Alan pov
<< Alan>> Park Gieun fece la sua consueta entrata da despota nella mia stanza, Jihyeon stava dormendo beata nel letto e il minimo che potessi fare era farglielo notare.<< Jihyeon dorme>> dissi, freddo come il ghiaccio. Quella situazione cominciava a starmi stretta, mi stava asfissiando ma non potevo più tirarmi indietro, dovevo affondare insieme a loro e alla nave.
<< Sai cosa me ne frega>> rispose chiudendo in malo modo la porta della stanza.
<< Le immagini sono pronte?>> mi chiese con il suo tono autoritario che non ammetteva una risposta negativa.
<< Sì>> arretrai con la sedia, mi abbassai verso la torre del computer ed estrassi la chiavetta usb contente quanto estrapolato dai filmati della telecamera nascosta nel soggiorno della figlia e gliela consegnai lasciando fare il lavoro sporco a uno dei suoi scagnozzi appositamente prescelto per quell'incarico così ignobile.
Io stesso mi vergognavo e mi schifavo per ciò che avevo fatto e che ancora dovevo fare, mi vergognavo per avergli consegnato quel supporto di memoria rimovibile sapendo perfettamente cosa contenesse; avevo spiato la vita privata di Skylar, avevo violato la sua privacy.
Entrando in quella casa non solo ma macchiai di un reato, ma segnai anche il mio destino e quello di Skylar e Ariel.
Soprattutto quello della piccola che quel giorno avrebbe vissuto l'esperienza più orribile che una bimba potesse vivere e la cosa peggiore è esserne consapevoli; quante volte desiderai che quello stronzo senza cuore non mi avesse reso partecipe di ogni singola mossa del suo piano dettato esclusivamente dall'invidia di non essere riuscito a spezzare sua figlia, il sangue del suo sangue. Forse pensava che cacciandola da casa con pochi spiccioli avrebbe reso la sua vita un inferno e magari per i primi anni fu così, ma non calcolò il fattore forza di volontà.
E ora si ritrovava a fare i conti con una donna forte e determinata che non si è lasciata andare allo sconforto e ora viveva serenamente la sua vita.
Era una donna felice e realizzata e a lui questo non andava bene; per lui, sua figlia non doveva vivere bene, non doveva essere felice anzi, avrebbe dovuto tornare da lui e da sua madre strisciando e implorando di farla tornare a casa. E questo a lui non andava bene.
Per carità, Park Gieun ha tutti i soldi e agi che vuole ma il solo pensiero che quella ragazzina ce l'abbia fatta a sopravvivere da sola non gli andava giù.
Lui la voleva vedere distrutta, voleva vedere solo e solamente il suo fantasma e l'unico modo per farlo era privarla della sua felicità; ed era proprio ciò che avrebbe iniziato a fare quella stessa mattina.
<< Devo rinchiuderti tra queste mura molto più spesso se alla fine i risultati si vedono>> commentò rigirandosi la chiavetta tra le dita << per quanto riguarda i video?>> di nuovo la stessa domanda che continuava ad assillarmi ogni secondo, minuto, ora di ogni fottuto giorno fino a farmi esplodere il cervello.
Come se isolare dei frammenti da un filmato e modificarlo a suo piacimento sia come bere un sorso d'acqua!
Quello al massimo è stato estrapolare delle semplici immagini!
<< Per quelli ci vorrà ancora un po' di tempo>> mi trovai costretto a rispondere, pienamente cosciente che mi sarei beccato uno sguardo torvo e un grugnito rabbioso.
<< E quanto dovrei aspettare ancora? Un anno? Due? Alan, vedi di muoverti perché mi sto stancando di te e della tua lentezza; persino le lumache sono più veloci di te>> mi ringhiò contro gettandomi sempre più stress addosso.
STAI LEGGENDO
•Incomplete•
FanfictionSkylar è una ragazza madre abbandonata dai genitori, costretta a lasciare il suo paese natale si trasferisce in Italia, dove inizierà un nuovo capitolo della sua vita. Youngjo è un giovane ventiseienne che ha paura di amare e di innamorarsi. Cosa ac...