A New Friend.

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Mi sveglio di buon umore per essere una che non si sveglia prima delle dieci. Guardo l'orologio attaccato sul muro della mia camera d'albergo e noto che sono appena le sette di mattina.
Prendo il cellulare che la sera prima ho abbandonato sul comodino e lo accendo, dopo averlo messo sotto carica.
Noto mille messaggi da diverse persone. Leggo solo quelli più importanti.

Da: Ga-Idiot.
A: Rachel
Fai la modella?

Da: Lou-Lou.
A: Ray.
Mi devi delle spiegazioni, Horan.

Da: Brother Bear.
A: Sister Bear.
Urrà per la mia sorellina.

Da: Liams.
A: Rachls.
Dovrei essere sorpreso? Me lo aspettavo da te raggio di sole.

Da: Dani Best Friend.
A: Rachvl.
Ti sei fumata il cervello, ragazza?

Da: Perrs Best Friend.
A: Rachvl.
Sono con te, tesoro.

Da: Supreme Mother 👑.
A: Daughter.
Dovresti tornare a casa per spiegare tutto alla tua famiglia, tesoro. I tuoi papà sono in pensiero, sia Bobby che Robbin, per te fiorellino. Torna presto. Ti voglio bene e comportati bene.

Da: Z-.
A: Floret.
Non sto capendo un tubo di quella che sta succedendo. Ti voglio bene, fiorellino.

Da: Jealous husband.
A: Wife that pisses me off.
CHIAMAMI IMMEDIATAMENTE.

Il messaggio di Harry mi fa spaventare anche attraverso uno schermo. Dio, come fa a mettermi paura anche se siamo a chilometri di distanza? E poi, alcuni messaggi sono carini altri invece, come quello di Louis, non lo sono per niente. Volevo fare qualcosa per rendere la mia vita da venticinquenne alquanto interessante e volevo fare qualcosa per me che non fosse cambiare pannolini, preparare il pranzo o cose così.
Prendo un grande respiro e clicco sopra il nome di Harry.
-Pronto?- chiede con voce calma. Mi mordo un labbro mentre mi metto la vestaglia. Non è mai un buon segno quando è calmo.
-Ciao.- dico in sussurro. Harry sospira dall'altro lato del cellulare. Lo sento respirare per quello che mi sembrano anni ma sono solo cinque minuti.
-Possiamo parlare o la tua nuova carriera di modella ti occupa tanto?- chiede con sarcasmo e io mi mordo un labbro imbarazzata.
-Non c'è nessuna carriera di modella, Harry.
-Non è quello che dicono le riviste.- dice Harry facendo rumore. Lo sento dire cose che non capisco.

Harry.
Mi alzo da terra visto che per prendere la fottuta rivista sono caduto. Il cellulare è ancora sulla scrivania, dove lo ho lasciato.
-Harry?- sento la voce di Rachel che mi chiama. Anche se sono arrabbiato con lei non posso fare a meno di sorridere nel sentire la sua voce che mi chiama. Mi siedo sulla sedia per poi prendere il cellulare, lo metto in viva voce.
-Sono qui, sono qui. Allora, senti qua: "Rachel Horan, la famosa stilista delle Styles's Styles, è stata avvistata nella passerella di Parigi, per la prima sfilata di moda. Si vocifera in giro che la Horan potrebbe firmare un contratto con qualche agenzia di moda per diventare una modella...".
-Harry?
-Uh?
-Ti amo.
-Non te la caverai dicendo 'ti amo', Rachel Melinda Horan Styles.
-Lo so. Senti, posso lasciare Julie qui e io posso ritornare a Londra in quattro e quattr'otto.
-No, resta lì e goditi la sfilata. Devo andare, ciao. Ti amo e i bambini ti vogliono bene.- dico riattaccando per poi posare il cellulare sulla scrivania ma cambio idea e lo scaglio contro il muro. Megan entra immediatamente.
-Devo andare a comprare un'altro, signor Styles?- chiede intimidita mentre le guance le diventano rosse.
-Uh, sì, certo. Grazie.- urlo quando lei se ne sta già andando.
Prendo le chiavi della macchina e mi alzo.
Busso per quelle che mi sembrano anni.
-Carly, avanti apri. Se hai rapito i miei figli ti farò arrestare.- urlo picchiando la porta con il pugno. La porta si apre e una Carly assonnata mi apre. Mi accorgo solo ora che sono le undici passate.
-Non ho rapito nessuno, Harry. Cosa c'è?- chiede facendomi segno di entrare. Entro e mi siedo sul divano, imbarazzato.
-Tua figlia è impazzita.- commento facendo spallucce e giocando con le mani.
-Lo so! In famiglia non si parla d'altro. Tu le hai parlato?
-Sì ma non mi ha detto chissà cosa. I bambini?- chiedo cambiando discorso.
-Sono in camera da letto.- dice e io mi alzo senza aspettare che mi segua. Spalanco la porta con troppa energia visto che va a sbattere contro il muro.
Dylan alza lo sguardo e mi corre subito incontro. Sua sorella, invece, non fa altro che dire cose senza senso.
-Dovrebbero dormire.- dice Carly comparendo al mio fianco. Scuoto la testa.
-Li porto a casa con me. Senza Rachel non so stare ma non so nemmeno stare senza i miei due bambini.- dico poggiando Dylan per terra. Lui corre a prendere il suo zaino e a metterci dentro i suoi giocatoli. Carly, senza protestare, mi prepara la borsa di Lexi.

Rachel.
Julie mi sorride e io le sorrido di rimando. Una ragazza dai capelli neri e gli occhi scuri le sta accanto.
-Rachel, lei è Amanda McCall. Una delle modelle che sfilano per noi.- dice Julie presentadomi la ragazza che fa un sorrido timido. Le sorrido anche io per poi guardare Julie.
-Dovrei tornare a Londra. Harry non ce la fa con i bambini.- dico inventandomi una scusa per andarmene. Non posso stare senza Harry sapendo che lui è arrabbiato e che mi vorrebbe riportare a Londra con le sue stesse mani.
-Non stavano con Carly, i bambini?- chiede Julie mordendosi un labbro mentre ha un block notes in mano e una penna vicino all'orecchio.
-Sì ma...
-Rachel?
-Cosa?
-C'è una persona che ti cerca!- dice indicando qualcuno dietro le mie spalle. Mi giro pronta a vedere o Louis o Garrett o Niall ma al loro posto c'è mio marito insieme ai bambini.
-Harry!- urlo correndogli incontro. Lui mi abbraccia con una mano mentre con l'altra tiene Lexi che tira calci all'aria.
-Amore.- dice dandomi dei bacetti su i capelli. Prendo Lexi tra le braccia.
-Ciao, piccola peste.- dice Julie scompigliando i capelli di Dylan dopo averlo preso in braccio. Dylan sorride per poi mettersi a giocare con i capelli di Julie.
-Che ci fai qui, amore?- chiedo notando un piccolo sorriso sul viso di Harry ma anche notando le occhiaia che gli contornano gli occhi.
-Volevo abbracciarti e baciarti.- dice avvicinasi a me per poi darmi un bacio.
-Harry, lei è Amanda. Amanda, lui è mio marito Harry e loro sono i i miei bambini, Dylan e Lexi.- dico presentando tutti quelli che sono nella stanza.
***
Lexi e Dylan sono crollati dopo che siamo andati in giro per Parigi.
-Finalmente un po' di pace.- dico ad Harry e avvicinandomi all'armadio dove c'è un biglietto.

"Se ti va di venire a bere un caffè con noi, siamo in centro. Io e Julie. xoxo Amanda".

Mi giro verso Harry e lui è indaffarato con il suo cellulare.
-Ti dispiace se esco a bere un caffè con Julie e Amanda?- chiedo mordendomi un labbro e recuperando il mio cellulare dalla tasca dei jeans.
-Sì, ma vai pure.
Mi guardo in giro finché non vedo una chioma rossa che riconoscerei ovunque. Mi avvicino a loro.
-Sei qui, pensavo che Mister Styles non ti avrebbe lasciata venire.- dice Julie alzandosi per abbracciarmi. Dopo che ci siamo staccate ci sediamo e ordiniamo da bere.
-Allora Amanda, di dove sei?- chiedo posando la tazza piena di caffè fumante. Amanda smette di mischiare il latte e posa il cucchiaino.
-Vengo da Los Angeles ma sono qui perché partecipo alle sfilate. Voi non siete di qui, invece, di dove siete?- chiede Amanda posando il bicchiere vuoto. Io sorrido.
-Io sono dell'Irlanda, la mia amichetta rossa è del Texas.- dico sorridendo e Julie muove la sua chioma rossa per dare vita alle mie parole. Amanda sorride anche lei.
-Sono stata in Irlanda, una volta, sono stata a Dublino, precisamente. Città bellissima. Tu da dove viene di preciso, Rachel?
-Mulligar. Una piccola cittadina dispersa in Irlanda.- dico facendo spallucce e mordendomi un labbro con fare nervoso.
Il mio cellulare vibra nella tasca dei jeans e io mi affretto a prenderlo. Guardo lo schermo sotto lo sguardo curioso di Julie ed Amanda.
È un messaggio da Harry.

Da: Jealous husband.
A: Wife That pisses me off.
Io dovrei tornare a Londra. Credi che dovrei riportare i bambini o te li lascio?

-Scusate.- dico alzandomi e posando la borsa sulla sedia al posto mio. Clicco sopra il contatto di Harry per poi aspettare che risponda. Risponde dopo tre squilli.
-Cosa sei venuto a fare se devi tornare immediatamente a Londra?- chiedo con voce esasperata mentre mi allontano un po' dalle ragazze.
-Volevo vederti!
-Non risolvi tutto così, Harry! Sai una cosa? Vattene a Londra e lasciami pure i bambini. Tanto non sono mai stati un peso per me.- dico passandomi una mano tra i capelli per poi mordermi un labbro. Sento che sto per scoppiare a piangere e non capisco perché sono così vulnerabile quando parlo con Harry. Ho 25 anni, sono una donna adulta e so prendere le mie decisi senza che Harry mi metta i bastoni tra le ruota. Sono una donna indipendente.
-Rachel senti...
-No! Sono stanca del tuo controllo Harry. Torna a Londra.
Riattacco per poi ritornare delle ragazze.

A Beautiful Disaster 2.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora