"Vuoi svegliarti?" Sangio lascia dei piccoli baci sul nasino di Giulia per poi accarezzarle le guance."Ancora un po"
"Bimba, devi andare a danza" Sussurra lui. "Hai già saltato delle lezioni, sei qua per questo."
Giulia sbuffa e si raggomitola tra le sue braccia.
Si alza e va a vestirsi. "Prendi la mia felpa e il mio cappotto, fuori fa freddo" Fa lui ancora tra le coperte di Giulia mezzo addormentato.
Anche lui aveva lezione tra qualche ora, doveva incidere il nuovo pezzo ed era emozionatissimo. Sapeva che quella sarebbe diventata la sua hit preferita. Anche piena di ricordi.
Giulia le lascia dei baci sulle labbra e fa per allontanarsi, lui la stringe a se. "Se vuoi rimango" Ride lei. "Cammina!" Esclama lui tirandole un lieve calcio sul sedere, per scherzare.Giulia saltellando si incammina in sala prove, saluta Simone e come sempre chiacchierano del più e del meno.
"Devi impegnarti, altrimenti non riuscirai ad andare in finale" Dice Simone
"Ma non va mai bene niente, io ce provo"
"Vuol dire che non ci provi abbastanza"
Prova e riprova i suoi mille balli per vedere quale le viene meglio, quale riesce ad interpretare meglio per far si che la portano in finale.
Gli altri ragazzi erano già stati portati in finale, eppure lei aveva paura di non arrivarci.Dopo le prove va in studio e si esibisce ricevendo l'applauso di tutti. La sua maestra afferma che l'amore può far cambiare le cose e sottolinea che Giulia é andata in finale.
"Brava" Le mima Sangio mentre lei torna al suo banco.
Tornano in casa tutti assieme e Giulia, come ogni volta parla delle esibizioni che ci sono state. "Bravissima" Alessandro le da un bacio in fronte. "Te lo meriti, Giulietta"
Giulia guarda Sam e tra loro non servono parole. Lui è orgoglioso di lei e basta questo.
Vengono richiamati nella sala principale, si siedono sulla grande scalinata e Giulia nota che Sangio si siede al fianco di Enula e che lui non ha espresso parole per lei o per il suo arrivo in finale. Oltre al 'brava' non le aveva detto più nulla. Certo, lui non era un tipo da smancerie, come lui diceva. Pero almeno un minimo Giulia lo aspettava.
Aspettarsi dei gesti dagli altri, posso descrivere così l'infelicità e la delusione. Alla fine sono queste le emozioni che si provano. E sopratutto restare ad aspettare sempre nello stesso posto non ti porta altrove, ma ti fa restare nelle tue insicurezze.Sam le da un abbraccio. "Ci sei rimasta male?"
Giulia scuote la testa ma sa che lei non può mentire e non può farlo con Sam. "Non con me Giulia" Dice con tono rimproveratore.
Tra loro due si era creata una connessione cosi bella, una connessione che tutti avrebbero voluto avere ma che, non puoi avere con chiunque. Se non si fossero incontrati qui dentro l'avrebbero fatto fuori.
Lei va verso camera sua, si stende e si raggomitola tra le coperte. Sam la segue e si siede al suo fianco incrociando le gambe, lui era un ragazzo maturo ma aveva anche lui un fare da bambino. "Non hai motivi per rimanerci male"
"Si invece" Ribatte la sua testa dura. "Non mi ha rivolto una parola, uno sguardo. È stato tutto il tempo a scherzare e baciare lei." Afferma. "E queste coperte hanno anche il suo profumo puzzolente, devo lavarle" Sam ride, era così bizzarra. Anche quando si sentiva ferita.
"È normale sentirsi così, permettitelo. È anche la tua prima esperienza"
"Appunto, perché non lo capisce?"
Arriva anche Alessandro che continua il discorso sdraiandosi a fianco a lei. "Giulia, hai provato a parlare?"
"Io ci provo sempre a parlare ma non e abbastanza. Devo parlare per capire che è la mia prima esperienza. Lo sa tutta l'Italia n'altro po" Sbuffa. "Mannaggia" Sbuffa ancora. "Ho fatto la fine di Luca"
"Vabbe, adesso non esageriamo" Ride Ale.
"Infatti, quelli sono livelli estremi. Adesso sei solo una principiante" Aggiunge Sam.
"A meno che non inizi anche tu a dire che ti va tutto male e che vuoi andare via" Continua Ale strappando una risata alla piccola Giulia.
Giulia decide di restare da sola, mette la testa sotto alle coperte, come se volesse nascondersi da tutto. Nonostante ciò Ale e Samuele ogni tanto vanno a vedere come sta.
Quando si resta soli con i propri pensieri non si ha scampo, come se fosse una pena da scontare. I pensieri, seppur essendo astratti. Non puoi toccarli o vederli, puoi soltanto sentirli, eppure fanno un gran casino. Da non farti capire nulla. Da farti quasi uscir fuori di testa. I pensieri sono una delle parti negative della testa che non possiamo controllare.
Come si spegne il cervello? Chiedeva sempre a se stessa.
Purtroppo nessuno può rispondere a questo, ma tutti avremmo voluto spegnere il cervello in tanti momenti.Si sentiva una stupida, non sempre, si trattava di secondi. Ma si sentiva così. Forse per aver creduto un attimo in un qualcosa che non poteva esistere per davvero. Lei poteva far sorridere le persone, essere una buona compagnia, il suo carattere poteva ispirare canzoni o coreografie. E poi? E poi nient'altro. Eppure lei aveva bisogno d'amore. Per una volta era lei ad aver bisogno d'amore. A volerlo gridare al mondo, ma chi l'avrebbe ascoltata? Neanche se stessa. Voleva essere di più.
Aveva sentito le farfalle nello stomaco e ne voleva ancora come é giusto che sia.Non si può conoscere un sentimento e viverlo a metà. Perche privarsi?
La felicità è rara e a volte e difficile trovarla eppure passiamo una vita intera a rincorrerla.
STAI LEGGENDO
La bellezza dell'essere.
FanfictionHo sempre pensato di non essere mai abbastanza per nessuno, neanche per me stessa. •Giulia e Giovanni•