Scesa in quella stazione di Milano il primo ad aspettarla é lui, che senza attendere neanche un altro secondo la prende in braccio stringendola a sé. "Amore mio" sussurra lui, era una delle prime volta che la chiamava così.Si sofferma ad ammirarlo, era bello sempre nel suo disordine. Aveva i capelli legati in un codino, una t-shirt ed un pantaloncino. "Come sei bella" e anche lui si sofferma ad ammirare lei nella sua bellezza.
La porta a fare colazione e finalmente si siedono avanti a dei cornetti. "Attenta, così ti sporchi tutta" Lui le aggiusta il vestito e le tocca la gamba.
"Aooo" urla lei "Che vuoi fare?"
"Eh Giulietta, tante cose" ride lui "Però adesso pensa a mangiare questo cornetto" mentre lei mangia, lui le da tutti baci sulla guancia.
"Sei pronta ad andare da questo capo?" La prende in giro e lei annuisce, inseriscono maps sul cellulare e si avviano verso questa accademia. "Mi sto morendo di caldo" sbraita lei.
"Mi sto morendo" ride lui "Cavolo dici" poi alza gli occhi al cielo e vede una grande insegna in pieno centro. "Eccola! Wow è grandissima!" Esclama lui.
"Woooow" fa lei "Entriamo!"
Entrano e si trovano davanti un mondo pieno di musica, ci sono degli studi di registrazione, delle palestre, delle sale da ballo e di teatro. "Hey, tu sei Sangiovanni?" Si avvicina un ragazzo vestito per bene e quest'ultimo annuisce. "Dopo puoi passare per il mio studio?"
"Certo" fa Giovanni e poi vanno verso il capo dell'accademia. "Ciao ragazzi, venite con me. Seguitemi" cammina avanti indicando una strada, li fa entrare in uno studio nero e bianco e li fa accomodare. "Questo se vorrai diventerà il tuo studio da docente e da preside, tutto passerà tra le tue mani" inizia a parlare lui "Se vorrai potrai anche diventare una docente, poi col passare del tempo qualcosa di più grande. So che devi finire un anno di scuola e che sei disposta a trovare una scuola qui a Milano, sono molto buone. Poi, guardami. Io sono un po vecchietto, non ho più figli e ho solo una nipote di tre anni che vive con noi" indica una foto. "Un giorno volevo lasciare tutta questa mia fatica in mano a qualcuno e secondo me tu sei la persona giusta."
Giulia non sapeva tutto questo. Le si è aperto un mondo bellissimo e il suo fidanzato era lì che ascoltava tutto, innamorato dell'ambiente e della proposta. E sopratutto era felicissimo per lei. "Poi, qui c'è posto anche per te. Abbiamo gli studi di registrazioni più grandi di Milano e forse questa è anche l'accademia più grande. Oltre al ballo qui insegnano anche canto"
"Wow" Fa Giovanni, avrebbero anche potuto lavorare insieme un giorno. "Devo fare i miei complimenti, è tutto così ordinato, pulito e curato" ed era vero. Si sentiva un profumo di pulito, era tutto ordinato, niente era fuori posto. Il capo ride. "Anni di lavoro"
"A me interessa questa proposta, posso già accettarla? Potrei già diventare docente da agosto, giusto?"
"Iniziamo a lavorare i primi di Settembre" fa lui "Cosi ti troveresti bene anche con la scuola" prende una marea di fogli e tira fuori quelli per Giulia, che firma e accetta tutto. Non poteva perdere quella proposta.
Gli fa fare un giro per ogni aula e intravede Alessandro che insegna in un'aula di ragazzi di teatro, Giulia sventola la mano e Ale esce subito. "Ragazzi" li abbraccia "Cosa ci fate qui?"
Giovanni gli racconta un pó tutto. "Una proposta enorme, hai accettato giusto?" E la ballerina annuisce per poi proseguire il giro."Vedi chi abbiamo trovato, anche Alessandro qui" parla Giovanni.
"Si, qui ci sono molti di voi"
Quel 'molti di voi' i ragazzi non avevano capito il significato, ma continuarono a camminare fin quando non si ritrovano nella stanza principale dove sono entrati. "Con piacere, vi aspetterò"
Si vedeva che il capo aveva perso qualche pezzo e che non riusciva più a mandare avanti tutto questo, non avendo figli e non avendo nessuno non sapeva a chi lasciare tutto ciò. Non poteva permettere che tutto quello che lui aveva creato si trasformasse in un ristorante come quasi tutti fanno, ma doveva continuare con qualcuno che aveva questa passione.
Vanno negli studi di registrazione e Giovanni si ferma ad ammirare i dischi sulla parete, poi guarda le persone fare lezione di canto e poi viene chiamato dal produttore. Entrano e lui si presenta. "Avrai ricevuto tante proposte, vero?" Giovanni annuisce. "Sto lavorando sempre con il mio produttore per ora, a Vicenza"
"Io sono Matteo, come l'apostolo." Ride.
Era vestito con una camicia bianca e un jeans scuro, si intravedeva un tatuaggio sul collo. "Io sono interessato a lavorare con te, non per te come se fossi un gioco. Ma con te, insieme. Pensaci su, magari informati o ascolta qualcosa e poi mi fai sapere" gli da un biglietto da visita."Ho visto tutti i dischi appesi alle pareti" indica la lontana parete. "Tutte persone famose"
"Beh, si. Milano è il centro del futuro" Quelle parole fecero ragionare sia lei che lui.
"Ci penso su e ti chiamo, va bene?" Fa Giovanni
"A disposizione." Sorride il ragazzo.
Escono da quel magnifico posto e restano ancora increduli.
Essendo al centro di Milano, decidono di andare a mangiare qualcosa in un ristorante li vicino. "Ti va di mangiare pesce oggi?"
"Yes"
Allora ordinano e poi parlano e ragionano sulle proposte. Sulla proposta di Giulia non c'era da ragionare. "Devo pensarci bene, in fin dei conti io ho tanti pezzi già pronti. Ma non voglio abbassarmi alle regole degli altri o cambiare. Voglio essere sempre me stesso. Forse farò delle prove e poi deciderò"
"Ottima idea, anche se mi sembra un bravo ragazzo"
"Questo non possiamo saperlo" fa spallucce.
Mentre mangiano si raccontano le cose che sono successe in quei giorni, confessano che stare lontani era difficile ma che prima o poi sarebbe finita questa lontananza.
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La bellezza dell'essere.
FanfictionHo sempre pensato di non essere mai abbastanza per nessuno, neanche per me stessa. •Giulia e Giovanni•