13 Scambio di sguardi

7 2 0
                                    


Cian e gli altri dopo aver letto la storia, si guardarono in giro e decisero di riposarsi per un po' sotto un piccolo albero senza foglie.
Cian si mise seduto a gambe incrociate e appoggiò la schiena all'albero sospirando piano.
Il sole era ancora alto in cielo e i raggi erano troppo forti per continuare a camminare senza sosta anche per loro.

Reid si distese accanto a Cian e chiuse gli occhi coprendosi la faccia con il braccio, mentre a due alberi di distanza, Declan si sedette con le braccia dietro la testa a fargli da cuscino con un'espressione noncurante. Cian lo guardò meglio di sottecchi e poté constatare che i suoi abiti bianchi erano puliti come se fossero stati appena lavati, la faccia risplendeva anche se era all'ombra dell'albero e il suo intero corpo emanava un odore di incenso al sandalo bianco come se ci fosse passato e rotolato sopra.

Cian ne rimase molto sorpreso e scosse piano la testa. In quel momento Reid parlò con voce leggera, "Cosa ne pensi di tutta questa storia? Pensi che saremo in grado di trovare delle risposte nell'ottava isola?"

Cian guardò Reid che aveva ancora gli occhi chiusi e sospirò, "Hmm...non lo so, ma sento che nell'ottava isola troveremo molte cose."

La risposta di Cian era vaga e così Reid aprì gli occhi e guardò il suo volto pensieroso.
Cian sentì gli occhi di Reid su di lui e così gli fece un leggero sorriso.

"Anche io ho avuto la stessa sensazione. Sembra proprio che questo virus sia stato creato da qualcuno, ma il motivo ancora non riesco a capirlo. Insomma, perché uccidere gli umani e trasformali in cadaveri ambulanti senza pensieri? Proprio non riesco a capire." Affermò Reid rivolgendo il suo sguardo al sole.

Cian non disse nulla e rimase in silenzio sospirando. Declan invece aprì gli occhi e li fissò. "Le persone pur di realizzare i loro sogni egoistici non ci penserebbero due volte a sterminare la popolazione. E così che funziona il mondo ed è sempre funzionato!"

Le sue parole non erano né calde né fredde, come se questa faccenda non lo riguardasse. Mentre Reid si fece pensieroso e fece una smorfia.

"Hai detto una cosa giusta ma non completamente vera." Rispose Cian con voce limpida.

Declan lo guardò aggrottando un sopracciglio. "Ah si?" Divertito gli chiese "Allora mi stai dicendo che in questo mondo non esistono persone in grado di pugnalare alle spalle l'altro?"

Cian lo guardò di sbieco e scosse la testa, "Come esiste il cielo e la terra, il sole e la luna, il giorno e la notte, esistono anche persone buone e cattive. Non tutti gli esseri viventi pensano in modo negativo. Alcuni possono aiutare il prossimo senza chiedere nulla in cambio, come altri possono farlo per secondi fini. Non bisogna mai pensare in modo ridotto, non sempre chi nuoce lo fa per cattiveria."

Declan lo fissò un attimo e sorrise. E a Reid che lo stava guardando vennero i brividi lungo le braccia.

"Che modo carino di pensare. Non pensavo che fossi così innocente." Si alzò e venne verso di loro. "Hai detto bene, non tutti sono mostri assetati di egoismo, ma tutte le persone in questo mondo sono prive di ogni fiducia. Prendi noi tre per esempio, stiamo andando verso la stessa meta ma nessuno di noi sa cosa vuole l'altro. Perché pensi che non ce lo siamo detti? Per mancanza di fiducia..." Sussurrò l'ultima frase davanti alla faccia di Cian e quest'ultimo si irrigidì.

Corrugò le sopracciglia e scosse la testa, "Ti sbagli. Non ho problemi a dire il motivo, il fatto è che non c'è ne sarebbe motivo. Questa non è mancanza di fiducia ma rispetto verso le scelte altrui, io non ho bisogno di sapere il motivo tuo o di Reid per andare all'ottava isola perché non c'è ne sarebbe motivo."

Reid in quel momento si intromise, "Concordo con Cian. Non abbiamo bisogno di dirci i motivi, io so di potermi fidare di Cian e so che non avrebbe motivo di tradirmi."

Declan lo guardò accigliato ma divertito. "Interessante. Va bene, ma Cian, le persone alla fine devono sperimentare sulla loro stessa pelle il dolore di venire traditi per affermare che tutti gli altri lo siano. Senza esperienza non si può."

Cian aggrottò le sopracciglia quando Declan fissò i suoi occhi neri sui suoi in modo enigmatico. "Che intendi?" Gli chiese piano.

Declan lo guardò e una strana luce balenò nei suoi occhi. Cian sentiva di non poter più reggere il suo sguardo e così fu il primo ad abbassarlo. Non lo aveva fatto perché non ci riusciva, piuttosto era a disagio. Le sue vie respiratorie erano inondate dal profumo di incenso al sandalo bianco e gli occhi scuri di Declan erano troppo strani da essere fissati a lungo. Ti davano i brividi.

Declan sorrise e basta e il suo sorriso divenne ancora di più ampio quando vide l'altro voltare la testa. Divertito e curioso con fare misterioso disse: "Nulla. Stavo parlando a vanvera."

Cian: "...."

Reid "...."

Si alzò e si girò andando a perlustrare un po' in giro lasciando le spalle a un Cian rigido e un Reid accigliato.

Declan passeggiò per circa due ore lì intorno e quando tornò vide che sia Cian che Reid stavano parlando. Si fermò un attimo e li scrutò a lungo prima di incamminarsi verso di loro con un piccolo sorriso stampato in volto.

Cian quando sentì il suono di passi, girò la testa e vide Declan camminare verso di loro con passo leggero. Quando fu abbasta vicino a loro, Declan aprì la bocca e disse: "Laggiù ci sono delle vecchie capanne ancora intatte. Anziché stare qua possiamo passare la notte lì ed incamminarci il giorno dopo."

Cian si alzò e annuì. "Buona idea."

Declan sorrise e si girò facendo strada ai due ragazzi.
A non più di qualche miglio, quando si trovarono davanti a un capanno, Reid lo guardò allibito. Cian fissò a lungo la capanna e scosse la testa riluttante.
Si voltò verso Declan e chiese, "Sei sicuro che regga?"

Declan annuì leggermente, "Sono sicuro. Queste capanne sono rimaste in piedi da circa duecento anni e si sono mantenute fino ad oggi nonostante le tempeste, quindi sono molto stabili. Venite dentro e date un'occhiata."

Tutti e tre entrarono e si guardarono attorno.
La capanna era più una baracca, diroccata e malandata, piena di muffa e dall'odore sgradevole. Le finestre erano state sigillate per tanto di quel tempo che l'odore era troppo aspro e forte che Reid dovette coprirsi il naso con la manica. Cian fece solo una smorfia disgustata mentre seguirono Declan al piano di sopra. La sua andatura era calma e composta e stava salendo le scale che scricchiolavano ad ogni loro passo come se conoscesse bene quella capanna.

Declan si voltò verso Cian e Reid e gli fece cenno di passare avanti quando aprì la porta di una stanza. Cian assottigliò gli occhi e prese la strada ma si bloccò subito quando capì il perché Declan avesse scelto quella capanna tra le altre tre.

Davanti a loro si estendeva un corridoio buio e stretto, senza luci e solo con lo spazio per far passare una sola persona per volta.Ma non era quella la cosa più strana.
Era l'aria. Nella parte sotto della capanna l'aria era di odore sgradevole di muffa per via della mancata filtrazione. Mentre quando Declan aveva aperto la porta della parte superiore, si poteva sentire il cambiamento nell'aria. Non era più irrespirabile, anzi, si poteva sentire un'aria molto fresca, non come quella che c'era all'esterno, ma ci si avvicinava.
Cian si accigliò e si girò verso Declan per chiedergli spiegazioni ma lui gli sorrise e basta, così rigirandosi, Cian entrò per primo.

Illusory dream "BL"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora