Capitolo 89 ‹‹ Stanno per nascere ››

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Tre mesi dopo

Era una serata come tutte le altre, avevo trascorso l'intera giornata in compagnia dei ragazzi alla villa, avevamo fatto colazione insieme, mangiato, ci siamo goduti in giardino l'arietta fresca del mese di dicembre parlando della visita che avevo fatto circa una settimana prima, durante la quale il medico aveva notato che i gemellini stavano iniziando ad assumere la classica posizione da parto con la testa rivolta verso il basso, io stessa mi ero accorta di ciò sentendo sempre più frequentemente una sorta di pressione sulla vescica che mi portava a fare fin troppo spesso una visita al bagno e nonostante il termine della gravidanza era previsto per la prima metà di gennaio dell'anno nuovo, egli decise di programmarmi il ricovero in ospedale la settimana seguente avvisandomi del fatto che da quel momento in poi sarei potuta entrare in travaglio da un momento all'altro, e poi eravamo andati tutti a dormire dopo la mezzanotte.

Ariel quella sera aveva deciso che avrebbe dormito insieme al suo Seoho oppa, visto che quando mi ritirai in camera con Youngjo i due erano ancora nel bel mezzo di una partita a carte a detta sua infinita. Tutto sembrava indicare che anche quella sera sarebbe trascorsa liscia come l'olio, ultimamente i piccoli si erano fatti sentire molto di più del solito tirandomi calci talvolta così potenti da farmi trattenere per un attimo il respiro, quel giorno però sembravano meno inquieti e più pigri cosa che a me, a Youngjo e alla mia pancia non dispiacque affatto visto che prima di chiudere gli occhi riuscimmo a dedicarci un momento tutto nostro fatto di tante coccole e tanti baci.

<< Quindi a te va bene creare un piccolo angolo dedicato ai bambini anche qui?>> gli domandai forse per la cento millesima volta in tre mesi.

<< Amore mio, te l'ho già ripetuto. Sì mi va più che bene, domani Jieun porta le due culle che aveva usato con Debra, il lettino rimane a casa, in cantina dovrei avere uno di quei tappeti morbidi colorati e qualche peluche che Debra non utilizza più ormai da tempo>> rispose cingendomi il petto con le sue braccia << abbiamo tutto per accogliere i nostri bambini, non preoccuparti>> aggiunse sfiorando la pelle del mio collo con la punta del naso, baciandomi poi la base di esso.

<< Va bene, mi hai convinta ancora di più adesso>> risposi sentendomi veramente con il cuore più leggero.

<< Piuttosto, ti andrebbe di farmi un massaggio alle spalle? Le sento tutte intorpidite>> gli chiesi appoggiando il retro della testa contro la sua spalla, guardandolo di profilo con occhi dolci, sbattendo ripetutamente le ciglia.

Il mio ragazzo, tornato del suo colore naturale, sbuffò un sorriso divertito dal mio atteggiamento, poi sciolse l'intreccio delle sue braccia lasciando che esse strusciassero sulla mia pelle coperta dai vestiti e che le sue mani si chiudessero sopra alle mie spalle.

<< Come posso dire di no quando la mia dolce metà mi fa gli occhioni dolci>> disse facendomi spianare le labbra teneramente.

<< Grazie amore mio>> gli dissi in coreano, lasciandolo di stucco essendo che preferivamo usare per la maggior parte del tempo la lingua italiana anche se eravamo tra di noi.

<< Di niente vita mia>> rispose lui baciandomi le labbra con dolcezza e amore, niente irruenza, niente respiri affannati, niente corpi accaldati. Solo due bocche che si davano la buona notte.

Poi cominciò a premere avvicinandosi alla base del collo, avvolgendolo e facendo pressione con i pollici sulla nuca scendendo lungo tutta la colonna vertebrale, dandomi un minimo di sollievo ma allo stesso tempo mi provocava anche un lieve dolorino che diveniva sempre più acuto man mano che si avvicinava al livello dei reni, punto perennemente infiammato per via del seno prosperoso e che in quei mesi per via della gravidanza si era ingrandito ancora di più.

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