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Dopo quella sera, Giulia continuava ad essere un po più fredda nei confronti di Sebastian.
Lui, nonostante tutto era sempre lì per lei. Sceglieva di essere sempre lì per lei. Non aveva firmato nessun contratto e poteva non farlo.

"Sei qui.. " mormora lui vedendola sola, nel solito parco che la fa sentire sola, guardando il lago. "Ti cerco da un pó"

In realtà da quando Giulia era lì ormai era già passato molto tempo, era quasi natale. Eppure il natale dovrebbe essere una festa magica e perfetta nei suoi particolari, ma quasi per nessuno è così.

Forse è il mondo dei grandi che ci condiziona e ci trascina nell'infelicitá di non credere più in nulla.

"Mi hai trovata allora" Si volta verso di lui che si siede a fianco a lei.

"Menomale che l'ho fatto" sussurra lui avvicinandosi a lei. "Sai che sei dolce quando mi guardi cosi" le provoca una risata. "Allora mi vuoi dire perché eri gelosa?"

"Dai" ride lei nascondendo il viso.

Lui, però, si avvicina a lei e prende il suo viso tra le mani. Si incontrano i loro occhi, di nuovo l'azzurro col marrone, ma non era il suo azzurro, era di un altro tipo.
Lui appoggia le sue labbra a quelle di Giulia, che cede.
Si erano baciati. Ancora e ancora.

"Tu mi piaci" sussurra lui. "Da sempre"

Ma lei non sapeva a quale sempre si riferisse lui. Ma non le importó,  lui aveva fatto tante cose per lei. Si erano affezionati e lei decise di buttarsi in questa cosa.
"Voglio iniziare un nuovo giorno con te, tenendoti la mano e baciandoti ogni volta che ne ho voglia" sorride Sebastian. "Hai voglia di iniziarlo con me?"

Giulia ci pensó qualche secondo e poi fece un cenno con la testa e si precipitò tra le sue braccia.

Andarono via e camminarono mano nella mano, tranquilli e sorridenti.

Nel loro piccolo, in quei giorni riuscirono a godersi ogni momento. Lei sembrava davvero felice e lui la stava aiutando ad esserlo.

Come sempre, lei andò a lezione e poi si fermó in sala pranzo per prendere almeno qualche snack. Non le piaceva sedersi da sola ed era riuscita solo a fare poche conoscenze, ma non abbastanza da potersi sedere con loro. "Giulia" una voce la chiama e lei con dubbio si volta.
Parlava solo con Sebastian e non era la sua voce, ma quella di un altro ragazzo.

Rimase a fissarlo, lo aveva già visto in quelle famose fotografie di camera sua. "E tu?" Chiede lei.

"Ti ricordi di me?" Fa lui.

"Ti ho visto in una foto, ma sei un pó diverso"

"Giulia sono io, sono Dennis, Deddy" quel nome non le ricordava nulla, almeno non per ora.

"Amore, eccomi!" Arriva Sebastian e le da un bacio, si prendono per mano e vanno via.

Dennis non poteva credere ai suoi occhi, ma ci teneva troppo a lei per lasciar perdere tutto. Avrebbe davvero fatto qualsiasi cosa per far tornare le cose, non come prima, ma in modo migliore.
Ma non poteva credere che non c'era il suo amico a fianco a Giulia, non voleva forse crederci. Difatti è difficile credere in qualcosa quando non vuoi, la testa è una brutta checca.

Ma sapeva che Giovanni stava ricostruendo tutto, lui diceva di essere maledetto e rovinato, quindi perché rovinare anche gli altri?
Vedeva il rapporto come un'influenza, se stai con me diventi come me. Se sono appassito, faccio appassire.
Come ho già detto, questione di testa. E non sempre è una cosa buona. Addirittura ti fa accettare di essere infelice vedendo felice la persona che ami, ma non con te, con altri.
Felice poi, è un grosso parolone e quante persone amano sprecarlo.
Quante persone amano sprecare parole.

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