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Dopo quella notte, Giulia aveva passato i successivi tre giorni nel letto con le sue cuffiette e la sua musica salva vita. Si alzava per fare le prove e ritornava nel letto. Non voleva avere a che fare con nessuno e per una socievole come lei non era una cosa facile, anzi. Era una delle prime volte in cui voleva isolarsi così tanto.
Leo le portava il cibo in camera ma lei toccava poco e nulla.

Vedere Sangio in casa non migliorava la situazione e vederlo parlare sempre con Enula neanche. Quindi era meglio stare nella sua tana senza dar fastidio a nessuno, si sentiva perfino di troppo in una casa così grande.

Quel giorno aveva deciso di andare in cucina per buttar giù qualcosa. C'era Sangio che parlava con Aka. Lei non lo guardò minimamente e continuò a prepararsi il suo latte caldo con i biscotti.

In fin dei conti neanche lui stava così tanto in ottima forma. Preferiva passare la maggior parte del tempo nel letto e aveva sempre i capelli disordinati, più del solito e senza accorgersene a volte indossava i vestiti di Giulia. Ma lei non diceva nulla, non faceva battute e non si intrometteva in nulla.

Prende le sue cose e va in sala prove come sempre, dopo aver ballato la sua coreografia si avvicina a Sam e si stende a terra. "La talpa ha visto la luce" ironizza lui. "Vuoi sapere le novità? Te le dico lo stesso!" Esclama. "Continuava a chiedere a tutti di te e a passare giornate in camera con la musica, parlava di te e poi non diceva altro"

Giulia fa spallucce.
Lei non ha deciso nulla, è stata semplicemente messa da parte.

Sangio stava andando da lei, era stanco di tutto. Era stanco di stare così e di vederla così. Stanco di vederla sorridere solo con gli altri, quando era una sua responsabilità farla ridere. Era stanco di non poter sentire il suono della sua risata o della sua voce.

"Hey" Lui si avvicina a lei mentre prepara il suo borsone. "Posso parlarti?"

"Se non ti distraggo dalla musica, come vuoi"

"Giulia" la prende per un braccio e la porta a sedersi con lui. "Ho portato questo per te" Le passa il pancarré con la nutella che aveva preparato. "Mi dispiace per tutto"

"Hai deciso tutto tu, io non sono stata d'accordo fin dall'inizio. Era anche la mia prima esperienza e avrei voluto viverla diversamente e essere capita sulle mie insicurezze e debolezze"

"Hai ragione. Devo dirtelo. Ma a me sei mancata davvero tanto. Ho capito che essere razionale mi fa essere infelice ed io non voglio esserlo. Lo dico anche nei miei testi, voglio stravolgere tutto e voglio darti l'opportunità di farlo anche a te. Con me, con te stessa" Le prende le mani. "Non c'è stato un momento in cui io non ti ho pensato, bimba. Mi sono pentito di tutto. Io ho bisogno di te, di viverci. Mi piaci."

"Mi hai ignorata senza degnarmi di una spiegazione. Mi hai rimproverato di aver parlato con tutti e non con te e tu anche lo hai fatto"

"Giulia, è vero. Credevo che ignorarti fosse la cosa giusta. Io ho parlato solo con Enula e per lo più ho parlato di te. Di quanto amo stare a guardarti e quanto ti bacerei. Passerei le ore" Lui avvicina le sue labbra a quelle di lei e delicatamente fa iniziare un bacio che sembra non voler finire mai. Si stacca per dei nanosecondi "Scusa" Sussurra.

Lei non aveva mai avuto un bacio così grande e passionale. Si era lasciata andare a quel bacio. Era un bacio pieno di amore, sentimenti e mancanze. Tutto racchiuso in due bocche che si toccano e mani che si cercano. Si stringevano così tanto, tanto che il sangue faticava a scorrere. Avrebbero potuto fermare quest'ultimo ma a loro non importava. Poteva passare chiunque ma lui voleva stare con lei, aveva bisogno di lei. L'aveva cercata e l'aveva trovata.
Il gioco e non fartela scappare.

Mano nella mano tornano a casa e iniziano a godersi ogni piccola cosa sotto gli occhi di tutti. A lui non interessa nulla. Può coltivare la musica e l'amore, senza trascurare niente e nessuno.
Si stava comportando da coppia e stava iniziando a piacergli.

Cucinarono insieme qualcosa,  per poi mangiarlo davanti un film e passare una serata tra coccole e abbracci. Dovevano pur recuperare i momenti persi.
Forse si sono incontrati perché era destino o perché era giusto così.
Dal primo giorno si sono appartenuti.

La bellezza dell'essere.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora