Capitolo 34 ‹‹ Amore p2››

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Le mie mani continuarono a vagare lungo il suo torso volendo memorizzare la sensazione di tonicità che i miei polpastrelli provavano ogni volta che poggiavano su quei muscolo allenati. Le mie dita leggermente tremanti accarezzarono le spigolose clavicole che, come le sirene attiravano gli sventurati marinai con il loro canto, allo stesso modo io ero attratta da quelle ossa sporgenti con la sola intenzione di prenderle a morsi.

Esse continuarono a scendere fino all'addome dove tracciarono i bordi di quei cubi appena accennati fermandosi nuovamente sui bottoni ancora allacciati della camicia.

Per tutto il tempo il corvino non fece altro che seguire con lo sguardo ogni mio movimento, ogni mia espressione, ogni carezza sul suo petto sorridendomi e mordendosi di tanto le labbra con fare seducente.

I suoi occhi erano ancora più profondi e potevo leggervici dentro tutto il desiderio nei miei confronti, desiderio di volermi, di scoprirmi, di rendermi sua. Di privarmi di quella barriera che gli impediva di vedere la vera me.

<< nervosa?>> mi chiese percependo il tremolio che stava diventando sempre più evidente man mano che il tempo passava.

<< un po'>> risposi con la voce ridotta ad un leggero sospiro << si nota tanto?>> chiesi mordendomi compulsivamente il labbro inferiore.

<< non così tanto come credi tu >> rispose lui addolcendo lo sguardo aprendosi in un sorriso meraviglioso.

<< è che d'un tratto mi sembra di essere tornata ad essere quella ragazzina di sedici anni alla sua prima volta, emozionata e agitata allo stesso tempo al pensiero che stava cedendo la cosa più preziosa che avesse alla persona che è riuscita ad aprire il suo cuore trovando un posto tutto suo all'interno. E anche se ciò che sto provando in questo momento non è per niente paragonabile a ciò che ho provato sei anni fa, mi sento lo stesso nervosa e tesa come quella volta perché voglio che tutto sia perfetto, voglio che questo momento sia indimenticabile per me e per te, voglio che questa sia la prima di tante volte insieme>> confessai aprendogli il mio cuore.

Youngjo si rimise seduto cingendo la mia schiena con le sue braccia e avvicinando il viso al mio facendo toccare i nostri nasi e mescolare i nostri respiri.

<< non devi giustificarti amore mio, perché anche io sono teso e nervoso quanto te, anche io desidero che questo momento rimanga impresso nella nostra mente per sempre e stai andando benissimo, mi sta piacendo tutto quello che stai facendo anche se, a dirla tutta, con te tutto è piacevole anche il solo cucinare>> disse strusciando la punta del suo naso sul mio rubandomi un sorriso.

<< ridillo>> soffiai sulle sue labbra.

<< cosa? Con te è tutto piacevole?>> disse dubbioso lui

<< no, quello che hai detto all'inizio>> sorrisi formulando quella frase.

<< amore mio>> e in quel momento capì che non potevo desiderare altro nella mia vita, avevo una figlia meravigliosa, un ragazzo che mi amava per quella che ero realmente e un gruppo di amici che mi volevano bene.

I miei tornarono a farsi lucidi ma questa volta per la gioia e la piena realizzazione che era vero, che non stavo vivendo il più bel sogno che abbia mai potuto fare, era tutto vero, ero sveglia e vigile. Quella che stavo vivendo era la realtà e quelle due parole erano davvero state pronunciate dal ragazzo che avevo di fronte, lo stesso che era pronto ad essere mio.

Le mie guance diventarono subito umide e lui provvide a levare quei rivoli salati che avevano preso a scorrere sul mio viso baciandomi esattamente nel punto in cui la forma a goccia di quelle stille toccava lo zigomo imprigionandola tra le sue labbra.

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