𝟝𝟛 - 𝕊𝕠𝕞𝕖𝕥𝕙𝕚𝕟𝕘 𝕨𝕣𝕠𝕟𝕘.

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Ci sono momenti della vita in cui, per il bene di qualcuno, pensi di fare la cosa giusta

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Ci sono momenti della vita in cui, per il bene di qualcuno, pensi di fare la cosa giusta. Che sia pronunciare alcune parole, fare dei particolari gesti o solo comportarti in un certo modo. Quel che conta, per te, è voler proteggere ad ogni costo le persone che ami. Quando hai visto una persona soffrire così tanto, la tua unica preoccupazione è assicurarti che quella persona smetta di soffrire in ogni modo. Gli stai accanto, la consoli, le regali sorrisi, la fai stare bene. Il tutto, facendo ciò che per te è la cosa giusta.

Ma, a volte, ciò che è giusto per te non lo è per gli altri. E alla fine, finisci per causare più dolore e male di quanto credi.

Steve Rogers si sentiva così: colpevole di aver causato dolore ad una persona che amava. Lo sapeva, lo sentiva, lo aveva visto nei suoi occhi tutto il dolore che le aveva procurato nel giro di pochi minuti. Nonostante avessero litigato davvero tante volte nel corso di un anno, lei non lo aveva mai guardato in quel modo. Delusa, triste, distrutta. E Steve non faceva altro che rivedere il suo sguardo ogni volta che chiudeva gli occhi, era come se la sua coscienza non volesse fare altro che ricordargli come aveva distrutto la persona che amava di più al mondo. Ed ogni volta che lui la rivedeva, ogni volta che la sua mente riproduceva le parole che lei gli aveva detto, il suo respiro si spezzava. Lo stomaco si stringeva. Il petto cominciava a far male. Ma, soprattutto, il cuore cadeva in mille pezzi.

Se lo meritava, ne era pienamente consapevole.

Lui era la rappresenzazione in carne ed osse della tipica frase "Predichi bene e razzoli male". Perché si, Steve aveva fatto tutto ciò che lui aveva sempre criticato. Aveva mentito, aveva tenuto nascosta una cosa così importante, aveva tradito la fiducia della persona più importante della sua vita quando fino a poco tempo prima era lui che rimproverava lei per delle cose che, in confronto, erano delle sciocchezze.

E si, Steve non aveva detto a Zoe e Tony del reale motivo della morte di Howard e Maria perché sapeva quanto i due avessero sofferto. Voleva proteggerli, ma alla fine si era reso conto di aver protetto solo se stesso. Per colpa sua, di ciò che aveva fatto, non solo aveva perso un suo grande amico ma, soprattutto, aveva perso l'amore della sua vita. E non c'era niente di più doloroso, se non la consapevolezza di aver causato tutto quel male.

Da quando aveva lasciato la Siberia, Steve non aveva parlato molto. Si era chiuso in se stesso, non riusciva nemmeno a parlare con Bucky di come si sentisse. Ogni cosa che lo circondava lo riportava a lei, tutto ciò che guardava con i suoi occhi in qualche modo gli ricordava Zoe. Anche quando era risalito sul jet i ricordi non erano pochi. La prima missione di Zoe, in cui Steve l'aveva fatta salire sulla sua moto per la primissima volta, il viaggio in Africa, in cui lei ci aveva quasi rimesso la vita e Steve aveva capito di provare davvero qualcosa per lei, la volta in cui avevano dormito scomodamente insieme mentre volavano verso Seul, il ritorno in Sokovia in cui Zoe aveva avuto il suo primo attacco d'ansia davanti a Steve...

Tutti quei ricordi ritornarono nella sua mente non appena si era rimesso in volo, ma c'era anche altro gli ricordava Zoe e puntualmente ogni cosa sfociava poi al pensiero che lui aveva rovinato tutto. Aveva rovinato la sua unica possibilità di essere felice. Non c'erano più altre possibilità, perché Steve sapeva di volere solo lei al suo fianco.

GROWN • Steve RogersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora