50 Un cuore appassito e logorato

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Dopo la morte di Fintan, l'anima di Eden era come un'ombra senza vita che camminava. Gli studenti del palazzo non avevano il coraggio ad avvicinarsi a lui, e benché meno a guardarlo.
La sua figura irradiava disprezzo e rabbia, il volto pallido e afflitto sembrava duro e freddo.

Il Palazzo della Brina Gelida nei mesi a venire era come la tomba di un defunto. Nessuno osava parlare a voce alta e nessuno osava chiedere spiegazioni. Sapevano tutti che il Maestro dal manto bianco era morto, e che la sua morte aveva logorato nel cuore il suo compagno.

Le lezioni però perseguivano, ma senza un Maestro che potesse insegnare loro, era come se fossero un branco di pecore pronte a essere sbranate.

Eden passava il suo tempo in una grotta ai margini della montagna dietro il Palazzo.
Questa volta invece, prendendo il corpo ormai privo di vita di Fintan, avvolgendolo tra le sue braccia come se fosse un prezioso gioiello, lo portò nel luogo dove il Dio Yin, aveva eretto la barriera.

Quando Fintan aveva espresso questo desiderio, aveva richiesto anche che, chi mettesse piede lì dentro, potesse recuperare almeno un decimo della sua vita tolta.

Eden ci provò e riprovò, ma con Fintan non funzionò.

La barriera che circondava il posto poteva essere aperta solo dal proprietario. Ma Fintan, prima di andarsene, aveva dato libero accesso per tutta la sua vita a Eden, così che lui potesse andarci liberamente.

Gli occhi di Eden erano scuri, il nero che irradiava le sue pupille erano diventate fredde e oscure, come se un'ombra aleggiasse dentro di loro.

Con lo sguardo deciso, entrò dentro la barriera tenendosi stretto a sé il corpo senza vita di Fintan.

All'interno della barriera c'era un mondo completamente diverso e vasto. Le quattro stagioni dell'anno erano tutte riunite lì dentro e coesistevano l'un l'altro pacificamente. Gli animali erano felici e allegri, e la natura era sublime e splendente.

Ma dovunque Eden mettesse i piedi, il silenzio si mise a regnare.

La natura non fiatò e gli animali si nascosero.

I piedi di Eden che calpestavano la terra erano l'unico suono che si poteva sentire. Tra erbe e alberi, davanti a lui si aprì il paesaggio. Una grande caverna si estese davanti ai suoi occhi e senza fermarsi entrò dentro.

La caverna era grande e ampia. Dopo qualche secondo di camminata, una grande stanza vuota e spoglia si propagò ai suoi occhi. Dove al centro di essa giaceva una bara nera.

Il corpo di Fintan venne messo all'interno della bara lentamente e delicatamente. Le mani di Eden indugiarono qualche istante sul volto e sulla mano di Fintan accarezzandola dolcemente.

La sua metà era morta.

La sua vita gli era stata tolta.

Eden chiuse gli occhi e fece un sospiro profondo.

"Mi dispiace Fintan....ormai non posso più aggiustare la mia anima........spero che capirai......" la voce di Eden era come un velo.

Lenta e timida, soave e infelice.

Alzandosi si inchinò verso la bara per qualche istante.

Uno,
Due,
Tre inchini.

I suoi occhi diventarono rossi ma si costrinse a non versare neanche una lacrima.
Al cospetto di Fintan decise di dimostrarsi forte e valoroso, come quello che si ricordava.

Illusory dream "BL"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora