𝟛𝟚 - 𝕊𝕖𝕔𝕣𝕖𝕥𝕤.

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«Che ne dici di una pausa?» chiese, guardandola con un velo di stanchezza sul volto

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«Che ne dici di una pausa?» chiese, guardandola con un velo di stanchezza sul volto. Zoe sbuffò rumorosamente, portandosi le mani ai lati della testa. «Non fare quella faccia, hai fatto qualche passo avanti.»

La bionda storse il naso «Qualche passo avanti? E quale sarebbe? Illuminami.» una fitta micidiale le travolse la testa, tanto che Zoe dovette premere con forza sulle tempie nella speranza di alleviare il dolore. Gemette rumorosamente, seguita poi da un verso tutt'altro che femminile, sostenendosi la testa con forza. «Porca troia, mi scoppia la testa.»

«Ecco qual è il passo avanti!» Zoe alzò lo sguardo sulla sua amica, guardandola torva. In tutta risposta, ricevette un sorriso e la vide alzare le mani con aria ovvia «L'emicrania, Zoe. Vuol dire che la tua mente sta lavorando sul serio.»

«Wanda.» la chiamò, meglio, si lamentò senza distogliere lo sguardo torvo e scocciato. Un'altra fitta alla testa la travolse, seguita da un'altra smorfia di dolore «E' da tre giorni che ci lavoriamo, non ho concluso un cazzo e tu mi dici che avere mal di testa sarebbe un buon segno?»

Negli ultimi tre giorni, Wanda si era impegnata al massimo per cercare di tirare fuori, in qualche modo, quel potere di cui Zoe aveva tanto la necessità di scoprire. Si mettevano in disparte, nascoste da tutti gli altri e in orari in cui sapevano che nessuno le avrebbe disturbate, e Zoe lasciava che Wanda entrasse nella sua mente per guidarla su ciò che era necessario fare. La prassi era, in effetti, molto semplice: Wanda entrava, liberava totalmente la sua mente da ogni pensiero, ma poi il lavoro doveva farlo solo Zoe. In quei giorni non aveva fatto altro che cercare di collegarsi per prima cosa con la mente di Wanda, ma avevano scoperto ben presto che erano due gli ostacoli che le impedivano di collegarsi con la sua mente.

Il primo era che, semplicemente, forse con Wanda non c'era proprio nessuna possibilità di collegamento. Non perché Wanda facesse una particolare resistenza, anzi, proprio durante quelle prove la ragazza cercava di mantenere la mente il più libera possibile in modo tale da lasciare che Zoe riuscisse quantomeno a vedere attraverso i suoi occhi. Ma non ci riusciva, era come avere un muro davanti. E alla fine, avevano capito che il potere telecinesi di Wanda era così forte da non permettere a nessuno di poter entrare in modo così superfluo nella sua mente. Che poi, in realtà, non era un vero e proprio entrare nella sua testa, quello Zoe non poteva farlo, ma per lo meno cercare di collegarsi e vedere attraverso i suoi occhi. Niente, non ci era riuscita e alla fine aveva rinunciato a provare con Wanda.

Il secondo era che, dopo aver cercato di coinvolgere anche Natasha senza riverarle troppi dettagli su quali erano i loro - il suo, di Zoe - reale scopo, avevano constatato che non bastava semplicemente pensare con intensità ad una persona. Non bastava desiderare fortemente di vedere attraverso i suoi occhi o cercare di mostrargli quello che stesse facendo. Zoe aveva capito che c'era molto di più, ma non aveva idea di come fare per arrivare fino in fondo al suo scopo. Se non riusciva a collegarsi con persone come Wanda o Natasha, come poteva sperare di trovare Gregory Belial? Ma un'altra domanda che tanto la tormentava era come avesse fatto a riuscire a collegarsi con qualcuno senza nemmeno rendersene conto. Era strano e snervante, insomma, rimanendo concentrata non aveva concluso niente.

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