𝟛𝟟 - 𝕀'𝕞 𝕗𝕚𝕟𝕖.

1.7K 62 58
                                    

Tutto taceva da diversi giorni

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Tutto taceva da diversi giorni. Alla Torre era calato un  incredibile silenzio da quando Tony e Steve non parlavano con Zoe.

Il primo, nonostante avesse detto alla ragazza che ne avrebbero riparlato in un altro momento, alla fine non aveva più uscito l'argomento con lei. Era arrabbiato, Zoe lo sapeva perfettamente, motivo per cui le parlava davvero poco e nulla. Le uniche volte in cui lei aveva sentito la voce di Tony era stato solo per qualcosa di strettamente lavorativo. Anche se Zoe aveva provato a chiedergli di parlare, lui trovava sempre una scusa per evitare l'argomento. Ad un certo punto, Zoe aveva smesso di insistere proprio come aveva smesso di insistere con Steve.

Con quest'ultimo, la situazione era strana. Lui continuava a non parlarle, ad evitare di lasciarsi scappare qualche parola in più con lei quando si ritrovavano in qualche riunione di squadra, ma nonostante ciò Zoe sentiva spesso e volentieri il suo sguardo bruciarle addosso. Era come se Steve, ma anche lei in fondo, volesse dirle qualcosa ma l'orgoglio lo frenava. Anche Zoe sarebbe voluta andare da lui, ma il pensiero di ciò che era successo in palestra la bloccava dal fare qualunque mossa.  

Se in un primo momento aveva cercato di non lasciarsi sopraffare dalle emozioni, negative, per colpa di quella lontanza con loro, più i giorni passavano - aveva letteralmente perso il conto di quanti giorni aveva passato senza parlare con loro - e più il suo umore cominciava ad incupirsi. La consapevolezza che Tony e Steve ce l'avessero ancora con lei l'aveva portata a rimanere sempre più in silenzio davanti a loro, fin quando il suo silenzio non si era presentato anche quando loro non c'erano.

Zoe, per tutta la vita, aveva sempre creduto di potersela cavare da sola e che non era necessaria la presenza di nessuno per farla vivere serena. Ed era ancora così, ma in qualche modo la loro lontananza faceva male. Il modo in cui stavano ben attenti a non intraprendere con lei una lunga conversazione, faceva il doppio male. Ed il modo in cui lei si sentiva terribilmente sola senza di loro, faceva il triplo male.

Aveva raccontato a Wanda e Natasha ciò che era successo con entrambi solo quando le due si erano accorte che qualcosa nel suo sguardo era diverso. Fosse stato per Zoe, si sarebbe tenuta tutto dentro e non avrebbe parlato. Ma con loro, invece, era riuscita a sfogarsi nonostante non fosse riuscita a liberarsi ancora di quel peso che sentiva nello stomaco da diversi giorni. Non aveva pianto davanti a Wanda e Nat, ma non lo aveva più fatto nemmeno da sola. Tutte le lacrime che aveva versato le avevano completamente esaurito le energie per farlo ancora e, nonostante il dolore, non voleva più piangere per nessuno. Neanche per suo fratello o per la persona che amava.

Ciò, però, non significava che il suo umore non fosse più a pezzi.

In realtà erano più i momenti che passava da sola piuttosto che in compagnia, proprio perché Zoe era consapevole che il suo aspetto era diventato più cupo del solito. Non le piaceva dare spettacolo di se, quindi quando lo riteneva necessario preferiva rimanere in camera lontana da tutti. Ma anche in camera, anche mentre provava a distrarsi magari con un film o con qualche serie tv, i pensieri continuavano a tormentarla.

GROWN • Steve RogersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora