Louis si avvicina a noi.
- Louis, smettila. Lasciala in pace.-
Dice Angel mantenendo la calma.
Il ragazzo sorride beffardo per poi sedersi sul mio letto.
- Dovresti essere tu, anzi voi a lasciarla in pace. Se non erro, è stata lei ad accettare di collaborare con me, quindi non sono io quello che ora dovrebbe andarsene da questa stanza.-
Dice Louis facendo intendere ad Angel che sarebbe dovuta andarsene, ma dal suo tono, era come invitarla ad andarsene via da me per sempre.
Angel mi guarda con occhi impauriti, con uno sguardo dispiaciuto e vuoto.
Si alza dalla sedia senza dire nulla e con passo lento esce via dalla mia cella.
Louis la osserva andare via mentre io mi soffermo ad osservare il suo profilo controluce. Gli spigolosi lineamenti gli danno un'aria dura e indifferente.
Si gira verso di me sorridendo e passandosi una mano nei capelli.
- Hey, come ti senti?-
Dice quasi in un sussurro, come se temesse ci fosse qualcun altro.
Mi sistemo meglio nel letto facendo cigolare il letto.
- Confusa. Con una memoria che è andata a puttane e un passato mezzo crollato. È brutto dimenticare. È brutto non poter ricordare una cosa bella o brutta che sia. È come se la mia strada percorsa fosse stata distrutta da un uragano. È facile dire che se si dimenticasse sarebbe tutto migliore. Assolutamente no. Dimenticare ti fa sentire male. Ti fa commettere gli errori commessi in precedenza. Dimenticare e come accartocciare un tuo ricordo come un foglio usato, ma non interessante e buttato via. Ogni ricordo è importante per creare una grande memoria della tua vita. Come un album di foto che ogni tanto, preso dalla nostalgia, vai a sfogliare rivivendo il passato. Rivivendo la felicità, la paura, la tristezza di quel momento.-
- Ci sono qui io, ti aiuterò a ricordare. Starò al tuo fianco, passo dopo passo riuscirai a ricordare ogni cosa successa.-
Un sorriso scappa sulle mie labbra.
- Il fatto è che non so da dove iniziare.-
Dico affranta abbassando la testa. Le mie mani si torturano tra loro.
- Forse ho una mezza idea.-
Dice Louis dopo un lungo e interminabile periodo di silenzio.
Alzo la testa di scatto verso di lui.
- Cioè?-
Louis si alza e lo seguo con lo sguardo. Passa una mano sui pantaloni e si dirige verso la porta della mia cella, proprio mentre sta uscendo si gira verso di me.
- Vestiti e poi scendi giù, davanti l'ingresso.-
Dice per poi andarsene lasciandomi ancora più confusa di prima. Faccio come ha detto, così mi alzo e indosso un maglione e un pantalone presi a caso dalla valigia, dato che la mia mente è impegnata a capire cosa voglia fare Louis. Ho aperto il foglietto prima però.
Ma ciò che c'è scritto mi ha lasciata confusa.
《 Non basta osservare la mappa con due occhi.》Nascondo il foglietto nel cuscino, però mi rendo conto che c'è qualcosa che manca. Non mi soffermo molto a pensarci così infilo le braccia nelle maniche del maglione e lo alzo per poter infilare anche la testa, ma nel mentre sento la porta aprirsi di scatto e richiudersi velocemente.
Sento dei passi veloci che vengono verso di me. Non faccio in tempo ad abbassarmi la maglia e a girarmi che due mani si poggiano sui miei fianchi.
Le dita fredde avvolgono la mia pelle scoperta e bollente, creandomi vari brividi. Abbasso la maglia e porto le mani sopra le mani della persona dietro di me le quali stringono la mia pelle possessivamente, con forza, come se avessero il bisogno ossessivo di toccarla.