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Fortunatamente, dopo quel giorno in sala prove, le notti successive era riuscita a dormire e anche più tranquilla del solito.
Forse perché si stancava molto, preferiva passare intere giornate così da memorizzare ogni passo di ogni coreografia.
Anche oggi sarebbe stata una giornata infernale, non voleva svegliarsi, ma doveva. Martina l'aveva già chiamata una volta e non poteva sempre comportarsi da bambina.

Si veste, va in cucina mentre aspetta la sua amica e mangia qualcosa di fretta per poi insieme andare in sala prove.

Come sempre, parla con Simone che riesce ad aiutarla. "In questi pochi giorni sei migliorata molto. Adesso voglio vedere come ti senti pronta"

Giulia prova le sue coreografie e anche quella che le faceva paura.
Alla fine, la cosa che le faceva paura era vedersi attraverso uno specchio. E lei lo sapeva, perché cercava di evitarli sempre.
Odiava la sua immagine e odiava non poterla cambiare e non sapere come fare ad accettarsi.

L'ora di pranzo era arrivata e lei continuava a fare le sue coreografie, ad allenarsi e a fare dei semplici esercizi.
Lei amava stare nella sala sopratutto quando stava male, era il suo posto. E nessun posto l'avrebbe fatta sentire come a casa.

Decise di finire le sue prove per oggi, ha lavorato duro questa settimana e il suo viso ne è la prova.
Va in sala relax. "Cosa ci fai qui?"

"Ti ho portato qualcosa da mangiare" Fa lui, ma lei non riesce a capire.

"L'ora di pranzo è passata da un po"

"Si ma non c'è un orario per mangiare, tu non hai orari per nulla" Ride lui. "Vieni, mangiamo insieme. Ti ho aspettata, cioè, ti stavo aspettando da un po"

Giulia va a sedersi e insieme mangiano qualcosa. "Ultimamente ti ho vista un po giu di morale e non tornavi mai a casa mentre gli altri ballerini si, credevo fosse per Sebastian però oggi non c'era quindi ho capito che qualcosa non andava" fa spallucce "Poi, devi promettermi che andrai a letto presto, non alla luce del sole"

Giulia sbuffa. "Parlare è sempre facile"

"A volte non lo è come sembra" Fa lui. "Allora, ti ho portato tutto questo cibo fatto da me, adesso devi dirmi cosa c'è" La stuzzica.

"Sono stanca e quindi non riesco a fare nulla" Lei voleva creare un'amicizia con lui, come tutti gli altri ma non ci riusciva. Lui la guarda. "Samuele mi ha accennato qualcosa" Le sposta una ciocca di capelli. "Io capisco che al di fuori posso sembrare qualcuno che non sono, magari neanche tanto raccomandabile. Mi vesto come un folle e uso tutti i vostri smalti" Ride. "Ho imparato ad accettare me stesso, mi diverto essendo me. Mi piace. Le persone giudicano? Lo faranno comunque! Tanto vale essere ciò che sei e non dare ascolto" Fa un respiro  "Giu, mi dispiace che con me non parli. Lo fai con tutti." Lui voleva capire il motivo del perché lei a lui non parlava di nulla, il fatto che lei parlava con tutti e lui non sapeva mai nulla gli dava fastidio. Anche lui voleva essere partecipe di quella casa o forse anche lui si stava dondolando su qualcosa.

Giulia gli racconta le sue ultime giornate e gli racconta i suoi incubi e nello stesso tempo anche lui le racconta i suoi, per farla sentire a suo agio. "Non hai motivo di non piacerti"

"Certo!" Esclama lei con fare scherzoso.

"Si, sei bella" Afferma lui con tono deciso. "Sei bella" ripete, come se una volta non era abbastanza.

Le guance di Giulia in quell'istante si fecero un po rosse, ma per il semplice fatto che lei non era mai al centro di complimenti.

Lui le presta il suo giubbotto e insieme tornano a casa, Sangio prepara due tisane calde mentre Giulia va a cambiarsi. Insieme vanno sulle solite poltroncine fuori, dove lei gli fa vedere alcuni passi di ballo e lui canticchia qualcosa. "Ed entri in punta di piedi"

Giulia si gira verso di lui e lei nota i suoi occhi chiari. "Come mai fuori gli occhi sono chiari e quando siamo in casa sono scuri?"

"Che passi il tempo a guardare i miei occhi te?

"Cosa stavi cantando prima?" Chiede lei ridendo

"Cambi discorso adesso!" Urla lui facendole il solletico. "Cantavo, cantavo!" Ride "Non ti dico cosa"

"Eccallá, vedi? Io ti devo dire le cose e tu invece no"

"Ma zitta, bimba" esclama lui. "Andiamo a vedere un film?"

Giulia accenna un sorriso e insieme si alzano per scegliere uno dei tanti film che hanno a disposizione. "Ma neanche mio nonno ha mai visto questi cosi" Sangio ride.

"Un film d'amore?" Chiede Giulia

"Non mi piacciono" Fa una smorfia di disgusto. "Ma va bene, proverò a guardarlo"
L'unica cosa che Sangio voleva era la tranquillità e se quella situazione lo faceva stare bene e tranquillo per non esistevano problemi, mentre lei invece, era felicissima di condividere un film con qualcuno.

Si dirigono in camera di lei, sul suo letto. Sangio si accomoda come se fosse già il padrone di tutto, ma lui é cosi.

Insieme prendono in giro gli atteggiamenti dolci degli attori, a lui piaceva l'idea dell'amore ma poi trovarsi dentro era un'altra storia. Lei era curiosa di sapere com'era quel sentimento ma non lo aveva mai provato e forse la sua era fame di amore, fame di provare cose nuove.
D'altronde era entrata nella scuola di amici, aveva preso coraggio, stava crescendo ogni giorno di più e aveva semrpe più voglia di esplorare nuove cose.
Tra l'altro più conosci e più vuoi conoscere.
Come quando qualcosa ti piace, ne vuoi sempre di più.

La bellezza dell'essere.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora