The Mysterious Number.

1K 57 6
                                    

Parcheggio la macchina nel parcheggio del centro commerciale per poi uscire, mettendo l'allarme alla mia amata macchina. E sciocco da parte mia affezionarmi così ad un oggetto, potrei fare la stessa fine che ha fatto Harry con la sua Ranger Rover, ma non posso farci assolutamente niente.
Mi metto gli occhiali da sole per poi dirigermi verso l'entrata del centro commerciale.
L'apertura del Happy Drink è andata benissimo considerando che abbiamo già guadagnato un bel po' in una sola settimana, forse credo che abbiamo guadagnato quello che abbiamo speso per ristrutturare il locale. Mi guardo intorno visto che mi sento come se fossi osservata, cosa strana perché nessuno sta prestando attenzione a me. Sobbalzo quando il mio cellulare, dentro la tasca dei jeans, suona. Lo caccio fuori leggendo il messaggio da parte di Louis.

Da: Best Friend Lou.
A: Rachel.
Sono super emozionato. Il mio avvocato dice che posso sicuramente vincere contro Eleanor in tribunale. Lei non ha mai pagato niente di Rosie, io sì.
Possiamo vincere, piccola.

Da: Rachel.
A: Best Friend Louis.
Ahhh! Sono felicissima per te, Lou.
POSSIAMO VINCERE SUL SERIO.

Il cellulare mi cade di mano visto che un'idiota mi è venuto addosso.
-Sta' più attento a dove metti i piedi.- dico con voce fredda recuperando il mio cellulare e ritornando a camminare.

Harry.
Lancio un'occhiata al mio avvocato e poi a Louis. Non sono per niente convinto di quello che sta dicendo Austin, il mio avvocato.
-Possiamo dire alla giuria che hai specificamente chiesto ad Eleanor di andarsene perché ti tradiva e pensavi che non fosse l'ambiente ideale per crescere un figlio.- dice Austin battendo la penna sul bordo del tavolo. Guardo Louis mentre muovo la fede avanti e indietro.
-Come la mettiamo sul fatto che lui ha minacciato Eleanor di toglierle la bambina?- chiedo posando il cellulare sul tavolo visto che continua a vibrare e sono sicuro che è Rachel.
-Beh, come ho già detto in precedenza, puoi dire che non era l'ambiente adatto per crescere la bambina.- dice Austin giocando con la penna.
-Non so più se questo sia il posto giusto per la mia bambina.- dice Louis girandosi verso di me e guardandomi negli occhi. Aggrotto una sopracciglia.
-Cosa vuoi dire, esattamente, Louis?- chiedo prendendo il cellulare in mano e guardando il mio migliore amico. L'amico di una vita e sono sicuro che lui sia rimasto al mio fianco solo per Rachel, i nostri rapporti non andavano più come prima ma poi ha fatto retromarcia ed è ritornato ad essere mio amico. Il mio migliore amico.
-Se tu non vuoi mettere in salvo tua moglie e i tuoi figli io lo farò con i miei. Metterò in salvo Rosie ed Harry. Io non posso più vivere così...
-Io vi lascio soli.- dice Austin interrompendo Louis alzandosi e uscendo dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle per lasciarci un po' di privacy.
Louis si alza dalla sua sedia cominciando a camminare intorno al lungo tavolo che potrebbe benissimo ospitare dieci o più persone.
-Ho paura per i miei figli, per i tuoi e per Rachel.
-Louis, provi qualcosa per mia moglie?- chiedo guardando fuori dalla finestra.
-Merda, sì!- risponde e io mi giro verso di lui trovandolo con le mani suoi capelli.
-Da quando? Quando è iniziata questa infatuazione per mia moglie?- chiedo guardandolo dritto negli occhi. Non posso credere a quello che sto sentendo ma sospettavo qualcosa. Ho cominciato a sospettare fin dal giorno al lago, c'era qualcosa di strano in Louis quel giorno.
-Quando ti hanno rapito. Ho cominciato a vederla sotto un'altra luce. Lei ci è sempre stata per me!- risponde abbassando lo sguardo verso il pavimento.
-Sai il motivo per cui Garrett se ne è andato da Londra andando in Texas?- chiedo alzandomi e mettendo le mani sul tavolo.
-No, perché?- chiede alzando lo sguardo verso di me. Mi tolgo la giacca e la gravata posandole sulla sedia dove ero seduto prima io.
-Perché era innamorato di Rachel. Adesso gli è passata ma ha continuato, per anni, ad amarla. La amava quando stava con Julie, la ha amata quando è stato con Gemma e la ha addirittura amata quando è nata sua figlia. Ha capito che la cosa giusta da fare era lasciarla andare. Lei non mi avrebbe mai lasciato per stare con lui.
-So che Rachel ti ama più di qualunque altra cosa al mondo ma da chi va a piangere ogni volta per colpa tua? Da me, viene da me anche se ti dice che va da Danielle. Viene da me! Sei sicuro che tua moglie ti ami ma sei sicuro che lei sia felice con te?- chiede prendendo la sua giacca per poi uscire dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle. Butto all'aria tutti i fogli che si trovano al tavolo.
Lui sa la paura che ho di perdere Rachel eppure me lo rinfaccia in continuazione.
Mi passo una mano tra i capelli per poi uscire dalla stanza.

Rachel.
Continuo a sentirmi osservata e non capisco perché ho questa sensazione. Mi mordo un labbro entrando nel primo negozio che trovo.
Sospiro portandomi una mano sul petto dove sento il cuore battere a mille. Perché ho questa sensazione che qualcuno mi stia seguendo?
-Tutto bene, signora?- chiede una ragazza facendomi sobbalzare. Mi ha dato della signora? Forse ha visto la mia fede.
-Sì, tutto bene.- rispondo girandomi verso gli scaffali per vedere che cosa c'è e che cosa posso comprare.
Sto vedendo una maglietta e mi giro quando vedo un uomo che mi pare di aver già visto.

Mi giro indietro per guardare se qualcuno mi insegue ma l'unica cosa che vedo in questo maledetto bosco sono alberi e... alberi. Porca merda!
Sento dei passi perciò mi chiudo in una cassetta. Una luce si accende facendomi sobbalzare. E se sono loro?
-Tu chi sei e cosa ci fai in casa mia?- chiede una voce dietro le mie spalle. Deglutisco a fatica per poi girarmi molto piano in direzione della voce.
Mi ritrovo davanti un ragazzo che potrebbe avere la mia stessa età. Capelli neri e occhi scuri mi si presentano davanti.
-Io... io sto scappando da dei tizi che mi voglio morta. Lunga storia!- rispondo muovendo una mano e sorridendo.
-Ok, ti do qualcosa di comodo.- dice andandosene in un'altra stanza, suppongo la camera da letto. Mi guardo in giro e trovo tutto molto in ordine e lo stile è molto anni '80. Chissà se vive da solo.
Il ragazzo ritorna due minuti dopo con una maglietta larga, dei pantaloni di una tuta, una giacca e sopratutto delle scarpe da ginnastica.
-Tieni.- dice porgendomi i capi d'abbigliamento.
-Grazie.- rispondo imbarazzata per poi farmi dire dov'è il bagno.
Esco cambiata e con il vestito sporco di sangue in mano.
-Tu stai bene?- chiede il ragazzo grattandosi la nuca come se fosse nervoso per poi guardarmi. Annuisco. È molto gentile perché nonostante non lo conosca mi ha permesso di stare in casa sua e mi ha pure dato dei vestiti puliti.
-Si, diciamo. Sono Rachel.- dico porgendogli la mano. Lui la stringe.
-Ian. Eri sola?- chiede staccando la sua mano dalla mia per poi guardarsi in giro, come se fosse a disagio in mia compagnia.
-No, io e i miei amici ci siamo divisi e devo trovarli perché uno di loro è ferito.- spiego restando in piedi come un'idiota, sono sicura di esserlo. Ian mi fa segno di sedermi sul divano e io, imbarazzata, mi siedo e lui accanto a me.
-Puoi restare qui oppure uscire fuori, dove ci sono i tizi che ti stanno cercando, per trovare i tuoi amici e mettere così in pericolo la vita tua e del tuo bambino o... posso darti una mano.- dice alzandosi e avvicinandosi ad un cassetto che non avevo notato fino ad ora. Si gira verso di me con una pistola in mano.
-Porca merda!- sussurro sudando freddo mentre Ian si avvicina a me e me la porge.
-Non ti voglio uccidere, con questa ti potrai proteggere e continuare a corre fino a non avere più fiato.- dice Ian notando la mia faccia spaventata.
-Grazie, suppongo.- dico alzandomi dal divano per poi prenderla. Mi fa paura avere una pistola in mano, mi fa realmente paura.
-Ci vediamo fuori dal bosco tra un'ora, se non ti trovo lì ti cercherò.Ok?
-Ok!- dico uscendo per poi salutarlo con un mano. Lo sto già adorando quel ragazzo perché mi sta aiutando molto nonostante si sia ritrovato una ragazza incinta alla sua porta non si è fatto mettere sotto dalla paura.

Poso la maglietta al suo posto per seguire l'uomo, giro l'angolo ma vengo fermata da una signora che mi ferma prendendomi il braccio e facendomi girare verso di lei.
-Mi scusi?- chiedo alzando il braccio dove c'è ancora la sua mano. Lei, però, non fa niente per toglierla.
-Non dovresti essere qui. Tu sei in pericolo!
-Cosa? Mi scusi, che sta dicendo?- chiedo togliendo con forza il mio braccio dalla sua mano. La signora continua a guardarmi negli occhi e poi passa a guardare dietro le mie spalle.
-Sei in pericolo, Rachel. Lui ti vuole morta, ancora.- spiccica la donna come se fosse ubriaca.
-Come conosce il mio nome? Chi mi vuole morta?- chiedo facendomi prendere dal panico. E se avesse ragione?
-Shh! Tieni, il mio numero. Ora, vai!- urla e io corro fuori senza guardarmi mai indietro.
Chi era quella donna e perché mi ha avvertita da un pericolo che nessuno ha visto arrivare?

***
Ciao fiorellini.
Qui, a Napoli, si muore di caldo. Di dove siete voi? Qualcuno è di Napoli?
Mi è venuta un'idea, che ne dite di scrivere qui sotto quello che potrebbe succedere nei prossimi capitoli e la idea più carina potrebbe apparire nei prossimi capitoli!
Sto ancora decidendo se pubblicare un'altra storia. Forse lo farò quando questo capitolo arriverà a 20 voti e 10 commenti.
Vi amo come sempre o forse molto di più.
1994Styles_.

A Beautiful Disaster 2.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora