Paparazzi.

972 49 11
                                    

-Indovina quale uomo renderà felice sua moglie!- dice Harry entrando in negozio. Sposto lo sguardo dal computer. Siamo chiusi per pranzo ma riapriremo tra due ore. Mentre io mi occupo delle Styles's Styles Louis si occupa del Happy Drink, tanto per dividerci i compiti.
-Non tu.- rispondo continuando a schiacciare i tasti sulla tastiera mentre mastico una gomma.
-Esatto, io. Aspetta, cosa?- chiede incredulo e parandosi davanti a me. Sbuffo chiudendo i programmi sul computer per poi guardare Harry.
-Niente, tu cosa?- chiedo sorridendo innocentemente per poi guardarlo negli occhi.
-A già. Ho trovato i biglietti per la sfilata di Burberry e ci andiamo. Sorpresa!- urla e io lo guardo senza battere ciglio. Dovrei essere contenta?
-Ok?- chiedo aggrottando le sopracciglia. Il sorriso di Harry svanisce e mi guarda con occhi sgranati.
-Dovresti essere felice, Ray.
-Lo so, solo che... ho già preso i biglietti perché avevo attenzione di andarci con te.- commento mordendomi un labbro e prendendo dei biglietti dalla mia borsa per mostrarli a Harry. Lui sgrana gli occhi facendomi vedere i suoi biglietti.
-Possiamo regalarli a mia madre e Bill. - tento guardando Harry che sembra demoralizzato.
-Dio, sono proprio un'idiota.- dice dirigendosi verso la porta per poi uscire.
-Harry!- urlo alzandomi dalla sedia per poi seguirlo fuori ma una volta fuori lui non c'è più.
Ritorno dentro sbuffando. Perché se ne è andato così, come se avesse fatto qualcosa di male?
***
-Semplice, tu mangi di tutto per questo so che ti piacerà la Chicken Pie.- rispondo tagliando la torta salata di pollo. Mamma mi ha inviato questa ricetta perciò io non ho perso tempo per farla.
Amo scoprire nuove ricette e non perdo tempo per farle. I ragazzi si devono subire di tutto.
Dylan posa la forchetta vicino al piatto dopo che ha finito di mangiare la pasta con la zucca che piace tanto a lui.
-Torta di pollo? Seria, mamma?- chiede Dylan quando io gli metto il piatto davanti agli occhi. Lexi sta assaggiando mentre i gemelli si sporcano l'uno all'altra con il loro cibo.
-Che c'è di male?- chiedo e Dylan mi guarda per poi portarsi la forchetta alla bocca.
La porta di casa viene aperta e chiusa con forza. Le scale vengono fatte di corsa.
-Voi restate qui a mangiare, io torno subito.- dico sorridendo ai ragazzi. Esco per poi chiudermi la porta della sala da pranzo dietro le spalle.
Lo guardo mentre sono appoggiata alla stipite della porta. Lui è steso sul letto con gli occhi chiusi ma so benissimo che non sta dormendo.
-Dove sei stato?- chiedo incrociando le braccia al petto. Lui sbuffa mettendosi una mano davanti agli occhi.
-Importa?
-Sì, importa a me. I bambini continuavano a chiedermi di te.
-Scusa. Andremo domani alla sfilata, vero?- chiede con voce basa e io sbuffo. Non mi ha detto dove è stato.
-Certo, perché non dovremo? Io torno di sotto. Vuoi mangiare qualcosa?
-No, ho già mangiato ma grazie lo stesso.
-Certo.
***
Muovo i capelli avanti e indietro per farli finire sulle spalle come se mi fossi appena svegliata. Mi piace l'affetto finale.
Guardo il vestito nero che ho scelto e lo amo. Mamma entra splendida in una blusa blu e dei jeans ugualmente blu, i capelli in uno chignon e la piccola pancina in mostra.
-Sei stupenda.- dice lei guardandomi allo specchio. La guardo per poi abbracciarla.
Scendiamo dalla limousine.
-Ci vediamo dentro, noi facciamo la passerella.- urla Harry trascinandomi verso il tappeto rosso. Sorrido scusandomi con mamma che alza gli occhi divertita.
Mi stringo a Harry mentre i flash mi accecano. Sorrido alzando il viso e guardando Harry che è la cosa più bella illuminato dai flash delle macchine fotografiche.
Mi alza il viso guardandomi negli occhi per poi baciarmi. Porto le mie mani sul collo continuando a baciarlo.

Louis.
Guardo Lexi che sta seduta sul divano a disegnare. Mi chino per vedere cosa sta facendo.
-Stai disegnando dei vestiti? Come tua madre?- chiedo passandole il colore blu visto che non riusciva a prenderlo.
-Sì, da grande vorrei fare la stilista come mamma.- risponde e io sorrido perché è una cosa carina. Nessun figlio vuole fare quello che fa la madre o il padre.
-Rosie, Dylan, smettetela di stare con il cellulare in mano e fatte qualcosa.- dico guardando i due ragazzi che sbuffano e si alzano dalle sedie.
Rachel e Harry sono a una sfilata perciò io sono con i bambini, no che mi diano fastidio .Anzi, mi piace passare un po' di tempo con loro.
-Voglio la pizza, papà.- dice Rosie fermandosi davanti a me e guardandomi con quei suoi occhietti blu uguali ai miei.
-Certo, ma manca ancora un po' per cena.- dico guardandola e lei sbuffa visto che noi ceniamo alle otto e solo solo le sei. Non può aver fame adesso.
-Papà.
-Rosie.
-Papà.
-Va bene.- rispondo alzandomi e prendendo il telefono per poi chiamare la pizzeria. Guardo gli altri che stanno tranquilli sul divano a vedere la TV.

Rachel.
Trascino Harry dentro dopo che abbiamo fatto un intero catalogo lì fuori.
Prendiamo i nostri posti dove ci sono già mamma e Bill in prima fila. Ci sediamo e io sorrido immediatamente a mia madre. È un'onore per me essere qui insieme a lei, al mio patrigno e a mio marito.
Intreccio la mia mano con quella di Harry mentre tutti stanno prendendo il loro posto. Mi ricordo quando sono stata alla mia prima sfilata di Burberry, avevo 15 anni e papà aveva preso i biglietti per il mio compleanno costringendo Niall a venirci visto che la sfilata era lo stesso giorno del mio compleanno. La sfilata è stata la festa.

Papà si siede vicino a me guardandomi negli occhi. Sorrido girando il viso verso Niall, che sembra scocciato e allo stesso tempo eccitato di guardare le modelle mezze nude.
-Dovresti ringraziarmi per il solo fatto che ti potrai fare una sega pensando alle modelle invece di guardare i porno ogni sera.- sussurro attenta a non farmi sentire da mio padre. Niall strabuzza gli occhi e una scintilla di panico passa attraverso i suoi occhi.
-Sai tutto?- chiede con terrore lanciando un'occhiata alle mie spalle. Mamma e papà stanno parlando e non ci stanno prestando attenzione.
-A casa nostra le pareti sono sottili e si sente ogni minimo rumore e visto che le nostre stanze sono una accanto all'altra si sente ogni cosa. Ogni. Minima. Cosa.- dico scandendo le ultime parole. Niall mi guarda male dandomi una gomitata, scoppio a ridere prestando la mia attenzione alla passerella che si sta illuminando.
-Buon compleanno, Rache.

Mi manca la mia famiglia così, unita e felice. Non immaginavo che due anni dopo mio padre avrebbe finto la sua morte, non immaginavo i miei genitori avessero problemi e sopratutto non immaginavo che la mia famiglia fosse un'enorme bugia. E come potevo? Avevo solo 15 anni, ero ancora una ragazzina e vedo del buono in tutto e tutti. Ero ingenua e sciocca.
Ancora adesso ci sono molte che non capisco, ma sono adulta e sono una donna che ha vissuto in ogni genere di pericolo, sono forte e non mi faccio mettere giù molto facilmente.
Sorrido a Harry che mi guarda stranito, gli stringo la mano per rassicurarlo per poi girare il viso verso la passerella dove c'è la prima modella.
***
Danielle mi butta un giornale davanti agli occhi. Smetto di scrivere alzando gli occhi e guardandola.
-Innamorati dell'amore, Rachel.- dice indicandomi una pagina di una rivista. Abbasso gli occhi sobbalzando quando devo una foto mia e di Harry sulla pagina.
Prendo la rivista sulle mani per poi cominciare a leggere l'articolo.
-Aspetta, pensano che sia incinta?- chiedo alzando lo sguardo verso Dani. Lei si siede vicino a me alzando le sopracciglia come una forsennata.
-I paparazzi ti hanno trovata grassa alla sfilata di Burberry.
-Non sono incinta e non sono grassa.- urlo buttando la rivista in aria. Dani ride e io mi alzo sorridendo visto che in fondo c'è qualcosa di comico in questa storia.
Harry entra con la stessa rivista, che ho butta per aria, in mano e con lo sguardo sulla pagina.
-No, non sono incinta.- dico prima che mi possa chiedere conferma. Lui annuisce guardando Danielle che ride sotto i baffi.
-Dovremo fare un'altra bambino.
-No.
Harry mi abbraccia e io sorrido stringendolo forte a me. Amo questo uomo più della mia stessa vita e se non fosse per lui e i bambini avrei una vita senza amore. Grazie a lui ho imparato ad amare un disastro e poi ho imparato ad amare dei piccoli che combinano disastri.
Loro sono tutto quello di cui ho bisogno.

***
Ciao fiorellini.
Siamo già arrivati al penultimo capitolo della storia. Oh mio Dio santo, non posso crederci.
Come vi ho già detto sto partecipando ai Wattys e vorrei vincere (cosa realmente impossibile) e vorrei il vostro aiuto.
Dovreste andare su Twitter. Twittare @MyWattysChoice più il nome della storia e dovete menzionarmi (il mio nick @sorryifiloveuh).
Detto questo ci vediamo domani con l'ultimo capitolo visto che domenica è il mio compleanno e vorrei finire questa storia prima.
Vi ringrazio tutto il mio cuore per quello che fatte per me e questa storia.
Un bacione 😘.Vi ano.
P.S. se trovate errori ditemelo perché non ho ricontrollato.
1994Styles_.

A Beautiful Disaster 2.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora