Capitolo 31

4.5K 356 35
                                    

Anche il decimo e ultimo giorno sta passando. Con le poche forze che ancora possiede il mio corpo mi avvicino alla porta e mi poggio ad essa osservando dalla mia finestrella la porta difronte la mia.
- Michael...-
Sussurro chiudendo gli occhi.
La mia bocca è secca e non riesco a parlare.
- Michael.-
Lo chiamo di nuovo, cercando di parlare più forte di un sussurro.
Lo vedo poggiarsi di profilo alla porta.
La sua pelle è ancora più pallida del solito e deglutisce a fatica.
- Alison, resisti. È quasi finita. Ce la faremo.-
Sussurra in rimando.
Gira il suo volto verso di me, allungando una braccio dalla fessura della sua finestrella. Imito il suo gesto e le mie dita riescono a sfiorare le sue tremanti. Il corridoio è piccolo da permettermi di poterlo ancora sfiorare e troppo grande da non poterlo abbracciare. E restiamo minuti così, tenendoci per quanto possibile per mano, ogni giorno solo alle 7.56 pm, l'ora in cui nessuno può vederci perché tutti sono ai piani inferiori e le infermiere si danno il cambio per il turno di notte. E per dieci giorni, ogni volta ho contato ogni minuto da dopo che le nostre mani si sono sciolte fino a quando hanno potuto nuovamente sfiorarsi. Perché il suo tocco mi rassicura, mi fa dimenticare quella fame che mi divora, quella rabbia che mi consuma, e quel dolore di non poter essere al suo fianco che mi soffoca.
Mancano poche ore e finalmente la punizione finirà. La direttrice pensava, e non sbagliava, che i responsabili di quello che è successo durante la serata nall'aula grande era la nostra e ci ha rinchiusi nelle nostre celle per dieci giorni senza cibo e acqua. Angel varie volte è passata davanti alla cella cercando di portarmi del cibo o dell'acqua ma è stata scoperta da un infermiera che le prime volte gli l'ha fatta passare, ma poi anch'essa è stata punita ed è stata tenuta senza cibo e acqua per un giorno. Ora però cammina per il corridoio portando messaggi di Luke o Ashton. Calum durante questi dieci giorni non ha preso le pillole ed è peggiorato. Lo sentiamo urlare, buttare pugni alla porta come se non avesse perso nessuna forza, come se la fame non lo avesse consumato. Forse è la rabbia che alimenta il suo animo debole.
Sento le dita di Michael scivolare dalle mie e ritirare il braccio dentro la sua cella. Ritiro con malavoglia anch'io il braccio, desiderosa di poter ancora sfiorare quel poco la sua pelle. Mi giro e poggiò la schiena contro la porta. Le forze vengono sempre meno e in un attimo mi ritrovo accasciata a terra. Porto la mano dove ancora sento il calore della mano di Michael sulle labbra e così mi addormento ignorando il freddo del pavimento perché mi basta quel piccolo calore che è rimasto marchiato sulle mie dita. Non un calore fisico, perché quello col tempo diminuisce, finisce, si dimentica, ma un calore che rimane impresso nell'anima, un calore che non sbiadisce, che non passa.
---
La mattina sento un rumore provenire dalla mia porta che non sentivo da troppo tempo, un rumore che mi annuncia una libertà nel limite del possibile.
- Buongiorno Alison! Ti ho portato del cibo e degli asciugamani, la direttrice dice che se vuoi puoi anche uscire in giardino se vuoi.-
Mi giro e vedo dal basso Samantha sorridermi con in mano un vassoio con del cibo sopra e degli asciugamani. Mi alzo piano e prendo dalle sue mani ciò che mi ha portato senza risponderle. Poggio il vassoio sul letto e inizio a mangiare cercando di trattenermi e di non divorare anche il vassoio. Dopo aver finito di mangiare Samantha mi accompagna ai bagni. Quando usciamo nel corridoio Michael esce dalla sua cella e fa un passo verso di me. I suoi occhi brillano di luce propria, come due smeraldi rari. Allunga la mano verso di me, ma non faccio in tempo ad afferrarla che un infermiera ci spinge più lontani, sgridando Samantha per non averci fermati prima e dopo lascia un vassoio con del cibo a Michael, il quale continua a guardarmi fisso negli occhi. Ho bisogno di poterlo sentire vicino.
Ho bisogno delle sue labbra.
Ho bisogno del suo amore.
Samantha mi spinge nei bagni dove mi immergo nella vasca e resto lì per una mezz'ora buona. Dopo aver indossato un jeans e la maglia che mi diede Michael tempo fa, mi dirigo verso la sua cella. Corro verso di lui più velocemente possibile. La porta della cella è aperta così mi fiondo all'interno, ma lui non c'è.
Il sorriso che mi si era formato sulle labbra scompare poco a poco.
Ad un tratto la porta dietro le mie spalle si chiude velocemente e una mano afferra il mio polso facendomi voltare.
- Dio mio, come mi sei mancata.-
Sussurra Michael abbracciandomi e lasciandomi un dolce bacio tra i capelli.
Mi beo del suo profumo, del suo abbraccio e del suo amore.
- Michael, non dovevo dubitare di te. E invece ho pensato mi mentissi facendo la figura della cretina. Tu sei rimasto al mio fianco e ti ho allontanato. Mi amavi e io ti ho deluso. Non ho saputo tenermi il tuo amore e solo ora mi rendo conto di cosa ho perso. Perché è sempre così, si capisce il valore delle cose solo quando le si perdono. Mi sono resa conto troppo tardi che ti amavo e che ti amo ancora. Non voglio perderti, non voglio che ci facciamo altro male a vicenda, voglio restare al tuo fianco ogni giorno della mia vita, perché tu sei come ossigeno. Sei tutto ciò che mi potesse capitare di bello in mezzo a questa merda di vita. Ho bisogno di te perché senza te non ha più significato vivere. Ho bisogno che tu resti con me, ti prego.-
Lo imploro poggiando la mia fronte contro la sua e poggiando le mia mani sul suo volto. Le sue mani si poggiano sulle mie mentre si avvicina di più a me.
- Non ti lascerò mai più andare via da me. Nessuno potrà più portarti via da me. Il dolore che ho portato dentro quando tu hai scelto Louis a me, è stato peggio di cento coltellate nel petto. Ogni volta che vi vedevo insieme perdevo un pezzo del mio cuore. Non ho mai smesso di amarti, sei un pensiero fisso. Ho desiderato tanto poterti riabbracciare che ancora non mi sembra vero che tu sia di nuovo tra le mia braccia. Finalmente posso sentirti mia e solo mia.-
Dice baciandomi con passione e stringendomi di più a sé.
BOOM
A volte ci vogliono mesi per aggiornare e a volte vi posto due capitoli nel giro di pochi giorni. Vi piace? Come vi è sembrato? Io zappo a vigna e voi che facete? Okay, mi dileguo.
Ciao xx

Insane || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora