𝟞𝟞 - 𝔽𝕣𝕠𝕞 𝕓𝕒𝕕 𝕥𝕠 𝕨𝕠𝕣𝕤𝕖.

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Siamo arrivati a 60,000 letture.
Non ho parole.
Per ringraziarvi, ho scelto di postare oggi il capitolo.
Buona lettura, vi voglio bene🫶🏻

🤍

«Zoe, apri la porta!»

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«Zoe, apri la porta!»

Si voltò di scatto, rimettendosi in piedi e lasciando mutare velocemente i vestiti che aveva addosso. L'abito bianco diventò ben presto un semplice e comodo jeans accompagnato da una t-shirt nera a manica corta così come i tacchi si sostituirono con delle converse nere. Non seppe nemmeno come riuscì a cambiare tutto così velocemente, visto che le sue mani avevano ripreso a tremare di nuovo non appena aveva sentito la voce di Tony al di fuori della porta, e nemmeno come riuscì a mantenere la calma pur sentendo le lacrime continuare a bagnarle il viso.

Per tutto il tempo Zoe aveva trattenuto il più possibile un attacco d'ansia che il più delle volte minacciava di venir fuori. Anche quando urlava ai microfoni sentiva il petto tremarle e, credendo che fosse solo rabbia, aveva ignorato la cosa. Ma non appena era rientrata nella sua camera, quella sensazione era ritornata e stava ancora cercando di calmarsi. Tremava, piangeva, il respiro scarseggiava...

«Per favore, Zoe, apri.» Tony bussò un altro paio di volte, con i più insistenza, ma nella sua voce Zoe riuscì a sentire un velo di preoccupazione. Lei non voleva aprirgli, aveva quasi paura a farlo. «Lo so che sei lì dentro, ti prego.»

Strizzando le labbra, Zoe guardò verso la porta. «Se sei con le autorità, ti conviene andartene o rischio di perdere volutamente il controllo. Col cazzo che mi faccio arrestare!»

«Non c'è nessuno con me, te lo giuro. Gli ho detto che ti avrei parlato io, non ti toccheranno con un dito!» urlò ancora Tony al di la della porta.

Zoe si avvicinò lentamente, sentendo le lacrime spezzarle la voce. «Come faccio a fidarmi?»

Lo sentì sospirare e, a giudicare dai rumori sentiti, Tony probabilmente aveva i pugni poggiati ancora sulla porta. «Lo so che hai milioni di motivi per non fidarti di me ma ti prego, fallo. Non permetterei a nessuno di farti qualcosa, lo sai.» gli sentì dire, anche lui con voce sconsolata. «Piccoletta, per favore. Sono da solo, se apri la porta e scopri che ti sto mentendo allora attaccami.»

Be', su quello non c'erano dubbi.

Zoe si era sempre fidata di Tony più di quanto si fidava di se stessa, lui era sempre stato il suo punto di riferimento, il suo migliore amico, suo fratello, la sua famiglia... E lui era stato un bastardo. Zoe non ce l'aveva con lui solo per avergli nascosto la lettera, ce l'aveva con lui anche per aver permesso tutto quello che era successo negli ultimi due anni. Se Tony non fosse stato così codardo ed egoista, si sarebbe accorto del malessere che si era creato in Zoe per colpa del Segretario e tutti i membri di governi. Si sarebbe accorto di quanto lei si fosse sentita inutile, soppressa dalle regole imposte, ma soprattutto quanto si fosse sentita sola in quell'argomento. Perché si, se Zoe avesse mai detto ad alta voce con lui ciò che la turbava forse lui avrebbe ironizzato tutto e minimizzato il problema. Lo avrebbe fatto, perché a lui quelle condizioni stavano bene.

GROWN • Steve RogersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora