Quella mattina aveva ricevuto un rimprovero dai maestri, non andava più a lezione né in palestra ad allenare i muscoli. "Mi fanno male i piedi" sussurra riferendosi alle vesciche aperte.Ma non era del tutto così, si stava lasciando un po andare e non poteva farlo. Aveva avuto questa grande opportunità e perché doveva rovinare tutto?
Si preparó, indossò due calze di lana ai piedi cosi da aver il tocco morbido e andò in sala prove. Dove trovò gli stessi maestri. "Credevo ci fosse Rosa"
"No, Rosa oggi ha anticipato la lezione. L'ha fatta stamattina presto" Risponde Andreas, il ballerino fidanzato della sua insegnante.
Così, dopo alcuni giorni si rinchiuse nella danza. Aveva quasi dimenticato come si stava bene li dentro. Si rimproverava il fatto di aver perso la sua passione per un po. Eppure era un'arte così bella, esprimere tutto senza dover aprir bocca. E lei ci riusciva benissimo.
Fece le prove con i maestri e poi restò li a provare tutto il giorno, decise di dover sfogare così la sua rabbia. E si sentiva anche molto meglio. Un po più libera dalla gabbia che si era costruita.
Lei sentiva la mancanza di lui, gli mancava terribilmente. Gli mancava tutto, dalla cosa più stupida alle sue cose più serie.
Faceva freddo, si sentiva quasi congelata nella corta strada per arrivare in casa. Una volta arrivata si fa una doccia calda e rilassante e va in cerca della sua amica. "Qualcuno ha visto Rosa?" Chiede in continuazione. "Ma dove può mai essersi cacciata?" Proprio in quell'istante compare l'amica dalla porta di casa. "Ero ad allenarmi oggi" poi vedendo Giulia stanca di sicuro avrà capito che aveva fatto lezione anche lei. "In un'altra sala ero" corre in camera e anche lei si fa una doccia mentre Giulia l'aspetta fuori la porta. "Che paura!"
"Dove sei stata?"
"Senti Giulia" sbuffa "Ho cercato di capirci qualcosa di più e forse ho capito ma non so" dice in confusione andando verso la cucina.
"Ti puoi fermare" urla lei "Cosa stai cercando di capire?"
"Giulia, in qualche modo c'entra Martina" Fa lei "Non so in che modo"
Giulia resta ad occhi spalancati, confusa. Non capendo il senso di nulla.
In effetti li aveva visti discutere ieri, e di solito lui non lo fa mai da solo con lei. Doveva fare più attenzione e pensarci prima invece di buttarsi giù. Lo racconta a Rosa confermando ciò che aveva scoperto.
"Io vado a parlare con lei" Fa Rosa ma l'amica la blocca.
"No" sospira. "Cosa le vai a dire?"
"Qualcosa"
"Qualcosa non è abbastanza"
"Deddy non sa nulla, se non il fatto che in questi giorni lui si è molto isolato da tutti e lo abbiamo anche isolato noi." Fa lei. "Quindi non vedo motivo di discutere con lei visto che non ha litigato con Luca perché lui non ha fatto nessun dramma" ragiona "E quindi c'è altro sotto"
"Ho sentito il mio nome" si intromette Luca mentre mangia latte e cereali. "Io e Martina siamo rimasti in buoni rapporti. Non sa cosa prova per me quindi è inutile perdere tempo" dice con fare lamentoso mettendo ancora in confusione le due ragazze.
"L'unica cosa da fare è parlare con lui, ma deve venire lui da te" fa lei. "Quindi cerca di stuzzicare la situazione e di farlo ingelosire" sorride diabolicamente.
"Non posso andare io a parlare con lui?"
"Non hai capito, non si tratta di primi passi o di priorità" gesticola. "Ma se sceglie lui di venirti a parlare ti dirà tutto senza che tu chieda nulla"
Arriva anche Deddy intrommetendosi nel discorso e chiedendo informazioni alla sua fidanzata su ciò che stava succedendo e sulla piano che stava escogitando proprio quest'ultima.
"Si, penso che si tratta di scegliere. Quando fai una scelta è perché sei sicuro di ciò che stai facendo" Addenta un biscotto al cacao. "Ma possiamo aiutarti, sono pur sempre un ragazzo anche io. Mi darebbe un enorme fastidio se lei parlasse e ridesse con gli altri senza darmi corda. Nel senso che mi evita. Ed è una cosa brutta questa." Beve un sorso di latte "Perché magari vedo che sono altre persone a strappare sorrisi a lei e non io. Altre persone passano del tempo con lei e non io. Per una mia scelta" cerca di spiegare lui.
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La bellezza dell'essere.
FanfictionHo sempre pensato di non essere mai abbastanza per nessuno, neanche per me stessa. •Giulia e Giovanni•