Fortunatamente, se si può dire cosi, era a riposo per qualche giorno e cosi poteva riposare anche la sua mente in continua battaglia.Lui le aveva chiesto di parlare ma lei non aveva accettato. Per una volta non aveva corso verso nessuno.
Aveva messo se stessa davanti e aveva capito che doveva guarire da quella delusione.
Certo, prima o poi doveva rivolgere la parola a quel ragazzo, così tormentato in quei giorni, chiuso nel suo mondo fatto di eccezioni, stravolgimenti e libertà assoluta.
Ma non si sentiva ancora pronta, doveva assimilare il tutto e evitare che le venisse fatto del male. "Per questo non ho voglia di parlare con lui" sussurra sul divano."Tranquilla, devi prenderti il tuo tempo" Samuele le accarezza una gamba e Alessandro annuisce con fare dolce.
"Per me è sempre insensata come cosa. Non trovo inizio e fine" sbraita Rosa "Ma forse è meglio cosi"
Rosa andava sempre contro chiunque potesse ferire Giulia.
In quella casa, non aveva più rivolto parola a Giovanni, perché credeva fosse giusto così. Come se si sentisse anche lei un po ferita.
Voleva solo essere l'ombra della sua amica e starle sempre accanto.Si rannicchia in se stessa mentre gli altri parlano.
È così strano come possiamo diventare sordi con il mondo a volte, tappare le nostre orecchie pur di non ricordare o pensare. "Io ho delle difficoltà, invece, con delle coreografie ultimamente" Sam voleva aggiornare Giulia, come se lei in quei giorni era fuori dal mondo. "Devo uscire dal me di sempre e devo entrare in altri stili. Ale mi sta aiutando" sussurra "E anche Sangio"Ultimamente, si era uinti molto Samuele e Giovanni. Nutrivano stima l'uno verso l'altro. E questo li ha portati ad avere un rapporto più unito.
In fin dei conti, tutti avevano un occhio di riguardo verso Giulia, come se fosse più debole. E invece, quasi nessuno dava a parlare a Giovanni. Era sempre lì, con la sua musica e i suoi quattro amici. Ma poteva stare benissimamente anche senza nulla. Anche se non era giusto. Non si tira mai da una parte sola, anche se l'altra persona può sembrare più debole. Davanti ai sentimenti e alla sofferenza lo siamo tutti, l'unica differenza è che c'è chi é in difficoltà a mostrare i propri dolori tenendosi tutto dentro e chi invece no. Ed era esattamente il quadro di quei due. Lui si tormentava da solo e a volte odiava il suo essere.
Lei era un pó più fragile, ma solo perché aveva difficoltà ad assimilare alcune cose e non é facile sentirsi sminuiti dall'unica persona che non dovrebbe mai farlo."Non mi piace che lo lasciate da solo e che nessuno gli dà più confidenza" Mormora Giulia "Esiste il rispetto in questa casa e lui non ha ucciso nessuno" Era sempre e comunque pronta a preoccuparsi per lui, anche quando non aveva forza di farlo neanche per se stessa. "Posso capire le persone che sono più legate a me, ma gli altri no"
"Ti va di venire in sala prove con me? Mi guardi mentre provo?" Propone Rosa guardando l'amica che annuisce.
Come era suo solito fare, prendeva il cappotto di Giovanni e correva verso la sala. Ma oggi no, l'aveva visto e l'aveva guardato e forse si sentiva anche il suo profumo. Ma questa volta aveva preso il suo di cappotto.
E aveva seguito i passi della sua amica fino ad arrivare in sala, si mette seduta e guarda la sua amica provare.Poteva essere motivo di distrazione. Ma no. Anche quella sala sembrava conoscere la loro storia e al sol pensiero le viene un sorriso sul viso. "Che ridi?" Si avvicina l'amica. "Faccio ridere?"
"No" scuote la testa sorridendo. "Stavo pensando"
"Giulia, ma perché non andiamo a fondo in questa storia. Non soffermarti più sulla delusione o la sofferenza. Ma soffermati su ciò che ha portato Sangio a dire quelle cose. Scopriamo il motivo da cui è nata questa lite e questo distacco. Altrimenti ne verremo a capo mai" Era sempre molto saggia lei, sopratutto con i problemi degli altri. Poi, con i propri è sempre più difficile.
Nella strada verso casa c'era tanta nebbia e lei avrebbe voluto anche solo per un istante sparire tra quelle trasparenze di bianco scuro e bianco chiaro. O nel fumo che fuoriusciva dalla sigaretta dei ragazzi che erano fuori, seduti a fumare. Ma non aveva il potere di sparire, anche se, nella sua magica testa avrebbe tante volte voluto averlo.
Non aveva mangiato più di tanto, quindi Leonardo le aveva preparato qualcosa da addentare, anche contro la sua volontà.
Mentre andava verso il suo letto per coricarsi, in lontananza con la coda dell'occhio aveva intravisto il suo amato ragazzo con Martina. Stavano avendo forse un'accesa discussione o almeno così sembrava.
Ma sicuramente era avvenuto l'ennesimo litigio tra lei e Luca e forse lui la stava rimproverando.
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La bellezza dell'essere.
FanfictionHo sempre pensato di non essere mai abbastanza per nessuno, neanche per me stessa. •Giulia e Giovanni•