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Voglio spegnere il cervello.
Ripeteva mentre cercava di provare una marea di balli, ma non ne veniva bene neanche uno.

"Non ci sto con la testa" Si giustifica parlando con Simone che cerca di rincuorarla. 
Ma a volte le parole degli altri possono portarti confusione ancor di più.
E lei per una volta non voleva ascoltare nessuno.

Da lì a poco avrebbe avuto una prova, quel giorno aveva paura di ballare. Aveva paura perché riusciva solo a trasmettere negatività e a mettere tristezza nel ballo o aveva addirittura paura di non saper fare l'unica cosa che e sempre riuscita a fare.

Entra in studio e si presenta.
Inizia a ballare.
A metà coreografia capisce che il suo corpo e la sua testa la stanno abbandonando, i pensieri si accavallano e si ferma.
Finita la sua prova, va via.
Corre in casa, nel suo letto.
Al sentire dello scorrere delle sue lacrime va a rifugiarsi in bagno. "Vedi Giulia cosa succede quando credi in qualcosa" Si rimprovera a se stessa.

Sam è dietro la porta, ma non si permette di aprirla. È un momento con se stessa ed é giusto che lo viva.
Anche Sangio, passando, riconosce la voce straziante e vede l'espressione di Sam, sembra sbiancare. Ma va dritto nella sua camera. Come se dovesse evitare.
Cosa c'è poi di bello nell'evitarsi? Nel farsi male?

Giulia si accovaccia a terra, con il trucco colato giu per il viso e continua a piangere. Maledicendo tutto.

La produttrice richiama i ragazzi dicendo che c'è una persona in sala che cerca Giulia e che deve andare li. "Giuli" Sussurra Martina. "C'è una persona per te"

Giulia sperava fosse lui, con tutta se stessa. Ma non doveva più sperare e quindi si tolse l'idea dalla testa. "Non mi va di vedere nessuno" Dice, tornando al suo pianto liberatorio.
Dopotutto, cosa aveva fatto di cosi tanto brutto?

"Hey" Sussurra una voce entrando e richiudendo la porta dietro di sé.

"Voglio stare un po da sola"

"Anche io dico così, però poi voglio che qualcuno venga da me" Sussurra Sebastian sedendosi al suo fianco.
Era strano che lui fosse entrato in casa, non poteva, era contro le regole. Ma vedere Giulia così male e non poterla tirare su faceva del male anche a chi serviva o vedeva.
In fin dei conti, Sebastian, aveva passato le sue stesse cose.

"Tu non puoi venire qua" Fa lei.

"Vuoi mandarmi via" Sorride lui, prende un tovagliolo e cerca di asciugare il trucco colato.

"Non puoi cancellare la bruttezza dal mio viso"

"Infatti non puoi cancellare qualcosa che non c'è " Fa spallucce con aria soddisfatta. "Come stai?"

"Non lo so" Respira. "Eppure io so sempre come sto!"

"Ricordati il motivo per cui sei qui"

"È andata anche male la prova, non c'ero con la testa. Arriverò ultima in classifica e ho fallito nell'unica cosa che mi riesce bene"

"Ehi, dai." La prende in giro. "Non usare termini esagerati. Sei qui per sbagliare e per imparare. Altrimenti eri al mio posto no?" Ride. "Ti piacerebbe? Dai, ci sarai anche tu"

Giulia ride, inizia a parlare dei suoi sogni e del suo passato e Sebastian le racconta quanto la sua timidezza l'abbia fatto star male.

"Dai, sali sulle mie spalle. Ti porto a ballare un pezzo" Fa lui piegando la schiena. "Ma sei salita?"

"Si, non mi senti?"

"No, sei così leggera" Ride lui uscendo dal bagno e attraversando i corridoi per andare in sala prove. "Ciao ragazzi" Saluta.

"Te la porti via?" Chiede Deddy. "Dove la porti oh?"

Sebastian ride, ma non risponde.
La porta a ricordarle quanto è forte nel ballo e questo non deve mai dimenticarlo.

Arrivati in sala prove, mettono la musica e provano le loro coreografie. "Vedi che ti senti meglio ballando"

"Lo faccio sempre quando sto male" Fa lei. "Ma qui c'erano troppi specchi"

Mentre loro provano a ballare, ritornando nella casa c'era Sangio che forse si era accorto. Vedete Giulia sulle spalle di un altro che la faceva sorridere e non le sue gli ha fatto risvegliare qualcosa. Doveva esserci lui al suo posto. Lui l'aveva voluta. Lui le aveva detto che provava dei sentimenti per lei, ma il suo orgoglio e il suo essere sempre composto non glielo ha fatto forse dimostrare nel modo giusto.
Non poteva perdonarsi o superare il fatto che lei stesse ridendo con un altro in uno dei suoi momenti bui.

Lo faceva sempre con lui. Con lui ha avuto un attacco di panico e l'ha superato. Con lui parlava di tutto. Ma lui l'aveva allontanata e lei cosa poteva fare? Forse lui era dannato per un'anima pura come lei. Era arrivato a questa conclusione. Lui non poteva renderla felice e di certo non voleva spegnere quel sorriso che tanto lo  ha fatto sognare.

"Grazie Seba" Giulia ringrazia e va via. Ma non entra in casa, resta fuori e si sede sui divanetti.

Aveva passato un bel pomeriggio, si era ripresa, ma aveva spesso per poco di pensare. Ma almeno si era ricordata quanto era forte e quanto non deve mai sottovalutarsi.

"Sei qui" Dice Alessandro avvicinandosi a lei e sedendosi. "Ti sei ripresa un po? Vedrai che la prova la recuperi. Io non arrivo quasi mai nei primi posti eppure credo di avere un'alta capacità e maturità nella danza" tira dalla sigaretta e butta il fumo. "Sono solo prospettive Giu"

"La cena è pronta" Borbotta Sangio davanti quella scena.

"Non mi ha neanche chiesto nulla" Borbotta lei.

"Pensaci su e vai a parlare con lui" afferma con tono deciso Alessandro per poi andar via.

Ha aspettato che i ragazzi cenavano, hanno visto i day time tutti insieme vedendo anche Giulia con Sebastian.
Hanno preparato una tisana tutti insieme e poi hanno visto un film che però, Sangio non ha visto. Ha preferito andare a dormire.

Giulia sgattaiola nella sua camera, apre la porta e poi la richiude. Avendo ancora la mano sulla maniglia, non ci pensa troppo e la riapre entrando e avvicinandosi al suo letto. "Cosa sei venuta a fare?" Chiede lui.

"Non posso venire?"

"Devo per forza venire per qualcosa o per dirti qualcosa?" Fa lei sedendosi sul letto di fronte.

"Senti Giulia smettila, ti conosco. Lo so che sei venuta qua per qualcosa"

"E allora dimmi!" Fa lei

"No, non posso sempre parlare io Giulia. Devi parlare anche tu. E sopratutto ti ho sempre detto che quando qualcosa non va devi parlare con me. Non parlare con lui, con altro e l'altro ancora. E io? Dove mi lasci a me? In che lista mi metti?"

"Tu eri già impegnato con altre persone a parlare"

"Con chi?"

"Sei stato tutto il tempo con Enula e non mi hai detto nulla"

"Ma dai, Giulia. Ma possiamo mai stare qui dentro e nel bel mezzo della notte parlare di cose inesistenti?" Sbuffa. "Mi sembra surreale, siamo qua per cantare e ballare, per realizzare i nostri sogni. Tra me e te non c'è più quella tranquillità"

"Ma non può essere sempre tutto tranquillo, una relazione è fatta anche di uragani"

"Giulia" la richiama. "Io sono qua per la musica, basta. Non voglio farti alcun male. Lo faccio per noi, per te"

Ed era finito tutto li.
Si gira dall'altra parte e continua a dormire.
Allora Giulia continuava a chiedersi se era un sogno o un illusione quella che aveva avuto.

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