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"Lei è Giulia!" Esclama Giovanni mentre la ragazza si ritrova con le mani nelle mani e mille occhi addosso che la scrutano per bene.

Si presenta il padre che le stringe la mano in un modo caloroso e forte. "Siamo felici di averti qui, vi abbiamo sempre guardato e quando non tifavamo per lui lo facevamo per te"

"Si, sono molto contenta che lui ti abbia scelta" sorride la madre accompagnata dalla sorella di lui.

Giovanni prende in braccio una bambina. "Lei é mia nipote, se vorrai sarà anche tua nipote" ride. "Portiamo a fare un giro alla piccola Virgi"

Escono di casa. "Sei felice di essere qui?" Chiede lui.

"Si, sono felicissima. Ma devo un pochino ambientarmi. Siete così tanti in famiglia"

"Beh si, vero" sorride lui mentre passeggiano insieme alla bambina.

"Hey" una voce che urla verso la loro direzione attira l'attenzione. "Posso farmi una foto con voi?" Urla un loro fan che scatta qualche selfie insieme. "Avete già fatto un figlio?"

"No" fa Giulia.

"È nostra nipote" chiarisce il ragazzo prima di ripartire di nuovo.
Si siedono nel parco sotto casa sua e Giulia prende la bambina in braccio.

"Ecco, adesso chi è la bambina?" Ironizza Giovanni prendendola in giro

"Io, ovviamente" ride lei. "Ti va un gelato?"

"Si, andiamo. Lo prendiamo anche alla piccola" Era così premuroso.

Passano un bel pomeriggio, loro tre esclusi dal mondo.
Lui l'aveva portata a fare un giro a Vicenza, le aveva fatto mangiare un gelato nella sua gelateria preferita. Dove quando era bambino piangeva lì davanti se sua madre non le comperava un gelato. Lui le aveva ripetuto che era davvero felice di averla portata nella sua Vicenza, di averla presentata ai suoi e di fare un passo verso il futuro.

Loro non erano tipi da rallentatore, amavano godersi tutte le cose come venivano, non progettavano nulla ma volevano solo godersi i momenti e ricordarli, poi, così.
Non avevano tempi per fare le cose, avrebbero fatto anche dei figli se solo avessero voluto.
A loro piaceva correre verso ciò che la vita regalava.

Rientrano a casa. "Giusto in tempo per la cena" Urla sua madre e Giulia va in cucina. "Non vi ho aiutato neanche un pó"

"Dammi del tu" fa lei avvicinandosi. "Sei ospite qui, Giulia. Anzi, fai come se fossi a casa tua. E posso dirti una cosa? Sei davvero bella" quelle parole le avevano scatenato un putiferio dentro di sé. Le avevano messo felicità.

Ed in quel preciso momento ha chiesto a se stessa il motivo per cui le persone a volte scelgono di usare brutte parole verso gli altri, quando si potrebbero usare solo belle parole per far felici gli altri.

Ma quasi nessuno riesce a rendere felice il prossimo e la causa è l'infelicità propria.

Si mettono a tavola e chiacchierano animatamente. Giovanni ogni tanto dà un'occhiata alla sua ragazza per assicurarsi che si senta a proprio agio ed è proprio così.

Lei rideva e scherzava con tutti e a volte Giovanni avrebbe voluto essere come lei. Meno chiuso alla vita e alle follie.
Avrebbe voluto non usare nessuna corazza ed essere se stesso, ma quando nessuno ti accetta non ti resta altro che fingere e rinchiudersi in una persona inventata.
E questa persona inventata piace agli altri ma non a te stesso.
E finirai per impazzire.

"Siete pronti per Milano?" Chiede il padre.

"Si, non vedo l'ora di iniziare tutto." Giulia batte le mano e Giovanni risponde. "Anche io sono abbastanza euforico"

"Siete davvero felici insieme e sopratutto ho visto mio figlio ridere di gusto, finalmente. Godersi la vita ed i momenti. L'ho visto aprirsi e non rinchiudersi. " Sua madre era davvero contenta di lei.

Non è da tutti saper tirare fuori il bello di noi. Di solito, le persone preferiscono tirare fuori la parte più brutta, lamentarsi che non sei come vogliono loro e andar via.
Lasciandoci così, un po sbagliati ed un pó vuoti. E anche dubbiosi sulla nostra persona.

Ed è questo che non dobbiamo permettere mai.
Noi, solo noi siamo il nostro giudice perché noi siamo in grado di giudicare il nostro essere e le nostre esperienze.

Dobbiamo vivere lasciando sempre la porta aperta.
Chi vuole esserci, ci sarà.
Chi invece vuole andar via la porta la troverà già aperta.

Sono scelte e noi abbiamo la libertà di scegliere e di far scegliere.

La bellezza dell'essere.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora