- Merda.-
Sussurra Calum poggiandosi dietro la colonna che separa il primo piano dalla rampa di scale che porta al piano terra. Lo imito nascondendomi dietro la colonna opposta.
Guardo Calum confusa, ma dei passi mi fanno voltare verso la scala e cerco di spiare senza farmi vedere.
Rigiro la testa verso Calum e lo vedo alzare l'indice e il medio della mano destra. Due. Ci sono due guardie. Annuisco con la testa.
Chiudo gli occhi e mi concentro sui rumori dei passi delle guardie.
Appena poggiano i piedi sull'ultimo scalino io e Calum ci posizioniamo davanti a loro. Porto un braccio intorno al collo della guardia più vicina e gli porto una mano sulla bocca per evitare che urli. Lo tiro verso il corridoio facendolo cadere a terra di faccia. Mi posiziono su di lui e lo giro verso di me. La sua espressione impaurita non fa altro che rendermi ancora più forte. Porto di nuovo la mano sulla sua bocca e con due dita gli premo sul naso impedendogli di respirare. Dopo qualche secondo smette di muoversi così mi alzo dopo avergli controllato il battito cardiaco. È ancora vivo, ma non penso mi abbia riconosciuta per la poca luce che c'è. Calum mi prende per un braccio mentre si passa una mano tra i capelli. Ha steso la guardia con un pugno e ora è a terra col naso sanguinante.
- Siamo arrivati a 106?-
Mi domanda con tono scherzoso indicando con la testa la guardia svenuta.
- È solo svenuto, respira.-
Dico guardandolo male e scendendo le scale.
Sento Calum ridacchiare dietro di me.
- Gli altri sono nella stanzetta alla fine del corridoio.-
Dice poi sorpassandomi per indicarmi la strada. I nostri passi sono leggeri e veloci capaci di produrre nessun piccolo e percettibile rumore. Avvolti nel buio spezzato da qualche raggio di luce esterna.
- Dovevamo essere scesi oggi, appena mi hai detto che Michael è lì.-
Dico fredda a Calum mantenendo lo sguardo dritto davanti a me e superandolo nell'aprire la porta della stanzetta che si rivela essere lo sgabuzzino in cui mesi prima Ashton mi aveva portata.
Luke si alza dal pavimento e dopo che siamo entrati chiude la porta lanciando un'occhiata fuori.
La stanzetta è piccola. Ashton è in piedi poggiato al muro, Angel è seduta su un barattolo e affianco Luke che si è riseduto a terra e infine una chioma rossa è rannicchiata in un angolino con le ginocchia al petto coperte dalla cascata di quei riccioli rossi. Calum si avvicina a lei e dopo essersi seduto al suo fianco le passa una mano sulle spalle.
- Brittany?-
Chiedo alludendo alla ragazza rossa la quale alza il viso verso di me confermando ciò che pensavo.
- Ci aiuterà.-
Risponde Angel prendendo con le sue mani la mano destra di Luke.
Resto immobile davanti a loro e annuisco con la testa.
- Abbiamo un piano?-
Domando dopo qualche secondo di silenzio.
Ashton aggiusta meglio la bandana e dopo sospira.
- Era Michael quello che faceva i piani, ma ora siamo noi che dobbiamo tirarlo fuori dalla quattro.-
Dice riferendosi alla cella d'isolamento.
- Per ora sappiamo solo che si trova nella quattro.-
Dice Luke abbassando la testa.
- E penso ci basti per sapere quello che gli succederà.-
Continua Calum alzandosi e avvicinandosi alla porta.
- Che significa?-
Domando non capendo ciò che Calum ha detto e penso di essere l'unica a non averlo capito perché gli altri hanno assunto un'espressione spaventata.
- Giustamente sei qui da qualche mese e non conosci tutto di questo luogo. Ogni stanza del quarto piano corrisponde al grado di punizione che ti viene data. La 1 e la 2 sono per l'isolamento completo, ti lasciano senza cibo e senza acqua per due giorni e poi ti fanno uscire da lì anche dopo mesi. Quando tu e Michael siete stati presi dalle guardie sei finita nella 2.-
Calum parla piano e sottovoce.
- Quindi, ero stata considerata maggiormente colpevole rispetto a Michael?-
Domando iniziando a capire i metodi di punizione di quella sezione distaccata dell'inferno.
- Esatto. Ho sentito dire da un paio di infermiere che sei stata tu a costringere Michael a seguirti e ad attaccare le guardie.-
Mi informa Ashton giocando con le dita.
Poggio le spalle alla porta e mi lascio cadere in terra. Stringo le mani in due pugni cercando di restare calma e cercando di non rendermi debole davanti a loro. Michael è stato la mia torcia nella notte, il mio filo di Arianna per uscire del labirinto che mi teneva in trappola. Me stessa. Ora quella luce è fioca, quasi nulla e il filo si sta spezzando.
Lo sto perdendo avvolto dalle tenebre del passato, dei ricordi, di ciò che è stato e che non sarà mai più.
Sento poggiare una mano sulla mia spalla, alzo lo sguardo di scatto e vedo Calum togliere la sua mano dalla mia spalla.
Immersa nei miei pensieri non mi sono resa conto che Calum mi aveva chiesto se stavo bene.
- Comunque dicevo, c'è la stanza 3 dove chiunque esca fuori da lì non ricorda cosa gli sia successo, rimane incosciente per giorni e poi se non era rincoglionito prima, lo diventa dopo essere uscito da lì. La 4 è anche detta 'La trappola del silenzio'. È una stanza insonorizzata e fortemente illuminata, c'è un lettino medico al centro dove il paziente è legato con cinghie di cuoio e gli viene messa una maschera di cuoio che non gli permette di urlare. Dopo i primi giorni inizierà ad avere allucinazioni. Dopo un mese lo slegheranno e lo lasceranno lì in attesa che si uccida. Nella 5 le uniche persone che ci sono state mandate, non si sono più viste in giro. Stessa cosa nella 6 che sapete bene tutti cosa si trova lì.-
Calum si riavvicina a Brittany che ora si è alzata tenendo le braccia incrociate e tremanti intorno al busto.
Indossa un vestito azzurrino che lascia visibili due ferite verticali chiuse da punti rispettivamente una su entrambe le gambe.
Tagli dritti e profondi procurati da un bisturi.
- È stata portata nella 6 per una lite con un altro paziente.-
Dice piano Ashton che si era avvicinato a me.
- Freddo.-
Sussurra Brittany stringendosi ancora di più tra le sue braccia. I nostri occhi la osservano attentamente mentre aspettiamo che continua.
- In quella stanza c'è freddo.-
Dice semplicemente Brittany alzando le spalle e girandosi verso il muro.
- Parli della 6?-
Chiede Luke alzandosi.
- No.-
Sussurra Brittany.
- Parlo della 5.-
Si gira verso di noi con sguardo impaurito.
- Dobbiamo fare un piano, ora.-
Dice Calum alzando la voce.
- Non possiamo perdere altro tempo.-
Aggiunge Luke.
Non possiamo perdere altro tempo.
Michael sta forse per morire.
E io sto facendo la stronza egoista risentita.
Probabilmente riuscirei a vivere senza che lui mi ami così come ha amato Sophia, ma non riuscirei a vivere se morisse.
Un'ondata di freddo invade il mio corpo.
E un sussurro carico di morte, dolore, sofferenza arriva alle mie orecchie. Porto le mani alle orecchie per cercare di bloccare quelle crudeltà.
Vedo Calum e Luke imitarmi. Poggio la testa al muro con violenza. La sensazione di migliaia di vespe nella mia testa mi mandano in confusione.
Riesco a vedere Luke in terra dimenarsi e Calum urlare in ginocchio.
Poi ad un tratto tutto finisce.
Faccio respiri profondi sentendo ancora le migliaia di vespe uscire dai miei respiri. Angel aiuta Luke a rialzarsi mentre Calum si alza e si avvicina a me cercando di non cadere.
Avevo visto un'ombra.
Calum si avvicina al mio orecchio.
- È arrivata. Non abbiamo più tempo.-
Prendo un altro respiro profondo guardando Calum spaventata. La mia vita per quanto breve non è mai stata scossa dalla paura quanto in questo momento. La prima volta che si è presentata non ho provato così tanta paura. Forse per via della confusione e dal dolore dell'operazione, ma resta il fatto che questa volta l'ho sentita arrivare. L'ho sentita passarmi accanto e sfiorarmi l'anima. Non c'è più tempo per pensare.
- Andiamo al quarto piano. Qualsiasi guardia incontrate fatela fuori. Non c'è più tempo per un piano, lei è qui.-
Dico prima di correre fuori dalla stanzetta è dirigendomi al quarto piano, nel tentativo disperato di poter salvare Michael.
Al primo piano le guardie sono già svenute a terra. Al secondo piano ho bisogno dell'aiuto di Ashton per riuscire a stendere tre guardie.
Arrivati al quarto piano troviamo una guardia addormentata su una sedia.
- Gli ho versato del sonnifero stamattina, sapendo che avrebbe poi bevuto il caffè stasera.-
Dice Luke spingendo la guardia a terra e abbasandosi a prendere le chiavi delle varie sale.
Ogni chiave era contrassegnata da un cartoncino con il numero della sala. Prendo dalle mani di Luke la numero 4 e mi avvicino alla stanza.
La mano mi trema e impiego qualche secondo prima di riuscire ad inserire la chiave nella serratura.
Avrei voglia di urlare e di distruggere tutto ciò che mi passa per le mani, guardarlo ancora negli occhi e dirgli che non ci sarà un mio domani se lui non sarà presente. Vorrei poter vincere la morte proteggendolo tra le mie braccia. Perché come radici di alberi ci siamo intrecciati senza accorgercene nutrendoci l'uno dell'altro dell'amore che provavamo.
Appena riesco ad aprire la porta spalancandola, una luce mi abbaglia e quando riesco a vederci mi rendo conto che anche questa volta è troppo tardi. Sento l'anima lacerarsi dentro e distrugersi fino all'ultimo briciolo.
- Michael!-
Urlo piangendo incapace di fare altro.
Perché ci sono cose che puoi prevedere e impedire che accadano, ci sono anche imprevisti che riesci a fermare perché la fortuna gioca a tuo favore. Ma ci sono anche momenti in cui sai di non potere fare nulla, solo vedere distruggere il tuo mondo davanti i tuoi occhi. Sono partite perse in partenza. È come pretendere di camminare sull'acqua. Tu ci credi. Tu sai di potercela fare perché lo vuoi con tutto te stesso. Ma non c'entra nulla il sentimento umano. Appena poggerai un piede sull'acqua affonderà perché l'orgoglio e la prepotenza umana hanno reso l'uomo debole e incapace di riuscire l'impossibile.
E io ci credevo. Ci speravo nel salvarlo. Ma la Morte arriva al primo rintocco e prima dell'ultimo ha già spiegato le sue ali per ritornarsene nella sua dimora di anime insaziabili e sofferenti.
La Morte sorride a un soffio dalle labbra di Michael e prima che possa prendere la sua anima alza la testa verso di me sorridendo ancora di più.
- Alison Evans, che piacere rivederti.-STENDIPANNI
Okay sono ritornata. Questo capitolo fa schifo e ne sono consapevole, ma l'ho continuato a scrivere lo stesso e alla fine l'ho pubblicato. Spero stiate passando delle belle vacanze perché io invece per strani motivi alla sottoscritta mi sto alzando tutti i sacrosanti giorni alle 5.00 e vado a letto alle 2.00, sto leggendo un libro di trecento pagine al giorno, sto morendo dal caldo come non mai, non riesco a trovare un minuto per dormire perché mi è impossibile per le maledette zanzare delle balls. Non vi importa, I know. Ringrazio @zaccy_ per la copertina che ho usato fino fino a poco fa e a @intommoosarms per la nuova copertina. Mi sono dimenticata che altro dovevo dirvi.
Ciao xxContinuo a 200 voti e 50 commenti.