66 Il passato che mi ha salvato

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La mente di Cian era scombussolata e la sua anima era tesa come una corda, pronta a essere lanciata.

Le parole che aveva appena detto Declan erano come un turbine di emozioni che vorticavano nel suo cuore in disordine.

Dove avevo già sentito queste frasi? Perché mi erano così familiari?

La mente di Cian si estese e i suoi pensieri si diluirono arrivando davanti ai suoi occhi come delle proiezioni di immagini spezzate.

.........

Quattordici anni fa, quando Cian aveva ancora sette anni, i suoi genitori erano molto uniti anche solo esteriormente. Siccome Cian era molto piccolo e non poteva capire gli esperimenti che facevano, si dedicava specialmente a portare erbe e farmaci con provette ai suoi genitori quando facevano delle pillole.

Il laboratorio dove lavoravano era molto grande e dietro ad esso c'era la casa dove viveva Cian. Una villa che aveva dei sistemi di protezione avanzati e speciali che servivano a distogliere gli sguardi di persone indesiderate. Siccome Cian era ancora in fase di crescita, i suoi genitori lo lasciavano dentro la casa nella maggior parte del tempo a divertirsi, ma siccome lui era sempre stato un bambino molto speciale che non aveva le passioni per il gioco come il resto dei suoi coetanei, andava in giro per le vie della città e in librerie in cerca di libri da leggere e studiare.

Tuttavia, sua madre, voleva che si divertisse come i ragazzi della sua età e perciò oltre a passare la mattina nelle librerie e in giardino, il pomeriggio lo mandavano al parco a giocare.

Cian non aveva nulla in contrario alle sue decisioni, per questo motivo non si era preoccupato più di tanto. Ogni volta che andava al parco il pomeriggio, la sera tardi ritornava a casa. Visto che non potevano lasciarlo andare da solo, i suoi genitori assunsero una balia da compagnia.

Questa balia lasciava Cian giocare e si metteva a parlare a telefono, oppure a sonnecchiare. Molte volte si dimenticava persino che doveva controllare il piccolo Cian. Per questo motivo era come se per Cian non esistesse. Non ha mai voluto nessuna interazione con il bambino che accudiva, perciò a lui non importava altrettanto.

Perciò finché non sarebbe scaduta l'ora di ritornare a casa, la balia non avrebbe controllato Cian e Cian non si sarebbe cacciato nei guai. Per il semplice fatto che lei fosse troppo pigra o per il fatto che Cian non era maleducato come gli altri ragazzini della sua età, non aveva bisogno di incollare i suoi occhi su di lui per tutto il tempo, per questo motivo era molto avvantaggiata.

Un giorno come tanti, quando Cian era al parco, notò che a qualche centimetro di distanza, dietro lo scivolo, c'erano delle strane foglie giallastre con le bolle. Preso dalla curiosità si era messo a camminare verso quella direzione.

Guardandosi intorno aveva notato che la sua balia era intenta in una conversazione animata a telefono e per questo motivo Cian scuotendo la testa si era messo a sbuffare andando verso la pianta. Cosa avrà da parlare così tanto tutti i giorni? La mente del piccolo Cian era confusa ma appena le sue mani entrarono a contatto con la pianta, si dimenticò dei problemi della balia.

Con uno sguardo curioso e sorpreso, le sue dita accarezzarono delicatamente la foglia. Al contatto delle sue dita, sentì che era molto liscia e soffice, come se fosse stata fatta di zucchero filato.

"Di che tipo di pianta si potrà trattare?" Mormorò Cian dubbioso.

All'improvviso, sentì dei piccoli e strani  suoni più in là. Come se qualcuno stesse facendo del rumore con delle foglie secche.

Cian si alzò tralasciando la pianta e guardò verso quella direzione con occhi vigili.
Ci sarà un animale? O è una persona? Si domandò nella mente riducendo gli occhi.

Illusory dream "BL"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora