CAPITOLO 23

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Mi sveglio in piena notte, mi rigiro nel letto in cerca di una posizione più comoda e mi accorgo che Ben non è accanto a me.
Dopo aver discusso si è chiuso nel suo studio a lavorare e io sono andata a letto arrabbiata... forse non si è coricato affatto.
Mi alzo e vado a cercarlo ma la casa è immersa nell'oscurità.
Non è possibile che mi abbia lasciata in casa da sola e sia uscito... spero.
Scendo giù in cucina a bere un bicchiere d'acqua. Dove diavolo è?!
Esco fuori in terrazzo e sono tentata di telefonargli, quando all'improvviso sento un rumore.
Abbasso lo sguardo e vedo Ben che sta nuotando in piscina.
È qui grazie al cielo.
Decido di scendere da lui, mi tolgo la sua maglietta che avevo indossato come pigiama e mi immergo nell'acqua.
L'acqua è fredda ma non m'importa, comincio a nuotate verso di lui. Appena mi vede si ferma e mi fissa. È nudo ed è una visione spettacolare.
Lo raggiungo e aggancio le mie gambe alla sua vita, mettendogli le braccia intorno al collo e lui automaticamente mi abbraccia.
《Cosa ci fai qui a quest'ora della notte?》 Gli domando
《Potrei farti la stessa domanda》dice guardandomi le labbra e poi negli occhi.
《Perché non eri a letto?》insisto
《Non riesco a dormire》sospira
Capisco che è turbato ma non so bene da cosa...
《È per tuo padre?》cerco di indovinare
《Sono tante cose Ella. Il lavoro, mio padre, la mia fidanzata che non vuole vivere con me...》
《Ben, non è così... non ricominciamo...》
Mi prende il viso con una mano e poi scende giù lungo il collo stringendo; il gesto inaspettato mi spaventa.
《È così che mi sento quando non sei con me Ella. Quando mi dici che hai bisogno di spazio. Quando mi dici che ti senti soffocare. Mi hai legato a te con una corda invisibile e piu ti allontani da me più la corda alla mia gola si stringe...》allenta la presa sul mio collo
《Per questo ti ho chiesto di venire a vivere qui con me, non voglio alcuna distanza tra di noi》
Riesco a sentire il bisogno di me nelle sue parole e forse adesso che so cosa ha passato riesco a giustificare i suoi comportamenti.
Lo bacio prendendolo alla sprovvista e lui ricambia. Il bacio è profondo, passionale e senza accorgermene Ben si è spostato vicino la scaletta della piscina dove l'acqua è bassa e riusciamo a toccare.
《Girati dandomi le spalle e afferra la scaletta con le mani》dice autoritario.
Non me lo faccio ripetere due volte.
Mi stacco da lui, mi giro e faccio come dice.
So già che non sarà per niente delicato e mi preparo psicologicamente.
È troppo turbato dagli ultimi eventi per essere lucido.
Mi prende per i fianchi e me lo mette dentro in un colpo solo. Urlo per il dolore, non sono ancora abbastanza lubrificata. Mi fa male ma cerco di resistere, voglio dimostrargli che ci sono, che sono con lui, vicina a lui sempre.
Gemo per il fastidio e Ben rallenta il ritmo, sposta una mano sulla mia vagina e comincia a stronfinarmi il clitoride.
Gemo di nuovo ma stavolta di piacere e Ben aumenta di nuovo il ritmo andando sempre più veloce, sempre più in fondo.
Mentre Ben è quasi al culmine io però non riesco a venire. La mia mente non mi aiuta, sono troppo concentrata sulle cose che ci siamo detti.
《Avanti Ella, vieni con me》ansima Ben
Il mio corpo è eccitato ma la mia mente mi blocca.
《Non pensare Ella, rilassati e lasciati andare》mi sprona.
Rallenta il ritmo e comincia a baciarmi il collo mentre con una mano è ancora tra le mie gambe.
《Ti amo Ella. Ti amo infinitamente》
Non so se sono le sue parole o il fatto che abbia cambiato ritmo ma improvvisamente mi rilasso e capisco che sto per venire.
《Così, brava... ci sei quasi...》mi incoraggia Ben.
《Ci sono quasi anch'io》ansima nel mio orecchio
《BEN!》 Urlo forte e vengo insieme a lui.

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