Christmas.

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-Natale questo anno sarà diverso.- dico girandomi sul letto e andando a sbattere contro il petto di Harry, che si lamenta.
-Perché lo dici? Natale è l'occasione dove la famiglia Styles/ Horan/ Miller si unisce sotto lo stesso tetto.- dice abbracciandomi per poi darmi un bacio sulla testa.
-Sì, già, ma ho come la sensazione che questo anno sarà un disastro. In più i bambini e quelli dei tuoi cugini combineranno un disastro, me lo sento.- dico appoggiando il mento sul suo petto nudo per poi guardarlo negli occhi.
-Lo sai che mia cugina ha abortito?- chiede di punto in bianco facendomi inarcare le sopracciglia. Cosa ci azzecca questo con il Natale?
-No?- chiedo incrociando gli occhi per farlo ridere. Ride e io sorriso perché adoro sentirlo ridere.
***
-Finalmente. Buona vigilia, ragazzi.- dice mamma spalmando la marmellata su una fetta di pane tostato che poi da a Lexi che sorride grata mangiando un pezzo subito dopo.
-Buona vigilia.- dico sedendomi a tavola e Harry al mio fianco che scoppia a ridere per una battuta squallida di Bill. Non so chi dei due fa battute più squallide.
Continuo a guardare la mia famiglia divertirsi. Mi fa piacere che gli Styles e gli Miller siano così uniti.
Sto aiutando mia madre e Billy e tutti gli altri a ricostruire la casa.
-Vedi, fare un disegno della casa è semplice come crescere un figlio.- dice l'architetto e io gli lancio un'occhiata per quello che ha detto.
-Non è la verità. Sono sicura al cento per cento che è più facile fare uno stupido disegno invece di crescere un figlio.- dico guardando il disegno per non dover lanciare un'altra occhiataccia a Rufus, che sembra in imbarazzo.
-Uhm, io ho due figli di 17 e 20 anni. Perciò parlo per esperienza personale.
-Ho quattro figli. Parlo per esperienza personale.- dico sorridendo e tutta felice mi allontano per andare in una delle poche stanze sopravvissute al terremoto. Diciamo che il piano terra è quello conciato male.
Chiudo la porta sobbalzando visto il gran chiasso che fa per chiudersi.
-Come sta andando qui?- chiedo ma non ho nemmeno tempo di sentire la risposta visto che vengo spinta contro la porta e le labbra di Harry si posano sulle mie baciandomi con passione.
Gli tolgo la maglietta mentre mi prende in braccio e comincia a baciare il mio collo.
Strappa la mia camicia facendo saltare via i bottoni. Resto in reggiseno e lui mi sorride soddisfatto del suo lavoro.
-Che ne dici se sciogliamo i capelli?- chiede con voce roca e togliendomi il codino che va a finire da qualche parte ma adesso sono troppo impegnata a baciarlo per interessarmi.
Cadiamo sul letto con lui sopra di me perciò comincia a baciarmi il petto cercando il gancetto del reggiseno. Inarco la schiena quando comincia a baciarmi la pancia.
Cerco la sua cintura ma lui mi ferma.
-Che impaziente che sei. Pazienza.- dice portando le mie mani in alto, tenendole strette con una sua mano.
-Stronzo.- dico ma lui mi bacia facendomi il solletico con i capelli.
Mi toglie anche il jeans sorridendomi per farmi capire che ha lui il potere e non io.
Prende qualcosa dalla tasca facendomi poi vedere la busta argentata.
-Sul serio? Porti ancora un preservativo in tasca? Quanti anni hai, 17?- chiedo con voce scioccata e prendendolo in giro allo stesso tempo.
-So che prendi la pillola ma l'ultima volta mi sono trovato padre di due bambini perciò è meglio usare questo.- dice per poi rompere la bustina con i denti. Animale.
-Beh, il preservativo potrebbe rompersi.- dico facendo la finta tonta mentre si toglie il jeans e si mette il preservativo.
-Sì, ma prendi la pillola no?- chiede mettendo le mani ai lati dei fianchi per poi cominciare a baciarmi il collo.
-Uhm.- risposando quando entra dentro di me delicatamente. Adesso sono abituata a sentire questo uomo considerando che è l'unico con il quale faccio l'amore da anni, ormai.
-Cazzo!- urla mentre io gli metto le mani sulla schiena graffiandolo.
-Piano!- urlo cercando di riprendere fiato da tutto questo movimento.
-Certo.- dice rallentando e baciandomi mentre continua a muoversi. Ormai mi sono abituata al suo ritmo. Piano, veloce, piano, veloce. È lo stesso.
-Porca puttana.- urla nello stesso momento in cui io urlo il suo nome.
-Dio, non respiro.
-A chi lo dici.
***
Ho dovuto lasciare i capelli slegati visto che non ho più trovato il codino e mi sono messa la felpa di Harry considerando che la mia camicetta è stata rovinata.
-Perciò, volevo mettere il camino qui.- dice mamma indicandomi il punto esatto dove vuole mettere il camino. Mi gratto il collo mentre la seguo per quello che resta della casa.
-Sicura che vuoi un camino? Insomma, potrebbe essere pericoloso.- dico mettendomi i capelli sul collo visto che mi sono ricordata che Harry mi ha lasciato un succhiotto.
-Certo che sono sicura. E scusa, perché potrebbe essere pericoloso?- chiede lanciandomi un'occhiata stranita. Faccio spallucce lamentandomi mentalmente perché mi sono stufata di sentirla blaterare su quello che vuole e quello che non vuole.
Bel modo per passare la vigilia di Natale.
Harry arriva pizzicandomi i fianchi e facendomi sobbalzare per lo spavento.
-Idiota! Mi hai spaventato.- dico mettendo una mano sulla sua visto che mi sta abbracciando da dietro.
-Sì, ti amo anche io.- dice girandomi la testa verso la sua così da potermi baciare. Credo che si sia sniffato qualcosa perché sembra troppo felice.
Mi stacco quando mi accorgo che quasi tutti i lavoratori ci stanno guardando.
-Che cosa ti sei fumato? Lo voglio pure io.
-Il letto di là è ancora a disposizione.
-Non ci posso credere.- dico battendomi una mano sulla fronte. Non può essere contento per quello o... può?
-Credici perché è la verità.- dice facendomi girare verso di lui. Comincia a ballare quando sulla radio parte Love Song di Sara Bareilles.
Scoppio a ridere perché stiamo ballando in mezzo a un salotto che deve essere ricostruito con i lavoratori che ci lanciano occhiate divertite.
-I'm not gonna write you a love song, 'cause you tell me it's make or breaking this if you're on your way. I'm not gonna write you to stay if all you have is leaving. I'm gonna need a better reason to write you a love song today...- canticchia mentre mi fa girare in mezzo al salotto.
Continua a ballare stringendomi forte a lui.
-Ti amo.- dico ricordandomi una volta in cui abbiamo fatto lo stesso nel salotto della nostra prima casa. Dylan era ancora nella mia pancia.

A Beautiful Disaster 2.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora