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"Tipetta" Sussurra lui all'orecchio di lei.

"Tappetta?" Domanda lei. "Che hai detto?"

"Non capisci mai un cazzo" ride. "Buongiorno bimba" le da un bacio abbracciandola e rimettendosi di nuovo sotto le coperte.

Potevano stare ore così.
Giulia si era riaddormentata, allora lui piano piano, in silenzio va in cucina.
Preorara una tisana allo zenzero per lui e un caffellatte per la sua Giulietta. Prende un foglietto e scrive: Buongiorno mia piccola lady.

Le porta la colazione e l'appoggia sul letto. "Per te" Sussurra, lei sorride e insieme si gustano la colazione tra una chiacchiera e un'altra come se si conoscessero da sempre. O almeno, quella era l'impressione che davano.

Lui si perde a guardarla mentre mangia e si sporca tutta, per lei ha uno sguardo dolce. Premuroso. Uno sguardo che non hai per tutti.

"Vado a cambiarmi" Fa Giulia mentre va in bagno, poi si affaccia di nuovo dalla porta. "Ma quella è la mia felpa? Ormai usi i miei vestiti"

"E tu i miei" Alza la spalla destra e resta a guardarla mentre va in bagno. "Giuly"

"Si?"

"Ma secondo te sembro anziano?"

"Ma che domande sono? Ma che ne so"

"Giuly" la richiama. "Lo sai che fra poco divento zio?"

"Si? Auguri, che bello"

"Non si fanno gli auguri adesso"

"Sangio, me lasci n'pace che me sto a cambia"

Lui ride e l'aspetta sul suo letto, come fa quotidianamente, poi chiama i suoi genitori mentre lei esce dal bagno ed e senza trucco. "Stupenda" mima lui con le labbra. "Vi saluta Giulia" fa lui e fa segno di avvicinarsi e la fa parlare con la sua famiglia.

"Simpatici" fa lei dirigendosi verso la porta per andar via. "Esci così? Fa freddo! Metti qualcosa"

Giulia alza gli occhi e va in sala prove.
Quella mattina era iniziata bene, però forse non proseguiva nello stesso modo.

Ad attenderla c'era la sua insegnante ed il suo fidanzato professionista, la misero alla prova e a lei mancava qualcosa. Non riusciva a completare quella maledetta coreografia.  

Come disse Samuele, lei aveva vergogna di farla. Doveva ballare sulle note della canzone 'Mi sei scoppiato dentro al cuore' con la giacca di Giovanni.
Quella coreografia era palesemente dedicata a lui.
Lei, con quel ballo doveva tirar fuori tutti i suoi sentimenti ed era la prima volta per lei, voleva tenerseli ancora un po con se.  La danza è anche questo.
Mettere ogni sentimento dentro ciò che si fa e lei non riusciva a metterlo, questo rendeva il tutto meno credibile e meno fattibile. Lei sapeva che non stava ballando bene.

Ma provò ancora a ritrovarla, ancora.
Non andò neanche a pranzo, si mise in testa che doveva finire quella maledetta coreografia.

Si siede a terra, apre il suo zaino e prende un po d'acqua. Vede dentro quest'ultimo dei piccoli fogli vecchi, li prende e vede che sono di Sangio. Effettivamente lo zaino lo usava lui all'inizio. C'erano tutte frasi scritte e poi scarabocchiate, c'era la canzone per lei. Scritta così come cantata. Senza cancellature o sostituzioni. Lii capi che non era lui a scrivere ma il suo cuore.
Cosi, come tutte le altre strofe cha ha inserito nelle sue cover. Parlavano di lei, della donna che lui ha visto in lei oltre al suo lato da bambina.

"Bambolina" Sussurra lui entrando nella sala prove. "Non ti ho vista arrivare quindi sono venuto io. Tutto okay?" Fa una smorfia. "Samu mi ha detto che eri in difficoltà con quella coreografia sull'amore" le da un abbraccio, prendendosi cura di lei e delle sue insicurezze. "Non aver paura di mostrare i tuoi sentimenti, non sentirti debole o costretta a farlo. Chiudi gli occhi e pensa che devi dimostrarmi che mi ami" ribatte lui in modo semplice. "Se, mi ami" sorride con aria furba. Non se lo avevano mai detto, forse non erano pronti ancora a pronunciare quelle parole per davvero. Ma se lo dicevano con gli occhi. "Ti va se io ti aiuto?"

Lei annuisce.
Insieme iniziano a provare e lui fa da cavia. Da ispirazione.

"Balla, balla. Ballerina!" Sussurra lui.

La prova una volta ed esce perfettamente, ecco di cosa aveva bisogno. Di lui, della sua sicurezza sulla coppia. Si stringono in un abbraccio, lei si stacca e va a spegnere la musica. Lui emozionato, si asciuga una lacrima. Per poi andare incontro a lei. "Pensavo che mi baciarsi quando sei arrivata così vicino a me, aspettavo quello"

"Io all'inizio non ti baciavo!" Esclama.

"Io si, con gli occhi" e la bacia, sia con gli occhi che con le labbra.

Lei gli insegna qualche passo di danza e insieme giocano come bambini.
'Mi fai tornare bimbo' cantava lui.
Ed era così.
Come un quadro.

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