CAPITOLO 17

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Quando finisco di lavorare sono le tre e ventidue del mattino e Ben è ancora qui con me. Saliamo le scale e mi dice 《andiamo da me stanotte》
《Oh.. finalmente Mr Harder sei riuscito a portarti a casa anche me》dico in tono provocatorio.
Non sono arrabbiata ma sono in vena di sfidarlo.
《Cosa vuoi dire?》siamo davanti il suo appartamento.
Entriamo e chiude la porta. Rimaniamo nell'ingresso, lui appoggiato alla porta, le mani conserte in attesa della mia risposta e io di fronte a lui. Dietro di me c'è un tavolino con sopra un vaso di fiori. Mi ci appoggio e imito la sua posizione.
《Voglio dire che al contrario di tutte le donne che hai portato qui, io ancora non c'ero stata》vado dritta al punto.
《Quali donne Ella?》
《Quelle che ti scopavi ogni sera. Ogni sera una diversa, giusto?》
Scatta in avanti e capisco di aver colpito nel segno.
《Quelle erano solo puttanelle che mi scopavo senza alcun sentimento. Tu non sei minimamente paragonabile ad una situazione del genere》dice rabbioso.  Ha fatto diversi passi avanti ed è di fronte a me. Tiene le braccia lungo i  fianchi ma capisco che vorrebbe toccarmi...
《Lo so》dico sorridendo e mi mordo il labbro. Sostengo il suo sguardo e riesco a vedere l'esatto momento in cui capisce il mio gioco.
《Tu... tu piccola stronzetta, ti stai prendendo gioco di me?》
E io non posso fare a meno di ridere... cerco di trattenermi ma non ci riesco.
Adesso è perfino sconvolto e improvvisamente mi solleva da terra e mi poggia sul tavolino dietro di me facendo cadere il vaso. È una mossa inaspettata, l'aria si è fatta pesante e non c'è più niente da ridere.
Mi alza la gonna arrotolandola intorno ai miei fianchi e mi strappa le mutandine.
La cosa si fa seria... e io mi pregusto il momento.
Si toglie solo la giacca e si arrotola le maniche della camicia poi si abbassa la zip dei pantaloni. Nel frattempo io mi stendo sul tavolino e lui mi tira verso di sé.
Me lo sbatte dentro e io gemo forte, era proprio quello che mi aspettavo. Con una mano mi stringe un fianco e con l'altra mi prende il viso. È rude, quasi mi fa male ma in questo momento non importa a nessuno dei due. Mi fa piegare le gambe verso il mio petto e spinge in fondo. Sono totalmente spalancata e lui è scatenato.
Grido forte.
La mano che mi stringe il viso scende sul mio collo e non l'ho mai visto così... mi scopa con rabbia, ma mi sta facendo godere come una pazza.
Mentre mi scopa mi infila un dito nell'ano e io urlo e comincio ad ansimare forte 《..Ben ti prego...》lo imploro e non so nemmeno io cosa voglio. Che smetta, che continui... è tutto così intenso. Esplodo in un orgasmo che mi fa contrarre tutto, la vagina, l'ano e perfino i piedi. Ben non è ancora venuto ma toglie il suo cazzo e tenendomi aperta la vagina con due dita me lo strofina tra le grandi labbra e sul clitoride.
Ha il pene gonfio a dismisura ed è tutto rosso, questa visione mi fa eccitare ancora di più. Continua a stronfinarmelo dal clitoride fino all'ingresso della vagina, inserisce solo la punta e poi la tira fuori. Mi sta torturando. Ripete questa cosa un paio di volte fino a quando non mi fa venire di nuovo e mentre godo me lo rimette tutto dentro aumentando il piacere. 
Aspetta che io mi calmi e poi lo tira fuori. Si sta trattenendo ma è  al limite. 《Voglio venirti addosso》dice col respiro affannoso. Comincia a masturbarsi ma lo fermo 《ci penso io》dico.
Scendo dal tavolino e mi metto di fronte a lui, glielo prendo in mano e comincio a fare su e giù velocemente. Lo guardo negli occhi  e poi lo bacio.
Chiude gli occhi e ansima nella mia bocca disperato. Lo osservo, voglio vederlo perdere il controllo. È questo l'effetto che gli faccio e mi piace da morire. 《Oddio Ella si.. ecco così... ah... aahh.... aaahh siii... più veloce》geme e io glielo stringo forte aumentando la velocità. 
Finalmente si libera e viene sulla mia pancia e qualche schizzo mi finisce anche sul seno.

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