𝟞𝟚 - ℂ.𝔹.

1K 44 100
                                    

Nell'arco delle ventiquattro ore successive, c'era solo una domanda che continuava a frullare incessantemente nella mente di Zoe

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Nell'arco delle ventiquattro ore successive, c'era solo una domanda che continuava a frullare incessantemente nella mente di Zoe.

Ma chi cazzo è C.B.?

Aveva cercato di provare a pensare a qualcuno che potesse avere quelle iniziali, persino a qualche amico di vecchia data, ma non c'era nessuno che lei ricordasse avere quelle iniziali. Nessuno e la cosa la insospettiva più del dovuto.
L'unica persona a cui corrispondevano quelle iniziali era Clint Barton. Ma Zoe ci aveva riflettuto a lungo e sapeva che non poteva essere lui. Non solo perché si trovava agli arresti domiciliari e non poteva allontanarsi da casa sua, ma se fosse stato lui non sarebbe stata necessaria la segretezza. Il messaggio proveniva da uno sconosciuto, il numero non era visibile, perché mai Clint avrebbe dovuto usare le sue iniziali ma nascondendo il numero? Non aveva senso.

Quindi, aveva scartato Clint.

Ed era ritornata ad innervosirsi. Ma, allo stesso tempo, era piuttosto incuriosita. Per i primi minuti in cui le era arrivato quel messaggio Zoe aveva cercato di non pensarci solo per godersi a pieno la proposta di matrimonio di Tony a Pepper - che, per la cronaca, era stata bellissima - ma non appena era ritornata in camera sua gli occhi non si erano più scollati da quel telefono e, soprattuto, da quel messaggio.

Nemmeno F.R.I.D.A.Y. era riuscita a rintracciarne la provenienza, visto che a detta sua la scheda telefonica da cui provenne quel messaggio risultava non più rintracciabile. Probabilmente si trattava solo di un telefono usa e getta, la persona che aveva scritto a Zoe dava per scontato che lei si sarebbe presentata senza bisogno di chiedere più spiegazioni.

Zoe, per tutta la notte, era rimasta sveglia e senza sapere cosa fare. C'era una parte di lei che le diceva di informare Tony, di dirgli di quel messaggio, ma allo stesso tempo non voleva spezzare il momento che suo fratello aveva creato insieme alla sua fidanzata con delle preoccupazioni. Però, poi, c'era anche un'altra parte di lei che le suggeriva di andare tranquilla e vedere di che cosa si trattasse. Il messagggio le chiedeva di andare da sola e, nonostante lei non fosse proprio convinta che andare da sola fosse la soluzione giusta, alla fine una decisione l'aveva presa.

Sarebbe andata da sola, ma avrebbe indossato l'armatura non appena anche un minimo segnale le avrebbe fatto storcere il naso. E, senza indugi, avrebbe mandato una segnalazione a Tony con l'aiuto di F.R.I.D.A.Y., a cui aveva dato l'ordine di non spifferare parola fin quando lei non le avrebbe dato il permesso. Dopotutto l'IA era un'intelligenza programmata per servire Tony, ma da quando lui aveva temporaneamente lasciato la squadra per un anno Zoe era diventata la seconda persona dopo Tony a cui F.R.I.D.A.Y. rispondeva. Quindi, fin quando Zoe avrebbe dato l'ordine di starsene in silenzio, l'intelligenza artificiale avrebbe acconsentito.

E alle sei del pomeriggio del giorno dopo, Zoe era davanti all'ingresso dell'Arlo Nomad Hotel, in una periferia di New York.
Non sapeva perché la persona in questione le avesse dato appuntamento in un posto così lussuoso. Zoe conosceva quell'Hotel, perché le aveva detto di incontrarsi lì sapendo che quell'Hotel sarebbe stato probabilmente pieno di turisti o gente che alloggiava lì? In fondo, se aveva mandato il messaggio in forma anonima era proprio per non farsi beccare. C'erano un sacco di elementi che la facevano insospettire e, proprio a questi sospetti, lei ci voleva andare in fondo. Nessuno sapeva che fosse andata lì e Tony aveva detto che andava al Santuario, qualcosa doveva pur dirgliela per convincerlo a tenere Blue sott'occhio.

GROWN • Steve RogersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora