Up All Night.

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Rachel.
È la prima notte per Lexi a casa e spero che dorma tutta la notte.
Siamo già a letto, Dylan dorme da un pezzo e io sto per chiudere gli occhi quando dal Baby Monitor sento un rumore.
-Hazza, si è svegliata.- dico girandomi verso Harry che dorme a pancia in giù.
-Cosa? Chi è sveglia?- chiede Harry aprendo un occhio. Gli metto una mano sulla schiena.
-Tua figlia.- rispondo sorridendo. Harry sbuffa per poi alzarsi.
-La prossima volta, però, ti alzi tu.
-Sì, contaci.
Verso le due di mattina Lexi si sveglia nuovamente e per avere solo due giorni si sveglia in continuazione.
-Non credi che sia una cosa buffa?- chiedo a Harry che si trova steso sul pavimento vicino alla culla mentre io sono seduta con la schiena appoggiata alla culla.
-Cosa?- chiede Harry senza aprire gli occhi mentre si appoggia ad un'enorme panda di peluche. Regalo dei miei genitori per Lexi.
-Il fatto che Dylan è nato il 15 luglio e che Lexi sia nata il 13 luglio. Cioè, se avessi aspettato altri due giorni a quest'ora starebbe nascendo Lexi.- dico guardando l'ora sullo schermo del mio cellulare. Sono le 12:59.
-Già, che cosa buffa. A quest'ora, però, stava nascendo Dylan. Cinque anni fa eravamo all'ospedale per avere il nostro primo figlio e guardaci ora, siamo al secondo. Dovremo darci dentro per fare il terzo.
-Tu sei pazzo. Oggi è il compleanno di Dylan e sto morendo di sonno.- dico gattonando verso Harry per poi stendermi accanto a lui. Harry porta il suo braccio intorno alle mie spalle per poi darmi un bacio su i capelli.
-Anche io sto morendo di sonno.- commenta Harry sbadigliando. Mi sto per addormentare, finalmente, quando Lexi decide che è ora di mangiare. Mi alzo e vado a preparare il biberon. Ritorno 5 minuti dopo per poi darlo a Lexi.
-Sei sveglio?- chiedo cullando Lexi. Harry si mette a sedere per poi regalarmi un sorriso stanco.
-Voglio dormire.- si lamenta alzandosi per poi venire ad abbracciarmi.
-Haz, non respiro.- dico ridendo e lui ride con me. Lexi apre un occhio per poi alzare una manina verso Harry, lui gliela prende per poi posare un bacino sulla manina.
-Speriamo che dorma fino a più tardi.- dice Harry uscendo dalla stanza facendo il più piano possibile per non svegliare Lexi. Mi butto sul letto stanca come non mai.
Con Dylan non era così, visto che lui dormiva tutta la notte senza disturbare e si è svegliato solo una volta, la prima notte, ma poi per i cinque anni che sono venuti lui ha dormito come un ghiro. Come Harry, insomma.
-Sono distrutto! Quella bambina è un vero uragano.- dice Harry lasciandosi cadere accanto a me.
***
-Mamma! Mamma! Papà!- urla una voce mentre salta sul letto ma io sono semplicemente troppo stanca per aprire gli occhi. Harry si lamenta borbottando parole incomprensibili come "alieni" e cose del genere. Non so cosa sta sognando e non lo voglio nemmeno sapere.
-Mamma!- urla Dylan per la centesima volta perciò apro gli occhi ritrovandomi il bambino fare su e giù sul letto.
-Mi dicono che oggi è il tuo compleanno, tesoro.- dico mettendomi a sedere per poi abbracciare mio figlio. Lui ricambia mentre Harry continua a dormire come se non ci fosse un domani.
***
La festa di Dylan è andata come previsto. Il piccolo si è divertito e questa è la cosa più importante a parer mio. Adesso è in camera sua che dorme e io ed Harry dobbiamo restare svegli visto che Lexi non si decide a dormire.
-Allora, piccola mia, devi fare la nanna perché domani papà e mamma devono lavorare.- dice Harry camminando con Lexi in braccio. Smetto di mettere i vestiti dentro il cassetto per poi girarmi verso mio marito.
-Cosa?- chiedo incredula mentre alzo una sopracciglia. Harry si ferma e mi guarda.
-Cosa, cosa?- chiede posando Lexi sulla sua culla mentre si avvicina a me. Mi alzo e mi avvicino a lui. Adesso siamo uno difronte all'altra. Lui è tremendamente alto, come sempre, mentre io sono una nana.
-Mi piacciono i tuoi capelli. Sono cresciuti.- dice dimenticandosi di quello che mi stava chiedono.
-Non cambiare argomento, Harry. Non ritorno al lavoro per lasciare Lexi in mano a chissà chi solo per andare ad aprire un maledetto negozio. Ci può pensare Julie ma non voglio commettere lo stesso errore che ho fatto con Dylan. Non la lascio!- sbotto irritata mentre mi passo una mano tra i capelli. Harry ha ragione, sono cresciuti negli ultimi mesi.
-No, tu devi ritornare a lavorare! Non puoi lasciare tutto solo per poter crescere Lexi. Tu ami questo lavoro, amore, è il tuo sogno e devi continuare a lavorare. Non sarai una cattiva madre solo perché vai a lavorare. Hai finito le scuole superiori e l'Università. Ti sei fatta spazio in questo mondo ma se lasci correre...tutto questo ti correrà sotto il naso e tu non potrai fare niente per riprendertelo. Lexi capirà.- dice Harry mettendo le sue mani sulle mie guance per poi alzarmi il viso verso di lui.
-Lexi non capirà, non voglio commettere un'errore! Non voglio perdermi la sua infanzia.- dico con un filo di voce mentre abbasso lo sguardo per non vedere gli occhi verdi di Harry.
-Dio, non si può parlare con te.- dice lasciandomi andare per poi uscire dalla stanza. Mi passo una mano sul viso per poi recuperare il mio cellulare che si trova dentro la borsa. Cerco il numero di Julie sulla rubrica e quando lo trovo ci clicco sopra.
-Hey, dimmi, tutto ok?- chiede Julie preoccupata dall'altra parte del telefono. Ritorno in camera da letto dopo aver preso il Baby Monitor così mi siedo sul letto.
-Sì, volevo dirti che domani...
-Sì, apro io, come avevamo concordato.
-A proposito, non ti preoccupare. Apro io! Ci vediamo domani.
-Oh, ehm, ok. A domani.
Mi butto sul letto dopo aver riattaccato la chiamata. Harry entra per poi togliersi i vestiti e mettersi il pigiama.
-Sei arrabbiato con me?- chiedo senza alzarmi per guardarlo.
-Sì, porca puttana.- urla per poi chiudersi in bagno. Mi alzo per poi dirigermi anche io in bagno, per fortuna che non chiude mai a chiave.
-Si può sapere che hai?- urlo facendolo sobbalzare visto che non mi aveva sentita entrare.
-Tu che cosa hai?
-Io non ho niente. Sai cosa, se non vuoi stare qui vattene. Mi occupo io dei bambini, come ho sempre fatto.- urlo passandomi una mano su i capelli. Harry rimane girato di schiena mentre appoggia le mani sul bordo del lavandino.
-Ma porca puttana, Rachel. Porca puttana! Non capisci quanto ti amo? Non capisci che sei il centro del mio mondo? Non capisci che cerco di proteggerti ma...non ci riesco perché sono uno stronzo e ho una fottuta paura di perderti? Ho una fottutissima paura di perderti, di non vederti mai più, di non vedere il tuo sorriso o di non vedere i tuoi occhi. Ma sono anche fottutamente stanco dal fatto che tu non ti fidi di me...
-Non si tratta di sfiducia, Harry.- lo interrompo portandomi una mano sulla bocca per fermare i singhiozzi che cercano di uscire.
-Non mi interrompere, cazzo! Io ti amo, Rachel, e tu ami me...lo so, lo so che è così. Ma...credo che dovremo prenderci una pausa, per riflettere su quello che ci sta succedendo. Credo sia la cosa migliore da fare.- Harry conclude il suo discorso e io sto già piangendo. Esce dal bagno senza degnarmi di uno sguardo, senza guardarmi.
Esco anche io e lo guardo fare le valigie per poi uscire definitivamente da casa. Mi butto sul letto con le lacrime che bagnano le mie guance sporcandomi di trucco e sporcando anche il cuscino bianco.
Harry vuole una pausa.

***
Sorpresaaaaaa!!!!!!
Allora, pubblico oggi visto che domenica ho una festa di compleanno e non so se avrò tempo per farlo, ma se avrò tempo pubblicherò il capitolo 15.
Lasciate qualche stellina e qualche commento.
Un bacione,
1994Styles__.

A Beautiful Disaster 2.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora