Il tempo, ormai, non l'accompagnava.
Era sempre grigio e nuvoloso e lei si sentiva così, così pesante.Quella mattina, andando a scuola, aveva trovato una chiamata di Giovanni, forse si era sbagliato. Se avesse voluto, poteva richiamare più volte.
Dopo la scuola, sapeva dove trovare Sebastian e aspettò fuori la classe di danza per parlare con lui.
"Cosa ci fai qui?" Chiede lui con tono tranquillo.
"Sobo venuta in pace, voglio solo che mi ascolti"
"Certo perché non dovrei" fa lui mettendosi a sedere.
"Mi dispiace. Mi dispiace di averti mentito, non si fa. Anche se non ero consapevole di nulla, perché stavo bene, non si fa. Non avrei mai voluto deluderti, sai che ti voglio bene e so che le cose tra noi sono iniziate e finite un po per caso e un pó forse perché non siamo fatti per stare insieme. So che sono incasinata e sembro una vecchietta scordarella e ho problemi di memoria e piano piano ricordo e poi non so se ho ricordato e dimentico tutto."
Lui la blocca. "Accetto le tue scuse, è un bel gesto questo. Ma so che noi in questa vita non potremmo mai stare insieme, ci ho provato, non è andata. Siamo abbastanza maturi da ammetterlo. Sapevo che nel passare del tempo con lui, tu consapevole o no, saresti stata bene" le accenna un sorriso. "Sai che io ti voglio un qualcosa in più del bene, però lo terrò per me. Il tempo cancella le cose e fa andare avanti. Quindi, dovrai perdonarmi tu, quando magari preferiró evitarti, potrà capitare"
"Già" fa lei con tono triste.
"Per quanto riguarda lui, invece, non so se ti ricordi oppure no. Ma lui ha fatto molto parte della tua vita, eravate una cosa sola e non so cosa sia successo con lui in quei giorni o cosa lui ti abbia fatto o detto, non so. Io voglio la tua felicità e credimi che lui conosce il segreto per regalartela. Ho capito che voglio vederti sorridere, sei una piccola creatura e lui si è sempre preso cura di te."
Dopo le sue parole cala in silenzio per un po. "Ora torno a lavoro, ho una lezione"
"Si" fa lei. "Ci vediamo in giro" si salutano con un cenno e lei va via.
Tornando a casa e tornando ai suoi pensieri.
Giorno dopo giorno aveva sempre più tempo per stare con sé stessa e le sue giornate erano uguali. Andava a scuola, era tornata a lavoro, tornava a casa ad ascoltare le sue canzoni.
Era sempre tutto così uguale.
Stranamente a lavoro non si erano mai incontrati, forse per gli orari. Lui aveva deciso di studiare da privato e quindi preferiva registrare di mattina, mentre lei stava finendo l'anno scolastico.
Era tornata anche nei programmi televisivi dove c'era la danza.
Quel giorno aveva la presentazione nel nuovo programma di "Amici" e stava facendo ritardo, il traffico era molto e pioveva e lei stava perdendo tutta la tranquillità che aveva conquistato nei giorni precedenti.
Dopo un'ora di tirado arriva al programma, tutta bagnata e spettinata. Subito viene vestita e preparata per andare in scena.
Come sempre, arriva sorridente al centro del palco e viene presentata. Regala una buona fortuna ai nuovi ragazzi e fa una delle sue esibizioni.
Dopo va a sedersi su una panchina e inaspettatamente era Giovanni che presenta il suo nuovo singolo.I loro occhi si incontrano, lei si irrigidisce e diventa di ghiaccio, lui fa lo stesso. Immobile. Fin quando non parte la musica e cerca di concentrarsi sul passo, che Giulia già conosce, ma si tiene le parole per se.
Dopo l'esibizione lo fanno sedere a fianco a lei, entrambi guardano al lato opposto per paura di sfiorarsi o di guardarsi. La vergogna o l'imbarazzo, l'insicurezza, gli sbagli.
Siamo così pieni di tutte queste cose che a volte dimentichiamo l'importanza delle cose vere.
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La bellezza dell'essere.
FanfictionHo sempre pensato di non essere mai abbastanza per nessuno, neanche per me stessa. •Giulia e Giovanni•