"L'hai fatto tu?" Giulia chiede ad Enula indicando un piccolo pezzo di dolce rimasto nel vassoio. Lei annuisce. "Se vuoi, prendilo" e sorride."Lo prendo io" arriva Sangio e lo mangia ridendo insieme ad Enula e Giulia resta a guardare la scena, in un qualche modo le dava sempre un po di fastidio. Ma stava imparando a nasconderlo.
Come tutte le donne riescono a fare, o non proprio tutte.
Ad esempio Rosa.Decide di vedersi un film, annoiata.
Per quanto le piacesse stare li, c'erano giorni davvero pesanti per lei.
Tra una scena e l'altra decide di chiamare sua madre, la sua metà.
La madre, felicissima di sentirla.
Tra loro parlavano il catalano.
Una sorta di spagnolo, perché sua madre aveva quelle origini. Ed era sempre contenta quando parlava con lei, era pur sempre sua madre e aveva notato i suoi stupendi cambiamenti.Tra l'altro erano come migliori amiche, avevano viaggiato insieme, andavano a cene insieme. Quel che potevano lo facevano insieme.
"Posso salutarla?" Dice Sangio e lei annuisce ridendo. "Ciao" fa lui.
E lei le da istruzioni su come parlare o dire qualche parola in catalano, non potevano stare tanto tempo al telefono quindi attaccò subito. "Dove abitate voi?"
"A roma" Dice lei con nonchalance.
"Ma va!" Esclama "Non me ne ero accorto" gesticola "Che zona?"
"Tipo Roma centro" ride. "Dai, poi ti farò vedere"
"Mi piacerebbe" fa lui addolcendosi. "Mi piacerebbe" ripete. "Sai che quando ti guardo ho in mente tantissime parole da scrivere"
"Belle o no?"
"Dipende" ride lui. "Mi dai delle emozioni talmente forti e grandi da volerle riportare su carta. Scriverei di te sempre" la tira a sé e la stringe forte, come se non volesse lasciarla mai.
"Avete il coso degli orari?" Dice Sam fermandosi "Il foglio?"
"No, ma se vuoi vedere gli orari, hai gli stessi miei" lei si alza a prende i suoi fogli. "Guarda, li abbiamo tutti insieme Samuelino" l'abbraccia.
"Dobbiamo andare adesso?" Domanda lui e lei annuisce.
Giulia saluta il suo fidanzato e insieme Sam va in sala. "Oggi non mi va, ho qualcosa di spento nel cervello"
"Ma come?!" Ride lei. "Accendi il cervello"
"Se sapessi come" ride lui piegandosi a terra e lei lo segue a rotazione.
"Infatti" fa lei. "Sei malinconico?"
"Un po, mi manca la mia ragazza e la mia famiglia"
Lei lo consola mettendogli una mano sulla spalla. "Dai, pensa positivo"
Lui annuisce. "Ci tocca iniziare a coreografare altrimenti non finiamo più"
Quindi, insieme come la maggior parte delle volte facevano, ognuno si allenava e provava i propri balli. Imparavano dai propri errori, ma lo facevano insieme.
Pochi minuti dopo entrano anche tutti gli altri, inaspettatamente. "Abbiamo lezione di ballo tutti insieme" dice Martina con fare antipatico entrando come capofila.
"Anche quelli di canto?" Chiede Giulia vedendo Enula e gli altri.
"Si, come mai?" Risponde Martina.
"Stava solo chiedendo" Si intromette Samuele sempre pronto a dire la sua. "Visto che stavamo provando noi"
"Ciao ragazzi" Entra Sebastian scuotendo una mano per salutare. "Ciao Giuly" le rivolge un saluto particolare ed uno sguardo altrettanto particolare. "Allora, dovete imparare a ballare cantando sul palco o perlomeno non potete muovervi come dei tronchi storditi o come mio nonno zoppo" Ride rivolgendo uno sguardo a Sangio, lui sembra non farci tanto caso. "Essere i padroni del palco è fantastico, certo! Ma, accompagnare le parole con il ballo ancora di piu" sbatte le mani. "Iniziamo" Va a mettere la musica.
"Come mai ti ha rivolto un saluto cosi intimo?" Dice Sangio correndo verso Giulia, mettendo la parola 'intimo' tra virgolette.
"È intimo per te?" Fa lei.
"Beh, a noi ha detto 'ciao ragazzi'" Cerca di imitarlo. "A te 'ciao Giuly'
"Me ne sono accorto anche io" Sussurra Deddy spuntando dal fianco di Sangiovanni. "Scusate l'intromissione"
"I fatti tuoi!" Esclama Rosa mordendosi il palmo della mano come per dire:"adesso ti ammazzo!"
"Abbiamo finito di fare salotto? Giulia è una bravissima ballerina ma tu non proprio" Ride Sebastian prendendo in giro Giovanni, che non la prende tanto bene.
"In effetti se era bravo a ballare, poteva essere al tuo posto adesso" Si intromette Deddy.
"Ma al mio posto ci sono io e direi di iniziare la lezione" Alza gli occhi al cielo.
Tutti cercano di imitare i passi che fa lui, alcuni ci riescono ed altri meno. "Sangiovanni, vero?"
"Se sai che non so ballare allora vuol dire che sai anche il mio nome" risponde lui, con fare scocciato.
"Cerca di muovere un po di più le gambe" lo rimprivera e lui odia i rimproveri.
"Vuoi che metto il tutú?" Gesticola "O non so, dimmi te"
"Sarebve una scena fantastica, ma no. Tu fai bella musica, no? Allora cerca di muovere di più le gambe così sembrerai meno tronco" fa spallucce. "È un consiglio"
"Che non ho chiesto" sussurra Sangio scocciato di questa conversazione e della piega che stava prendendo questa situazione.
Continuano con il provare passi in base alle coreografie, dopodiché Seba se ne va e i ragazzi tornano in casa.
"Per me, devo dire la verità, quelle parole che ha detto all'inizio" Gesticola Deddy con in braccio la sua ragazza "Il fatto del tronco o il nonno zoppo, una cosa del genere. Secondo me, è riferita a te"
"Tu dici?" Chiede Sangio. "Mi ha anche guardato mentre lo diceva, ma non ci ho dato tanta corda. Per me può fare e dire ciò che vuole ma io sono qui per cantare e mi dispiace per lui ma di ballare me ne sbatto il cazzo" Si lega i capelli in un codino.
"Infatti, così devi fare. Che te frega!" Esclama Giulia.
"A proposito di te" inizia lui e lei mette le mani sul viso. "Perche ti ha salutata così?" La sua testa forse, o qualche nitido pensiero gli stava dicendo che c'era qualcosa tra loro. A lei comunque piaceva all'inizio e forse questa vicinanza poteva far scaturire o svegliare qualcosa.
"Dai, lo fa con tutte." Ribatte Rosa per non creare questioni senza senso, per una volta.
"E perché allora con te non l'ha fatto?" Allarga le braccia. "O con altre persone? "
"Menomale" sussurra Deddy.
"Ha voluto salutarla così, lo sai che lei è la piccolina di tutti" Dice Rosa.
"Di tutti proprio no" Sottolinea Giovanni. "Ma non è una giusta motivazione" sbuffa. "Tra l'altro fa anche il gallo con me, ma che vuole questo oh?" Urla alzandosi. "Che vuole?"
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La bellezza dell'essere.
FanfictionHo sempre pensato di non essere mai abbastanza per nessuno, neanche per me stessa. •Giulia e Giovanni•