If you think of me who thinks of you?

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Rachel.
Ritorniamo in hotel dopo che Ansel ci ha educatamente mandati a fanculo. Sono un'idiota, non dovevo rispondergli così adesso la vita di Harry è in pericolo per colpa mia e forse, dico forse, non lo rivedrò mai più.
Mi passo una mano tra i capelli mentre prendo il computer. Mi siedo sul letto per poi abbassarmi la maglietta che si alza, dovrei comprare magliette più larghe perché queste non mi vanno più. Ammettiamolo, non porto più la taglia che portavo prima di uscire incinta.
Accendo il computer e vado direttamente su Skype, dove in linea c'è Garrett. Clicco sopra il suo contatto e lui non tarda a rispondere.
-Hey, fiorellino.- dice Garrett dall'altra parte dello schermo salutandomi con una mano.
-Hey, Ga.- lo saluto anche io portandomi un bicchiere pieno di the alla bocca. È l'unica cosa, dopo l'acqua, che la dottoressa mi ha dato il permesso di bere.
-Salutamela.- sento urlare una voce in sottofondo e capisco che è Julie quando vedo arrivare la sua chioma rossa.
-Ciao, ragazzi.- dico posando il bicchiere. Garrett e Julie si guardando per poi guardarmi.
-Cosa?- chiedo curiosa e sedendomi a mo' di indiano sul letto.
-Ci sposiamo!- urla Julie mostrandomi l'anello di fidanzamento. Mi porto immediatamente le mani alla bocca, sono sorpresa. Si conoscono da pochissimo e già si sposano.
-Cosa? Non sei contenta, Rache?-chiede Garrett mentre Julie si allontana per lasciare me e il mio migliore amico "soli".
-Certo solo che...non starete correndo un po' troppo? Tu hai ventiquattro anni e lei ne ha appena ventidue, ha tutta una vita davanti. Garrett...solo sta' attento, ok?- chiedo posandomi una mano sulla pancia visto che il bambino sta scalciando come se non ci fosse un domani.
-Certo, anche tu devi stare attenta e...- Garrett non finisce di parlare visto che la porta si spalanca ed entra Louis. Mi fa segno di seguirlo.
-Ga, ci sentiamo dopo. Ciao e congratulazioni.- dico chiudendo il portatile senza aspettare una risposta per poi alzarmi. Seguo Louis che mi porta in una stanza tutta nera con solo un vetro che la divide. Guardo Louis e lui mi indica Ansel seduto su una sedia accanto al vetro.
-Ciao, Rachel!- mi saluta sorridendo malefico mentre gira la sedia verso di me. Deglutisco.
Il vetro si illumina di un rosso accesso e dietro il vetro c'è una figura. Harry.
-Harry!- urlo avvicinandomi al vetro per poi dare piccoli pugni.
-Perché non mi vede?- urlo verso Ansel che accende un'altra luce.
-Rachel?- chiede Harry perciò mi giro verso di lui. Mi viene da piangere e infatti lo faccio.
-Harry!- urlo mettendo una mano sul vetro, lui mette la sua formando un gesto estremamente romantico. Porca miseria, quanto mi è mancato.
-Sai già il sesso?- chiede indicando la mia pancia che è un po' schiacciata dal vetro. Mi sposto e scuoto la testa a mo' di dire no.
-Non ancora.- dico asciugandomi le lacrime con una mano mentre l'altra me la passo sui capelli. Harry mi sorride, un sorriso stanco. Ha i capelli tutti disordinati, le occhiaie ed è dimagrito di qualche chilo.
-Dovresti tornare a casa e lasciare Louis qui. Ciao, Lou!- dice Harry rimproverandomi. Scoppio a piangere di nuovo, sono felice che lui stia bene e che sia sempre lui visto che mi sta rimproverando.
-Non vogliono Louis. Vogliono me, cioè vogliono noi.- dico mettendomi una mano sulla pancia. Harry segue il mio gesto e mi sorride. Mio marito mi è mancato.
-Ti amo, Rachel.- dice Harry con voce estremamente dolce. Mi sciolgo immediatamente.
-Ti amo anche io, amore mio.- dico asciugandomi un'altra volta le lacrime. Ormai avrò le guance sporche di mascara.
-Se tu pensi a me, chi pensa a te?- chiede Harry all'improvviso spostando lo sguardo dal mio. Ho bisogno dei suoi occhi, anche perché è l'unica cosa che posso avere in questo momento.
-Ci pensa Louis...e la dottoressa!- dico ridacchiando un po'. Harry mi lancia un'occhiataccia.
-Torna a casa a prenderti cura di te, di lui e di Dylan. Non ti voglio qui, Rachel. Me la so cavare da solo.- dice Harry alzando leggermente la voce. Indietreggio spaventata dal suo tono che all'improvviso è passato da dolce a duro.
-Harry...- sussurro portandomi una mano sul petto. Il cuore mi pulsa a mille. Cosa è successo all'uomo che era davanti a me e che si preoccupava per me?
-Vattene, Rachel.- urla allontanandosi da me. Lo vedo scomparire e la luce si spegne.
Mi giro verso Louis che è pronto ad abbracciarmi mentre gli bagno la camicia con le mie lacrime.
-Ti ho sporcato la maglietta.- frigno tirando su con il naso. Louis mi sorride per poi condurmi fuori da quella stanza, senza dire una parola.
***
Mi sveglio per colpa del rumore del televisore. Non mi ricordo di averlo accesso anzi non mi ricordo manco come sono arrivata in camera mia. Mi alzo per poi controllare in giro, passo il dito sul bordo del tavolo e sobbalzo quando la porta dietro le mie spalle si apre.
-Dovresti dormire, Rachel, sai che non fa bene al bambino.- dice Harry arrivando con un bicchiere pieno di succo d'arancia. Mi giro verso di lui sorridendogli.
-Dylan non sta mai fermo, non è colpa mia.- dico portando la sua mano sulla mia pancia. Harry sorride mentre sente suo figlio scalciare.
-Ti amo, Rachel Melinda Horan Styles.
-Ti amo, Harry Edward Styles.

Mi alzo con il cuore che batte all'impazzata e con i capelli appiccicati in fronte per via del sudore. Sento dei dolori alla pancia. Urlo e in meno di due secondi arrivano sia Louis che la dottoressa.
Louis è vestito di tutto punto, sembra che stesse andando da qualche parte.
-Fa male, cazzo!- mi lamento mettendomi una mano sulla pancia. Il bambino è impazzito visto che non sta fermo.
-Dove?- chiede la dottoressa guardando il suo orologio e poi me. Le indico il punto in cui mi fa male.
-Andiamo in ospedale.
Tre ore dopo sono ancora chiusa in ospedale. I dottori hanno detto che dovrei stare attenta visto che rischio di perdere il mio bambino. Respiro e inspiro ma questo mi rende più nervosa.
-Dovresti tornare a casa, Rachel.- dice Louis porgendomi il mio cellulare. Scuoto la testa e mi alzo, sono già vestita e così sono pronta ad uscire.

Harry.
Sono maledettamente stanco e Marion non mi è d'aiuto parlando di matrimoni e bambini.
-Marion, potresti stare zitta?- chiedo con tono irritato mentre mi prendo la testa tra le mani. Marion annuisce e alza una sopracciglia quando legge un messaggio sul suo cellulare.
-Dobbiamo spostarci. Qui non sei al sicuro.- dice Marion passandomi un borsone e mettendo tutte le cose che ci entrano.
-Perché, con voi lo sono?- chiedo sarcastico e ridacchiando per poi mettermi gli occhiali da sole che mi sta porgendo. Mi lancia un'occhiataccia.
Usciamo e l'aria mi colpisce in pieno viso.
-Stiamo andando in ospedale.
-Perché?
-Vedrai una persona.- conclude per poi mettere in moto la macchina. La guardo e mi sorride.
Cosa stiamo facendo?
Marion ferma la macchina ma prima si guarda intorno per poi farmi segno di uscire. Esco e la seguo dentro.
-Ecco, avete dieci minuti poi saremo costretti ad andare.- dice Marion indicandomi una porta. Ci entro e resto di stucco a vedere lei lì, che mi da le spalle.

Rachel.
-Allora, Lou, hanno detto quando me ne posso andare?- chiedo smettendo di usare la tastiera del mio cellulare per poi girarmi. Mi porto le mani sulla bocca alla sua vista.
-Rachel!- sussurra Harry correndomi incontro. Mi prende tra le braccia mentre mi bacia i capelli. Vorrei piangere ma non ci riesco, quello che è successo ieri mattina mi ha lasciato molto su cui pensare.
-Rachel, cosa c'è che non va?- chiede prendendomi il viso tra le mani. Guardo i suoi occhi e mi innamoro ancora un'altra volta, come la prima.
-Niente, solo...sono contenta di vederti!- dico abbracciandolo e stringendolo forte a me.
-Andiamo, Harry.- dice una donna facendo capolino nella stanza e accanto a lei c'è anche Ansel. Mi saluta con una mano e io ricambio con un piccolo sorriso.
-Un'attimo.- dice Harry senza girarsi e continuando a guardare me.
-Non puoi andartene.- piagnucolo mentre mi accoccolo di più a lui.
-Tieni, tienila sempre con te. Quando sarà il momento di usarla, usala. Ti amo, Rachel.- dice Harry mettendomi sulla mano una collana e se ne va, lasciandomi sola dentro una stanza di un'ospedale, in lacrime.
La porta si chiude e io mi siedo sul lettino, visto che non riesco a reggermi in piedi. Apro la mano e guardo la collana con un ciondolo a forma di nave. La giro e dietro c'è un piccolo foglio. La curiosità si fa sentire ma Harry mi ha detto di usarla quando sarà il momento.
Ma quando sarà il momento? Quando dovrò usare qualunque cosa ci sia dentro il ciondolo?
Mi metto la collana al collo per poi alzarmi dal letto. Sono pronta a fare qualsiasi cosa per salvare Harry.
Qualsiasi o quasi, non credo di essere pronta a sacrificare la vita dei miei figli per riportarlo indietro.

A Beautiful Disaster 2.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora