𝟛𝟘 - "𝕐𝕠𝕦 𝕘𝕚𝕧𝕖 𝕞𝕖 𝕘𝕠𝕠𝕕 𝕝𝕠𝕧𝕖"

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«Sono uscita dalla mia camera con l'intento di urlarti contro per essere sparito per tutto il giorno,» cominciò

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«Sono uscita dalla mia camera con l'intento di urlarti contro per essere sparito per tutto il giorno,» cominciò. Il rumore dei tacchi rieccheggiava nella stanza mentre si avvicinava sempre di più, sotto il suo sguardo che scivolò lentamente in tutto il suo corpo. Si sentì piacevolmente osservata, il che la fece sorridere, ma quando gli si parò di fronte fu lei a far scorrere i suoi occhi su tutta la figura dell'uomo di fronte a lei. «ma adesso non ricordo nulla di quello che avevo pensato di dirti.»

Steve Rogers era bello da mozzare il fiato. Era rimasta incantata dal momento in cui aveva scorto da lontano la sua figura, fermo all'ingresso della Torre mentre la aspettava alle otto di sera. Indossava una camicia bianca, lasciando sbottonati i primi due bottoni superiori, un jeans nero e una giacca del medesimo colore, sportiva, che metteva in risalto la larghezza delle spalle ed evidenziava il petto muscoloso. Nella sua semplicità, era bellissimo.

Tanto che per diversi secondi Zoe dovette combattere contro ogni cellula del suo corpo per rimanere dritta, in piedi, ed evitare di prendere uno scivolone con i tacchi che indossava. Per tutto il tragitto, dall'ascensore all'ingresso, aveva più volte rischiato di bloccarsi solo per l'intensità in cui lo aveva guardato. Quella sera non era solo il suo aspetto fisico a renderlo meraviglioso, anche perché Zoe lo trovava bello praticamente ogni giorno, ma c'era qualcosa in più nel suo sguardo. C'era una scintilla in più che l'aveva completamente destabilizzata.

Era il modo in cui lui stava guardando lei.

Perché si, Steve si era incantato tanto quanto lei. O forse molto di più. Era un gioco di sguardi, ma allo stesso tempo era una gara a chi fosse più bello. Chiaramente, per Steve lei vinceva a mani basse. Dal momento in cui aveva sentito l'ascensore aprirsi, e l'aveva vista sbucare fuori da esso, il respiro era velocemente morto in gola tanto che probabilmente il suo petto si era notevolmente gonfiato senza che lui stesso se ne potesse rendere conto.

Non aveva mai avuto dubbi su quanto Zoe fosse bella, ma quella sera era meravigliosa. E non solo per il vestito, che la rendeva ancora più attraente di quanto non lo fosse già, ma per un complesso di cose che Steve non riusciva nemmeno ad esprimere. Sapeva solo che, alla sua vista, dentro di se aveva sentito una scossa così forte da sconvolgerlo. Forse l'emozione di avere finalmente del tempo da passare con la donna che tanto desiderava o forse, semplicemente, l'amore.

L'amore...

Quando se la ritrovò a pochi centimetri di distanza, e quando sentì la sua voce, la sua mente ed il suo cuore esplosero talmente tanto che dovette lottare contro ogni voglia o desiderio particolare pur di ritornare in se e incastrare i loro sguardi nel modo più dolce e normale possibile. Lei era lì, che lo guardava dal basso, con i capelli lunghi e biondi che le ricadevano lisci su tutta la schiena, la pelle bianca ma che prendeva più colore all'altezza delle guance per via del trucco. Era un trucco semplice, quasi naturale, tanto che bisognava rimanere attento per notarlo.

La sua espressione era la stessa che Steve era abituato a vedere in lei: sicura. Sorrideva in modo malizioso per la battuta che aveva appena fatto avvicinandosi ma, nei suoi occhi, Steve notò anche un velo misto tra eccitazione ed innocenza. Due cose molto distinte tra loro, ma che insieme la rendevano unica.

GROWN • Steve RogersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora