42 Siamo sempre umani...

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Quando Cian si risvegliò, la prima cosa che vide era un soffitto bianco. Cercò di aprire lentamente le palpebre sbattendo le lunghe ciglia e quando sentì la sua vista ritornare si guardò intorno.

Era di nuovo al palazzo della Brina Gelida.

Confuso, Cian restò fermo per qualche secondo ma un leggero movimento alla sua sinistra lo richiamò.

Girando gli occhi, vide una figura candida come la neve che stava seduta su una sedia.
Con la fronte china e le ciglia a fargli da ombra sulla faccia, Declan sembrava rilassato e fresco mentre era intento a leggere un libro.

Cian sbatté le palpebre un paio di volte e lo osservò in silenzio.

Sembrava lo stesso di sempre, senza tagli e graffi. La sua faccia era pulita e splendente, i tratti del volto definiti e immacolati. Anche attraverso i secoli non si vedevano persone belle e perfette quanto lui. I suoi capelli corvini erano lisci e sembravano emanare la brezza stagionale.
I suoi occhi e il profilo del volto erano scolpiti e luminosi, come la sagoma di una lama lucente e insidiosa, sembrava emanare la grazia e la potenza della forza racchiusa dentro di essa.
Con le vesti bianche che emanavano l'odore di incenso al sandalo bianco e le lunghe dita pallide e lunghe che voltavano le pagine del libro..... sembrava davvero la figura di un Immortale scolpito su un blocco di giada fine.

"Park Cian sei rimasto colpito dalla mia bellezza?"

Declan lo guardò alzando gli angoli della bocca in un sorriso provocatorio e subito Cian impallidì. Girò il volto di scatto con il sangue che gli fluiva alla testa e chiuse gli occhi.

"......."

Declan si alzò lentamente e chiudendo il libro si avvicinò alla tastiera del letto dove giaceva Cian.

La luce dei raggi solari che provenivano dalla finestra e battevano sul volto di Cian lo facevano sembrare una pura e limpida forma di  fiore esotico. Con la carnagione pallida e le guance rosee per i segni lasciati dal cuscino, sembrava come se fosse appena uscito da un dipinto magnifico.

Declan lo guardò in silenzio per un po' e poi sorrise leggermente. I suoi occhi si spostarono sul suo polso ed ebbero un leggero guizzo.

Cian con il volto rivolto verso destra, stava cercando di evitare lo sguardo di Declan e di pensare a una scusa da dirgli, per fargli capire che prima non lo stava fissando, quando sentì una mano premere sul suo polso e alzarla. Subito si irrigidì e girò lo sguardo.

Declan lo guardò con un sopracciglio alzato, "Perché mi guardi in quel modo Park Cian? Sei rimasto molto ferito prima e devo controllare che i tuoi battiti siano giusti e che tu stia bene."

Cian lo fissò con un'espressione complicata e fece una leggera smorfia.

Le dita di Declan erano fredde come la giada e fresche. Questo contatto fece provocare la pelle d'oca lungo tutta la spina dorsale di Cian e dovette premere le labbra in una linea sottile per non scansarsi e fare movimenti azzardati e imbarazzanti.

"Hmm.....sembra che tu stia molto meglio....."

Il tono di voce di Declan era impassibile ma sotto c'era anche una nota di curiosità.

Cian lo guardò e disse: "Per quanto sono stato privo di coscienza?"

Declan senza lasciare andare il polso di quest'ultimo, alzò gli occhi e li incastrò in quelli grigi di Cian dicendo lentamente: "Una settimana."

Cian si immobilizzò e il suo volto impallidì.
"Così tanto?" Chiese dopo un po'.

Declan annuì, "Dovresti però essere grato anche al tuo corpo. Per le ferite che hai riportato in quello scontro saresti rimasto a letto per circa tre settimane."

Illusory dream "BL"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora