capitolo 21
IL RACCONTO DEL LICANTROPO
La verità è che conosco tua madre dal giorno in cui è nata. Siamo cresciuti a Idris. È un posto magnifico e mi è sempre dispiaciuto tantissimo che tu non l'abbia mai visto: adoreresti i suoi pini lucidi d'inverno, la terra scura e i fiumi cristallini. C'è una piccola rete di paesi e una sola città, Alicante, dove si riunisce il Conclave. La chiamano la Città di Vetro: le sue torri sono fatte della stessa sostanza antidemoni dei nostri stilo e alla luce del sole scintillano come fossero di vetro.
Quando io e Jocelyn fummo grandi abbastanza, venimmo mandati a scuola ad Alicante. Fu lì che conobbi Valentine.
Aveva un anno più di me ed era decisamente il ragazzo più popolare della scuola. Era bello, intelligente, ricco, coscienzioso, un guerriero eccezionale. Io non ero niente, né ricco né brillante, provenivo da una qualsiasi famiglia di campagna e dovevo darmi da fare per restare a galla con gli studi. Jocelyn era una Cacciatrice nata, io no. Non sopportavo nemmeno il più leggero dei marchi e non riuscivo a imparare neanche le tecniche più semplici. A volte pensavo di scappare via, di tornarmene a casa coperto di vergogna... addirittura di diventare un mondano. Ero distrutto.
Fu Valentine a salvarmi. Venne nella mia stanza... io credevo che non sapesse neppure il mio nome. Si offrì di addestrarmi. Disse che sapeva che facevo fatica, ma che vedeva in me il seme di un grande Cacciatore. E sotto la sua tutela migliorai. Passai gli esami, presi il mio primo marchio, uccisi il mio primo demone.
Lo adoravo. Dio, se lo adoravo! Pensavo che il sole sorgesse e tramontasse solo per Valentine Morgenstern. Lo seguivo come un cagnolino. Lui sembrava gentile... era gentile. Io non ero l'unico sbandato che aveva salvato, naturalmente. Ce n'erano degli altri. Hodge Starkweather, che andava d'accordo più coi libri che con le persone. Maryse Trueblood, il cui fratello aveva sposato una mondana... Robert Lightwood, che aveva il terrore dei marchi. Valentine li aveva presi tutti sotto la sua ala. E loro lo amavano, come me.
Era pieno di passione già allora. Era ossessionato dall'idea che a ogni generazione ci fossero sempre meno Cacciatori, che fossimo una specie in via d'estinzione. Era sicuro che se il Conclave avesse usato di più la Coppa di Raziel si sarebbero potuti creare più Shadowhunters. Per gli insegnanti questa idea era un sacrilegio... Non tutti possono decidere chi può o no diventare un Cacciatore. "Ma allora" chiedeva Valentine "perché non trasformare tutti gli uomini in Cacciatori? Perché non donare a tutti la capacità di vedere il Mondo Invisibile? Perché tenere questo potere egoisticamente solo per noi?"
Gli insegnanti non sapevano cosa rispondere e Valentine era tanto affascinante quando poneva questa domanda - tanto onesto e serio - che raramente si arrabbiavano con lui. Per quanto riguardava gli studenti, molti lo ritenevano un rivoluzionario. Il nostro gruppo fondò il Circolo con l'intento dichiarato di trovare la Coppa dell'Angelo e salvare la razza dei Cacciatori dall'estinzione. Naturalmente, avendo diciassette anni, le nostre attività consistevano soprattutto nell'andarcene in giro di notte per le campagne e ubriacarci. Ma eravamo sicuri che alla fine avremmo fatto qualcosa di significativo, anche se non sapevamo bene cosa né come.
Poi giunse la notte in cui il padre di Valentine fu ucciso in un'incursione di routine in un accampamento di lupi mannari. Quando Valentine tornò a scuola dopo il funerale, portava i marchi rossi del lutto. Ma era diverso anche in altre cose. Ora la sua gentilezza si alternava a lampi di rabbia che rasentavano la crudeltà. Io diedi la colpa di questo nuovo comportamento al dolore per la perdita del padre e cercai di compiacerlo ancora più di prima. Non rispondevo mai alla sua rabbia con altra rabbia. Avevo soltanto l'orribile sensazione di averlo deluso.
L'unica persona che riusciva a sedare i suoi accessi di rabbia era tua madre. Lei si era sempre tenuta un po' in disparte dal nostro gruppo e a volte ci prendeva in giro chiamandoci il "fan club di Valentine". Questa cosa cambiò con la morte di suo padre. Il dolore di Valentine risvegliò l'empatia di tua madre. E si innamorarono.
Anche io lo amavo: era il mio migliore amico ed ero felice di vedere Jocelyn con lui. Quando terminammo la scuola, si sposarono e andarono a vivere nella tenuta della famiglia di lei. Anche io tornai a casa, ma il Circolo non smise di esistere. Era nato come una specie di avventura scolastica, ma era cresciuto sia per dimensioni sia per potere, e Valentine era cresciuto con esso. Il Circolo chiedeva ancora a gran voce l'uso della Coppa Mortale, ma dopo la morte di suo padre, Valentine era diventato un fervido sostenitore della guerra contro i Nascosti, e non solo quelli che infrangevano gli Accordi. Questo mondo era per gli umani, diceva, non per i mezzi demoni. Non ci si poteva fidare dei demoni.
Io non approvavo la nuova direzione presa dal Circolo, ma gli restai fedele, in parte perché non tolleravo il pensiero di deludere Valentine, in parte perché me lo chiese Jocelyn. Lei sperava che io potessi portare un po' di moderazione all'interno del Circolo, ma era impossibile. Non c'era modo di moderare Valentine, e Robert e Maryse - che ora si erano sposati - erano ancora peggio. Solo Michael Wayland era incerto, come me, ma nonostante la nostra riluttanza restavamo fedeli al gruppo. Eravamo instancabili nel dare la caccia ai Nascosti, cercando quelli che avevano commesso anche la più piccola delle infrazioni. Valentine uccise una creatura che non aveva infranto gli Accordi, e fece anche altre cose... Io lo vidi personalmente legare delle monete d'argento sugli occhi di una bambina licantropo e poi farle diventare incandescenti per farsi dire dov'era suo fratello... lo vidi... ma perdonami, non è necessario che tu senta queste cose.
Ciò che accadde in seguito fu che Jocelyn scoprì di essere incinta. Il giorno in cui me lo disse mi confessò anche che ormai aveva paura di suo marito. Il suo comportamento era diventato strano, arbitrario. Spariva nelle loro cantine per notti intere. A volte lei sentiva delle urla attraverso le pareti...
Andai da lui. Valentine scoppiò a ridere, liquidando le paure di Jocelyn come i vaneggiamenti di una donna alla sua prima gravidanza. Mi invitò ad andare a caccia con lui quella notte. Stavamo ancora cercando di ripulire la tana dei licantropi che avevano ucciso suo padre anni prima. Noi due eravamo parabatai, una coppia perfetta di Cacciatori, guerrieri pronti a morire l'uno per l'altro. Così, quando quella notte Valentine mi disse che mi avrebbe guardato le spalle, gli credetti. Non vidi il lupo finché non mi fu addosso. Ricordo i suoi denti che affondavano nella mia spalla e poi nient'altro. Quando mi svegliai ero sdraiato in casa di Valentine, la spalla fasciata, e Jocelyn era lì con me.
Non tutti i morsi di lupo mannaro portano alla licantropia. Io guarii dalla ferita e passai le settimane successive nel tormento dell'attesa. Stavo aspettando la luna piena. Il Conclave mi avrebbe chiuso in una cella di osservazione, se l'avesse saputo. Ma Valentine e Jocelyn non dissero nulla. Tre settimane dopo, la luna era piena e io iniziai a cambiare. Il primo Cambiamento è sempre il più difficile. Ricordo lo smarrimento dell'agonia, il buio, il risveglio ore più tardi in un prato a chilometri di distanza dalla città, nudo e coperto di sangue, il corpo a brandelli di qualche piccolo animale selvatico ai miei piedi.
Tornai alla tenuta e loro mi vennero incontro sulla porta. Jocelyn mi abbracciò in lacrime, ma Valentine la allontanò da me. Mi gettò una coperta per coprirmi. Io restai lì immobile, insanguinato e tremante. Riuscivo a malapena a pensare, e sentivo ancora in bocca il sapore della carne cruda. Non so cosa mi aspettassi, ma avrei dovuto immaginarlo.
Valentine mi trascinò giù per le scale e poi tra gli alberi. Mi disse che avrebbe dovuto uccidermi, ma vedendomi in sembianze umane non riuscì a farlo. Mi diede un pugnale che era appartenuto a suo padre... era d'argento, e quando lo toccai mi bruciò. Disse che avrei dovuto fare una cosa pulita e onorevole e mettere fine alla mia vita. Baciò la lama quando me la porse e poi tornò in casa e sbarrò la porta.
Io mi vestii e corsi per tutta la notte, a tratti in forma d'uomo e a tratti di lupo, finché non superai il confine. Corsi in mezzo all'accampamento dei licantropi brandendo il mio pugnale e chiesi di incontrare in duello il lupo che mi aveva morso e mi aveva trasformato in uno di loro. Loro risero e mi indicarono il capobranco, che si alzò ad affrontarmi con le mani e i denti ancora insanguinati per la caccia.
Non sono mai stato un granché nelle mischie. La mia arma era la balestra. Avevo una mira e una vista ottime. Era Valentine quello bravo nel combattimento corpo a corpo. Ma volevo solo morire e portare con me la creatura che mi aveva rovinato. Credo di aver pensato che, se avessi vendicato me stesso e ucciso i lupi che avevano assassinato suo padre, Valentine avrebbe pianto la mia morte. Mano a mano che lottavamo, ora come uomini e ora come lupi, il mio avversario iniziò a stancarsi, ma la mia rabbia non diminuiva. E mentre il sole iniziava a tramontare un'altra volta affondai il pugnale nel collo del licantropo, che morì inondandomi del suo sangue.
Mi aspettavo che il branco mi saltasse addosso e mi facesse a pezzi. Invece si inginocchiarono ai miei piedi e mi mostrarono la gola in segno di sottomissione. I lupi hanno una legge: chiunque uccida il capobranco prende il suo posto. Io ero venuto alla casa dei lupi e anziché trovare la morte e la vendetta avevo trovato una nuova vita.
Mi lasciai alle spalle la mia vecchia identità e quasi dimenticai cosa volesse dire essere un Cacciatore. Ma non dimenticai Jocelyn. Il pensiero di lei non mi abbandonava mai. Avevo paura per lei, in compagnia di Valentine, ma sapevo che se mi fossi avvicinato alla loro tenuta il Circolo mi avrebbe dato la caccia e mi avrebbe ucciso.
Alla fine fu lei a venire da me. Stavo dormendo all'accampamento, quando il mio secondo venne a dirmi che c'era una giovane Cacciatrice che voleva vedermi. Capii immediatamente di chi si trattava. Mentre correvo a incontrarla, vidi la disapprovazione nello sguardo del mio secondo. Sapevano tutti che ero stato un Cacciatore, naturalmente, ma era considerato un segreto di cui vergognarsi e del quale non si faceva mai parola. Valentine l'avrebbe trovato davvero divertente.
Lei mi stava aspettando appena fuori dall'accampamento. Non era più incinta e sembrava provata e pallida. Suo figlio era nato, mi disse. Un maschio. Lo aveva chiamato Jonathan Christopher. Quando mi vide scoppiò a piangere. Era furiosa, perché non le avevo fatto sapere che ero ancora vivo. Valentine aveva detto al Circolo che mi ero tolto la vita, ma lei non gli aveva creduto. Sapeva che non avrei mai fatto una cosa del genere. Pensai che la sua fiducia in me era malriposta, ma ero tanto felice di rivederla che non la contraddissi.
Le chiesi come avesse fatto a trovarmi. Lei disse che ad Alicante si parlava di un licantropo che un tempo era stato un Cacciatore. Anche Valentine aveva sentito quelle voci e lei era venuta a mettermi in guardia. E infatti poco dopo arrivò anche lui, ma io mi nascosi come sanno fare i lupi mannari, e lui se ne andò senza spargimenti di sangue.
Dopo quella volta, iniziai a incontrare Jocelyn in segreto. Era l'anno degli Accordi, e tutto il Mondo Invisibile non parlava che di questo e dei probabili progetti di Valentine per mandarli a monte. Mi giunse voce che aveva parlato con veemenza al Conclave contro gli Accordi, ma senza alcun successo. Così il Circolo elaborò un nuovo piano segreto. Noi allora non lo sapevamo, ma l'obiettivo finale era la guerra. Il Circolo si era alleato con i demoni - i peggiori nemici dei Cacciatori - per procurarsi le armi da introdurre di nascosto nella Sala dell'Angelo, dove sarebbero stati firmati gli Accordi. E da un demone Valentine aveva recuperato anche la Coppa Mortale. Al suo posto aveva lasciato una copia: sarebbero passati mesi prima che il Conclave si accorgesse che la Coppa era scomparsa, e a quel punto sarebbe stato troppo tardi.
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Shadowhunters - Città di Ossa
Fantasiavevo bisogno di trascrivere la storia per poterla leggere, non è mia, ovviamente🙃