𝟙.𝟚𝟜 - 𝕃𝕒 𝕤𝕖𝕔𝕠𝕟𝕕𝕒 𝕡𝕠𝕤𝕤𝕚𝕓𝕚𝕝𝕚𝕥à

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04/01/2024
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«Chiariamo subito una cosa!»

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«Chiariamo subito una cosa!»

Zoe fece il suo ingresso nella sala riunioni dove trovò, sorprendentemente, i suoi compagni insieme a Nick Fury e Maria Hill.

C'erano tutti: Tony, Natasha, Clint, Thor e persino i due nuovi arrivati Wanda e Visione. Spostando un po' più a destra lo sguardo, si rese conto che oltre a loro ci fossero anche Sam Wilson e Rhodey. Non sapeva cosa ci facessero anche loro li, ma in realtà non sapeva nemmeno cosa ci facesse lei lì. Steve entrò subito dopo di lei e, come tutti gli altri, piantò su di lei il suo sguardo.

La bionda alzò la voce in modo tale che tutti potessero sentirla bene, soddisfatta di aver attirato l'attenzione di tutti i presenti.

«Siamo tornati quattro fottuti giorni fa da una missione suicida. Abbiamo lottato per settimane un robot dal culo metallico e ne siamo usciti distrutti anche se abbiamo vinto. Chiunque sia la nuova minaccia, ditegli cortesemente di ritornarsene al suo paese e di non rompere i coglioni fin quando io sarò ancora viva!»

Nel suo tono c'era rabbia ma, allo stesso tempo, ironia. Dopo l'allenamento con Natasha, e la discussione con Steve, non aveva nemmeno avuto il tempo di cambiarsi. Si era catapultata subito nella sala riunioni, furiosa, senza rendersi conto di avere addosso ancora solo i leggins e il top fin quando non si sentì lo sguardo di alcuni — uomini — presenti in sala completamente su di lei.

Tony richiamò l'attenzione tossendo, a lui dava fastidio il modo in cui la stavano guardando. Fortunatamente, distolsero tutti lo sguardo da lei riportandolo su di lui.

La guardò, ridendo sotto i baffi per la sua espressione seria e convinta per quello che stava dicendo e la chiamò: «Zoe.»

Era difficile per lui non ridere ogni qual volta che vedeva quel tipo di atteggiamento da parte sua. Oltre al fatto che era divertente vedere come una creatura così piccola — esteticamente, si intende — fosse anche così adorabile persino da arrabbiata. Tony non ci aveva mai fatto caso prima di allora, ma in mezzo a tutte quelle persone lei sembrava davvero una ragazzina seppur avesse la stessa età di Natasha. Persino Wanda, che era numericamente più piccola, sembrava in realtà più grande. Non di troppo, giusto qualche anno.

«No, Zoe un cazzo!» nel giro di pochi secondi Zoe aveva detto così tante brutte parole che nemmeno se ne rese conto.

Non le importò nemmeno se Steve se ne stasse lì pronto a rimproverarla con la solita storia del linguaggio. In realtà a lei non importava proprio sentire qualunque cosa avesse Steve da dire. Dopo la loro discussione, aveva mentalmente ringraziato F.R.I.D.A.Y per averli interrotti — o doveva ringraziare Tony, di nuovo? — e per averla fatta uscire da quella specie di trance in cui lei era completamente debole ed immobile sotto lo sguardo di Steve.

«Ma dico io, cosa deve fare una persona per avere un po' di pace? Un permesso scritto? Bene, ditemi dove devo firmare! Sono esausta.» disse ancora gettando le braccia in aria.

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