𝟙.𝟙𝟙 - 𝔾𝕝𝕚 𝕦𝕝𝕥𝕚𝕞𝕚 𝕔𝕚𝕟𝕢𝕦𝕖 𝕒𝕟𝕟𝕚

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26/07/2023
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Zoe non aveva idea di dove Steve avesse deciso di andare, ma non si sforzò poi così tanto di provare ad indovinare

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Zoe non aveva idea di dove Steve avesse deciso di andare, ma non si sforzò poi così tanto di provare ad indovinare. Aveva la testa completamente da un'altra parte, non riusciva a smettere di pensare a quello che era appena successo. Spesso cercava di nascondersi il viso, pur risultando impossibile visto che erano ancora in viaggio sulla motocicletta, nel tentativo di reprimere le lacrime che minacciavano di uscire al solo pensiero di ciò che aveva passato.

Erano rimasti in silenzio, lei e Steve, ma Zoe si sentì come se mille persone le stessero consumando la testa a parole. In quel momento avrebbe davvero desiderato di avere un paio di occhiali solo per nascondere, quantomeno, i suoi occhi.

Non solo non aveva dormito tutta la notte per leggere un maledetto fascicolo su di lei, provocandole un rigonfiamento piuttosto evidente che era riuscita a coprire solo in parte con il trucco, ma si era lasciata andare anche ad un pianto isterico che aveva decisamente peggiorato la sua condizione. Pianto che, in altre circostanze, non sarebbe mai uscito fuori così facilmente, ma quella mattina era stato diverso. Si era vista il mondo crollare addosso e non aveva trovato via d'uscita, anche se odiava profondamente il modo - debole, si - in cui Steve l'aveva vista.

Ma cosa poteva fare?

Reprimere tutto sarebbe stato solo più distruttivo per lei e forse non ci sarebbe neanche riuscita. Era tutto troppo grande, tutto troppo complicato e lei, pur sentendosi davvero una delle persone più forti del pianeta, era scoppiata senza neppur farci caso.

Steve dal canto suo, durante il viaggio, in silenzio ogni tanto le lanciava sguardi dallo specchietto e stava attento ad ogni minimo movimento. Aveva notato, quindi, anche quando Zoe si lasciava involontariamente andare a qualche lacrima. Sapeva perfettamente che i pensieri la stessero torturando e sapeva pure che lei cercava di trattenersi. Si era sentito completamente impotente quando l'aveva vista piangere in quel modo, ma anche mentre la guardava trattenersi dall'esplodere definitivamente.

Lui non poteva immaginare neanche lontanamente quello che Zoe potesse provare, ma qualunque cosa fosse sapeva bene che non era bello ed era ovvio che le facesse male. Steve provava a capire le sue sensazioni nel momento in cui pensava a suo padre, che era morto quando lui era ancora troppo piccolo, ma non era la stessa cosa nonostante non ricordasse praticamente nulla di lui. Sua madre, invece, era morta quando lui aveva appena diciotto anni. Lei si che la ricordava bene.

Quindi, in un certo senso, Steve provava a capirla ma sapeva bene che non fosse la stessa cosa. Zoe non ricordava nulla, né la sua infanzia né i suoi genitori. Nulla. E adesso scopriva che erano morti e che lei non avrebbe potuto far nulla per impedirlo. Pensare a ciò faceva male anche a lui, pur non essendo il protagonista di quella storia.

Durante il tragitto, tuttavia, ci fu un completo silenzio. Gli unici rumori esterni alle loro orecchie erano il suono del motore e il vento che spostava continuamente i loro capelli. Fortunatamente Zoe riusciva a proteggerli con la sua energia, anche se Steve non andava così veloce e non avrebbe creato alcun problema. In realtà lei in una normale situazione gli avrebbe chiesto di andare più veloce ma, in quel momento, le andavano bene i limiti di velocità. Era un po' come godersi il tragitto, almeno fin quando Steve non imboccò nel traffico New Yorkese.

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