GROWN • Steve Rogers

𝟟𝟚 - 𝕀𝕟𝕗𝕚𝕟𝕚𝕥𝕪 𝕎𝕒𝕣.

Per tutto il tempo in cui una delle tante navicelle che trasportava gli Avengers e i soldati sul punto più vicino al confine con la barriera, c'era una cosa a cui Zoe continuava a pensare: i suoi genitori.

Da quando aveva recuperato la memoria, le capitava spesso di perdersi nei suoi pensieri che riguardavano loro o di perdersi in quelli che erano dei frammenti di ricordi di ogni momento passato con loro. Ma ancor di più, Zoe ripensava a ciò che aveva spinto Nick Fury e Howard a non rivelarle mai che suo padre, Patrick, fosse stato un agente dello S.H.I.E.L.D.: lui voleva tenerla lontana da quella vita ma, ormai, la sua vita era l'opposto di quella che suo padre avrebbe voluto per lei.

Patrick voleva che lei stesse lontano dalla battaglia, da quel tipo di associazioni, da quel tipo di guerra. E invece, non solo Zoe era diventata una degli Avengers più potenti, ma continuava a scendere in battaglia mettendo a rischio la propria vita.

Ormai il danno era fatto, la sua vita era quella, nessuno le avrebbe mai ordinato di ritornare sui suoi passi. E, di conseguenza, non si sarebbe mai subita una qualsiasi sgridata dai genitori che per ovvie ragioni non aveva potuto di viversi. Era un pensiero doloroso e persino brutto, però era la realtà dei fatti.

Ma nonostante ciò, Zoe continuava a sperare che i suoi genitori fossero fieri di lei e delle sue scelte. Non c'era un giorno in cui non pensava a loro, non c'era un giorno in cui prendeva una decisione senza pensare a ciò che loro avrebbero detto a riguardo. Sapeva che Kaitlyn e Patrick la continuavano a guardare, a vegliare su di lei, ad indicarle quale fosse la strada giusta da prendere. Anche da morti, loro erano più vivi che mai dentro di lei nel suo cuore.

Anche prima della battaglia, il suo pensiero andava a tutte le persone che amava e che non c'erano più. Un po' come a volergli chiedere di darle la forza giusta per affrontare ciò che stava per accadere.

Le truppe erano tutte schierate in posizione, attendendo sulle spine il ritorno di Steve, Natasha e T'Challa che si erano avvicinati a Proxima e Astro Nero al confine con la barriera. Non sapevano cosa si stessero dicendo, ma sapevano che non si sarebbero di certo arresi. Il loro obbiettivo era la Gemma e, se avessero dovuto spargere sangue per ottenerla, di sicuro i Titani non si sarebbero fatti nessun tipo di problema nel farlo.

Zoe stava accanto a Bucky che, come lei, teneva lo sguardo fisso davanti a se in attesa che i tre si riavvicinassero. Da quella prospettiva riuscivano a vedere perfettamente l'esercito di Thanos, che faceva letteralmente venire a tutti loro i brividi. Persino Okoye, che solitamente era una donna forte e che non aveva mai paura di nulla, sembrava avere uno sguardo piuttosto teso e preoccupato.

Steve, Natasha e T'Challa fecero finalmente ritorno dopo qualche minuto.

«Dimmi che se ne ritornano da dove sono venuti.» sussurrò Zoe a Steve, guardando dritta davanti a se.

Steve, che le si mise accanto, fece congiungere le loro mani mantenendo anche lui lo sguardo fisso verso la direzione delle truppe di Thanos. «Non proprio.»