Obsequies.

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È già passata una settimana da quando Des è morto. La sua famiglia ha aspettato una settimana prima di fare i funerali e li capisco. Non sono pronti a dire addio a una persona molto importante per loro.
Entro in camera di Dylan. Il piccolo è distrutto, ci teneva a suo nonno.
-Allora, posso piangere mammina?- chiede Dylan mentre io gli faccio il nodo alla gravata. Alzo lo sguardo verso di lui.
-Quanto vuoi, piccolo mio.- dico scompigliandogli i capelli per poi uscire dalla stanza del mio bambino.
Entro nella mia camera da letto e Harry è seduto sul letto mentre guarda il vuoto. È da una settimana che va avanti così. Non fa altro che guardare il vuoto come se fosse la cosa più interessante sulla faccia della terra.
-Sei pronto, amore? I bambini lo sono e lo sono anche io. Sei pronto?- chiedo lisciandomi il vestito nero visto che ci sono alcune pieghe.
-No, ma andiamo.- dice alzandosi per poi buttarsi la giacca sulla spalla. Esce dalla stanza per poi porgermi la mano.
Lo guardo per poi prendergliela.
***
Ho in braccio Lexi mentre con una mano ho la manina di Dylan che piange. Mio marito è accasciato per terra mentre guarda la barra davanti a noi.
Do Lexi a mia madre che prende anche la mano di Dylan. Mi avvicino a terra e sto attenta a non sedermi nel fango per non sporcare il vestito, perché non voglio stare tutto il giorno sporca di fango.
-Harry, stai bene? Cioè, che domanda idiota da parte mia.- dico battendomi una mani sulla fronte.
-Sta' tranquilla. Sto bene.- dice alzandosi da terra. Mi aiuta ad alzarmi a mia volta per poi abbracciarmi.
-Ci sono qui io, ok? Non sei solo. Hai tante persone che ti vogliono bene e io e i bambini saremo persi senza di te. Ricordatelo sempre, ok?- chiedo sussurrando per poi allontanarmi da lui.
Raggiungo mia madre che si trova con i bambini ma è un'impresa difficile visto che i miei tacchi sprofondano sul fango.
-Puoi tenerli tu? Vorrei vedere come sta Anne.- dice mamma dandomi Lexi. Annuisco e la vedo allontanarsi per andare da Anne che non ha lasciato nemmeno per un secondo Gemma. Credo che in questo momento tra i tre, Gemma sia la più vulnerabile visto che era la più legata a Des, nonché Harry e Anne non lo erano ma Gemma era la cocca di papà.
Siamo dovuti tornare a Londra per sotterrare Des, così io ed Harry abbiamo deciso di trasferire la nostra famiglia qui e poi, come sempre, gli altri ci hanno seguito.
Harry mi raggiunge per poi baciarmi la fronte.
-Grazie per essere qui con me.- dice con voce roca, più del solito, mentre mi prende Lexi dalle braccia.
-Sei mio marito, il centro del mio mondo, come potrei essere da qualunque altra parte mentre so che tu stai qui a soffrire?- chiedo appoggiando una mano sulla sua.
-Sei la persona migliore che ci sia qui. E ti ringrazio per essere qui e per avermi dato due delle cose più preziose che ho. Sai, pensavo di aggiungere un terzo.- dice Harry sorridendo malizioso. Lo guardo scuotendo la testa. Era da una settimana che non gli vedevo il suo solito sorrisino malizioso in viso.
-Non se ne parla nemmeno. Penseremo al terzo quando Lexi avrà almeno 5 anni.- dico camminando accanto a lui. Dylan dietro di noi insieme a mia madre.
-E se fossero gemelli?- chiede Harry poggiando Lexi nel seggiolino della macchina. Io sono accanto a lui mentre mia madre pensa a mettere il passeggino nel portabagagli.
-Harry, zitto!- dico salendo in macchina e sedendomi accanto a lui. Mia madre è dietro con le due pesti.
Harry mi stringe la mano mentre guida. Io gliela stringo di rimando mentre guardo fuori dal finestrino.

Gemma.
Guardo mia madre che guarda me. Io mi libero i capelli dallo chignon mentre lei si toglie le scarpe.
Ritornare nella nostra casa a Londra senza Harry e papà è un grande cambiamento. Da quando ho memoria io ed Harry abbiamo sempre vissuto qui, in questa casa, e adesso siamo solo io e mia madre. Se Ashton fosse vivo io vivrei ancora in Irlanda insieme a lui e molto probabilmente staremo pensando ad avere dei bambini. E mamma sarebbe qui da sola, senza nessuno che le stia accanto.
-È una maledizione, mamma.- dico appoggiandomi al bordo del comodino della mia camera mentre mamma è seduta sul mio letto.
-Non è una maledizione, cara. Sono cose che capitano.- dice mamma alzandosi e mettendo una mano sulla mia spalla Alzo lo sguardo verso lo specchio e trovo mia madre che mi guarda.
-In questa famiglia capitano molte cose brutte, mamma. Non so a che altro pensare.- dico girandomi per non dover incontrare lo sguardo di mia madre grazie allo specchio.
-Sei troppo pessimista Gemma. Parla con Harry e vedi come la pensa lui.- dice mamma uscendo dalla mia stanza e chiudendosi la porta alle spalle.
-Harry vuole altri bambini, mamma!- urlo dirigendomi verso il bagno e sobbalzo quando la porta di camera mia si apre come se ci fosse un uragano in casa.
-Cosa. Hai. Detto?- chiede mamma scandendo bene le parole. Mi metto una mano sul cuore visto che sembra che mi voglia uscire dal petto.
-Sì, Harry vuole altri bambini. Ha detto che la vita è troppo corta per sprecarla e avere solo due bambini. Così, ha detto che vuole dare un fratellino o una sorellina a Dylan e Lex. Ha anche detto che non vuole finire come papà.- rispondo facendo spallucce mentre la collana con l'anello di fidanzamento brilla.
-Tuo fratello sta impazzendo! Tutti in questa famiglia stanno impazzendo!- urla mamma uscendo dalla stanza con le mani alzate. Scoppio a ridere per poi dirigermi nuovamente in bagno per farmi un bagno caldo che mi rilasserà per un po'. Non potrei sopportare più dolore in questa giornata, ho già sofferto abbastanza.

Rachel.
Sono seduta sul mio letto a mangiare patatine e a guardare la TV in pace quando la porta della stanza si apre andando a sbattere contro il muro.
-Dyl, quante volte devo dirti di non sbattere le... Anne?- chiedo alzando lo sguardo e incontrando quello di mia suocera con ancora addosso il cappotto.
Siamo a Londra e devo ammettere che io non mi sono ancora abituata al clima, anche se ci eravamo trasferiti a Los Angeles prima che Dylan nascesse e ci siamo rimasti cinque anni.
Perciò mi sono abituata al clima mite di Los Angeles.
-Sì, sono io. Dobbiamo parlare! Sei incinta?- chiede chiudendo la porta con discrezione mentre si toglie il cappotto e si viene a sedere sul letto, sul bordo.
-Cosa? No, non sono incinta.- dico sulla difensiva mentre poso la ciotola delle patatine sul comodino che si trova accanto al letto. Anne posa sia la borsa che il cappotto sul letto accanto a lei perciò io spengo la TV.
-Gemma mi ha detto che Harry vuole altri bambini. E con altri intendo molti.- dice semplicemente come se fosse una spiegazione logica del perché è entrata in casa mia come un'uragano.
-Sì, lo so. Ne abbiamo parlato ma non siamo arrivati ad una conclusione. Gli ho detto che ci avrei pensato sopra. Insomma, Anne, non sono pronta ad avere un'altro bambino. Lexi non ha ancora l'anno e se dovessi avere un'altro bambino vorrei che almeno Lexi fosse un po' più grande. Non credo di essere pronta per crescere due neonati.- dico passandomi una mano su i capelli. Nello stesso momento dal Baby Monitor si sentono dei rumori. Mi alzo e lascio Anne in camera mentre io mi dirigo verso la camera di Lexi.
Questa nuova casa ha fin troppe stanze per i miei gusti. Per dover riconoscere le stanze dei bambini abbiamo dovuto attaccare alle porte due pezzi di legno decorati con il nome sia di Dylan che di Lexi sopra.

Harry.
Butto la giacca sul letto e sobbalzo quando mi accorgo di mia madre seduta sul mio letto.
-Dov'è Rachel?- chiedo guardandomi in giro. Qualcosa mi dice che Rachel è in casa visto che c'è una ciotola piena di patatine appoggiato sul comodino.
-In camera di Lexi. Harry, dobbiamo parlare.- dice avvicinandosi a me per poi fermarsi a pochi centimetri.
-Mamma, so che Gemma te lo ha detto. Non sa stare zitta, Dio!- dico togliendomi la cravatta per poi girarmi verso mia madre che mi guarda con braccia incrociate.
-Harry, tu non sei come tuo padre. Hai commesso i tuoi errori eppure hai imparato delle lezioni da essi. Io ti voglio bene, sei mio figlio, ma se hai intenzione di mettere Rachel nuovamente incinta, quando quella ragazza ha anche paura di vedere un'altro bambino, non ti rivolgerò mai più parola e non la rivolgerò nemmeno a tua moglie e ai tuoi figli. E non sto dicendo stronzate. I figli dovrebbero nascere perché si desiderano non perché il padre ha paura di diventare come era suo padre.- dice puntandomi un dito addosso e io devo abbassare lo sguardo, visto che è bassa, per guardarla negli occhi.
-Mamma, ci stavo pensando. Io e Rachel non abbiamo ancora concluso niente.- dico allontanandomi da lei prima che mi tiri qualcosa in testa o molto probabilmente mi picchi come faceva quando ero piccolo e combinavo guai. Mai dire mai con mia madre e la sua autorità. Sì, è stata una madre amorevole ma ha anche avuto un ruolo di autorità nella mia vita e in quella di Gemma. Ci ha cresciuti secondo le regole di mia nonna, che ha cresciuto i suoi figli con autorità molto più severa.
-Bene.- dice prendendo le sue cose per poi uscire dalla stanza e chiudendosi la porta alle spalle come se fosse il suo nemico e lo stesse mettendo k.o.
***
Riporto Dexi dentro casa dopo che ha fatto i suoi bisognini. Mia moglie è accoccolata sul divano e accanto a lei Dylan e Lexi.
Mi siedo accanto a loro.
-È meglio mettere i bambini a letto perché si sono addormentati.- dico prendendo Dylan tra le braccia. Rachel annuisce e prende Lexi.
Chiudo la porta per poi ritornare in camera. Rachel è strana.
-Ti amo, Rachel.- dico stendendomi accanto a lei.
-Sì, lo so.- risponde semplicemente lei spegnendo la luce e dandomi le spalle.

A Beautiful Disaster 2.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora