Capitolo 69 ‹‹ Cherry red, night blue and... pink››

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Nei giorni che seguirono la salute andò a migliorare sempre di più di giorno in giorno, tanto che il mercoledì della settimana dopo era già pronta per tornare tra i banchi di scuola; anche se, se fosse stato per lei già martedì sarebbe tornata a scuola. Inutile affermare che la parte più difficile di quella settimana fu convincere Ariel a rimanere a casa un giorno in più di darle lo sciroppo e l'antibiotico.

Le videochiamate con Youngjo non mancarono mai, a volte capitava che io e Ariel eravamo nel letto in camera mia, altre invece eravamo nel letto in camera sua; in ciascuna di queste occasioni eravamo serene, felici di vedere i visi delle nostre persone preferite.

La più felice tra le due era ovviamente Ariel perché le occasioni per vedere il gruppo furono davvero poche essendo tutti impegnati con le prove per le esibizioni, e le visite a casa nostra furono rare.

<< Leedo Oppa!>> esclamò una di quelle sere che trascorreva nel lettone insieme a me. Il suo viso si era illuminato di gioia nel vedere il suo Oppa ancora con gli occhi truccati e la messa in piega intatta; l'unica cosa che stonava era la mise da casa che aveva addosso: una semplice felpa con pantaloni coordinati.

<< Ciao principessina! Come stai?>> le chiese aprendosi in quel meraviglioso sorriso che portava i suoi occhi a ridursi in due piccole fessure.

<< Bene! Oggi per la prima volta non ho vomitato e non ho nemmeno avuto tanta febbre. Ho mangiato la pastina in brodo con tanto formaggino Mio dentro>> iniziò a fargli il resoconto della giornata, raccontando ogni minimo particolare.

<< Perché non gli fai vedere il disegno che hai fatto?>> le proposi e lei subito si agitò tra le mie braccia districandosi tra le mie braccia e gambe << Arrivo subito! Non ti muovere da lì>> lo avvisò e con qualche difficoltà raggiunse il foglio tutto colorato, lo prese e con orgoglio lo mostrò al verde. Si trattava di un disegno che avrebbe tanto voluto donare a Gunhak una volta che si sarebbero potuti incontrare: c'erano disegnati lei e il suo Oppa mentre giocavano su una giostrina in un parco giochi pieno di fiorellini e farfallina volanti dai colori vivaci e sgargianti.

<< Ti piace?>> domandò facendo cucù da un lato per cogliere la reazione del suo migliore amico.

<< È bellissimo>> commentò con gli occhi velati da una patina liquida a seguito del significato che si nascondeva dietro a quelle leggere sfumature di colore contorte che davano vita a quei due omini: Ariel si era affezionata subito al ragazzo dai capelli verdi e quest'ultimo non si immaginava di certo di legarsi così tanto ad un essere così minuscolo.

<< Appena ci vedremo per il nostro weekend insieme te lo do>> affermò in seguito poggiando il foglio lateralmente per poi tornare a poggiare il capo sul mio petto beandosi di quella morbidezza che solo il mio seno era in grado di donarle.

<< Comoda eh?>> commentò facendo un cenno rapido con il capo e assottigliando gli occhi.

La mia piccolina sorride in risposta mormorando un flebile "Sì" girandosi sul suo lato destro, come se stesse cercando di prendere sonno nel suo letto.

Purtroppo quella sera non riuscimmo a parlare con Youngjo, in quanto era crollato addormentato appena mise piede in camera. Ma Gunhak fu così carino, per noi, da irrompere nel suo piccolo rifugio personale e darci una meravigliosa immagine del più grande avvolto dalle coperte con le labbra separate che spianavano la strada ad un leggero sbuffo e fu abbastanza per farci sciogliere i cuori.

Conversammo per ore e ore e improvvisamente quando abbassai lo sguardo sulla figura di mia figlia la vidi addormentata contro il mio petto, esattamente come faceva quando era appena venuta al mondo: i bottoni della maglia del pigiama erano saltati via facendo intravedere una piccola porzione delle mie morbidezze, nulla che nessun uomo abbia mai visto o di cui dovrei scandalizzarmi, anche perché Ariel teneva la sua manina sinistra chiusa a pugno proprio contro il mio seno destro che scoprì leggermente dal tessuto.

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