra nella vita, Declan che era seduto su un tavolo lo guardò.

"Volevo chiedertelo da tempo, ma ho notato che dopo tutti quei graffi da parte degli zombie non ti sei trasformato in uno di loro."

Gli occhi di Declan si accigliarono leggermente e parlò con un tono casuale come se non fosse una domanda importante. Al che Reid sbuffò.

"Hmm, il mio corpo è immune ai veleni di qualsiasi tipo." Rispose Cian sedendosi su una sedia prima di togliergli la polvere.

Declan lo fissò, "immune eh?" Sussurrò piano come per masticare bene quelle parole.

Cian non gli disse nulla e cambiò argomento, "Non ci hai ancora detto da dove vieni, sei un sopravvissuto pure tu? Perché non ti avevo mai visto.."

Declan sorrise quando capì che Cian non voleva parlare dei veleni e lo assecondò cambiando argomento e rispondendo svogliato, "Si, sono sempre stato in giro e mai in un posto fisso, e poi nemmeno io avevo mai visto voi due. Questa è la prima volta."

Cian annuì. È impossibile che mi dimentichi una faccia come la sua. Non si vedono in giro di persone di bell'aspetto e come lui.

Quando Cian aveva visto Declan era rimasto subito sorpreso dalla sua apparenza anche se non lo aveva fatto vedere in volto. La sua pelle era pallida, ma non come la sua, sembrava più pura e assieme agli occhi neri e i capelli neri gli dava quell'aria di nobile. Anche i suoi vestiti non passavano inosservati, erano talmente tanto bianchi che sembrava che splendessero anche durante la notte. E con il tutto anche la sua statura alta veniva compresa, era più alto di Cian di dieci centimetri, era possente e aveva le gambe lunghe, per non parlare dell'aria intorno a lui. Era lo stesso profumo che Cian aveva sentito a Greenwhales, l'odore di incenso al sandalo bianco.

Cian si accigliò leggermente, "Eh..se posso chiedere, per dove sei diretto?"

Declan con una calma espressione sul volto, accavallò le gambe e incrociò le braccia rispondendo con un tono casuale "Sto cercando un oggetto e una persona che ho perso quindi non ho una meta ben precisa. Voi invece? Dove state andando?"

Reid fissò lo sguardo su Cian e aspettò che rispondesse. "Siamo diretti nell'ottava isola."

Declan annuì "Capisco, se volete visto che non so dove andare di preciso potrei venire con voi."

"Certo." Cian guardò Reid e annuì "Però non ti abbiamo ancora ringraziato per averci salvato."

"Non c'è né bisogno." Fece un gesto con la mano incurante, " Dobbiamo aiutarci a vicenda se vogliamo sopravvivere in questo mondo."

Cian annuì e gli sorrise. Reid restò invece in silenzio per tutto il tempo. Sentiva come un bruciore nel petto che non aveva mai provato, sembrava una morsa, come se qualcosa da dentro il suo corpo lo stesse squarciando vivo. Era restio ad aprire bocca, ma quando ritornò vicino a Cian gli chiese se stesse bene, e quando l'altro annuì e con fare gentile gli accarezzò la testa, si sentì molto sollevato.

Ma quel sollievo durò solo per qualche secondo. Un dolore forte al polso gli fece digrignare i denti e sudare, Cian vedendo il cambio nella sua espressione si accigliò e il suo sguardo cadde sul polso dell'altro. Il marchio stava emettendo una forte luce rossa e stava pulsando. Declan che stava osservando la scena scese dal tavolo e andò verso di loro.

"Che succede?" Domandò quando gli arrivò di fianco. I suoi occhi si restrinsero quando videro il marchio rosso polso di Reid ed incontrarono gli occhi preoccupati di Cian.

Illusory dream "BL"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora