CAPITOLO 2

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Improvvisamente mi ritrovo davanti ad uomo molto alto e ben impostato. Sarà alto circa un metro e ottanta o forse anche di più. È muscoloso, posso vedere benissimo il suo petto e i suoi addominali, a pochi centimetri dalla mia faccia, perché ha solo un asciugamanano attorno ai fianchi.
Sarà appena uscito dalla doccia perché i suoi capelli castani sono ancora bagnati e attorno agli occhi verdi e sul viso ha delle goccioline d'acqua.
Mi guarda fisso negli occhi con un'espressione di chi si aspetta qualcosa, quantomeno una spiegazione. Dopotutto stavo quasi per buttargli giù la porta...
《Tu saresti...?》
È in quel momento che mi accorgo di avere la bocca ancora aperta.
《I... io.. sono la ragazza che occupa l'appartamento di sotto. Ella Sahel.
Sono arrivata poco fa e...》
《E a cosa devo questa visita?》dice interrompendomi.
Noto che il suo sguardo si fa meno accigliato e leggermente incuriosito mentre mi guarda dalla testa ai piedi. Alza una mano e con l'indice sfiora il mio accappatoio all'altezza del petto. Un pò sbalordita abbasso la testa per guardare cosa stia toccando e mi rendo conto che ci sono due lettere cucite sopra.
《 B.H.?》mi domando distratta. Non le avevo notate prima.
《Ben Harder, io.》mi spiega.
《Allora? Sei venuta per conoscere il tuo vicino di casa? Non mi sembra l'abbigliamento adatto》dice facendo un sorrisetto che mi da sui nervi. Ed è in quel momento che mi torna in mente il motivo per cui sono qui. Ricomponendomi dico 《Non c'è acqua. Se potesse dare un occhiata... gradirei fare una doccia dopo aver viaggiato circa 15 ore》concludo piccata.
《Da dove vieni?》
《Atlanta》
Mi guarda in modo strano...forse perché sono in accappatoio davanti la porta di uno sconosciuto? Forse.
《Arrivo》dice soltanto e chiude la porta.
《Maleducato.》do un occhiataccia alla porta e poi decido di scendere al piano di sotto.
Lascio la porta socchiusa e quasi subito dopo lui entra. Indossa un jeans e una camicia bianca leggera, le maniche arrotolate e l'orologio sul polso che gli da un senso di mascolinità in più.
Lo guardo dirigersi verso il bagno e poi verso la cucina, estrae degli arnesi che gli servono per risolvere il problema e si mette a lavoro. In 15 minuti ha finito.
《È stato un mio errore, non ricordavo che l'inquilino sarebbe arrivato oggi》ma mi guarda come se la colpa fosse mia.
《Non capisco cosa cerca di dire Mr Harder》lo provoco.
Vedo una scintilla pericolosa accendersi nei suoi occhi e capisco subito che non è il tipo di uomo da provocare.
《Voglio dire, l'agenzia mi ha dato questa data》dico subito dopo per correggermi.
《Adesso puoi farti una doccia, l'acqua è a posto》dice ignorandomi e continuando a fissarmi con uno sguardo penetrante. Posso quasi leggere i suoi pensieri e divento rossa come un peperone.
《La prossima volta chiama prima. L'agenzia non ti ha dato il mio numero?》
Mi sento mortificata, effettivamente potevo chiamare prima di dirigermi a grandi passi al piano di sopra. È pur sempre il mio locatore. Non vorrei essere buttata fuori il primo giorno.
《Si ce l'ho, ma spero non ci sia una prossima volta》
《Vedremo》dice sorridendo e poi se ne va.
Alzo gli occhi al cielo, ma chi si crede di essere?
《Che stronzo arrogante e presuntuoso》

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