𝟝𝟝 - 𝔾𝕣𝕖𝕖𝕟 𝔾𝕝𝕒𝕣𝕖.

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«Vuoi smetterla di fare esplodere tutto?»

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«Vuoi smetterla di fare esplodere tutto?»

Zoe non lo guardò. Continuò a muovere le dita fino a far comparire davanti a se un portone, simile a quello all'ingresso. Lo lasciò fluttuare per qualche secondo, ammirando il suo potere con cui era ormai in grado di creare anche oggetti così grandi. Era una cosa un po' ironica, visto che per la seconda volta Zoe era riuscita a imparare un po' di più sempre nello stesso posto in cui ci era riuscita anni prima, ed in un certo senso le piaceva parecchio.

Tutti quei mesi erano serviti a qualcosa di nuovo, tanto che cominciava a credere che quel posto fosse davvero speciale per lei sotto ogni punto di vista. Certo, la situazione era completamente diversa rispetto a, ormai, quasi otto anni prima, ma era un po' come se la Zoe inesperta ed impaurita fosse ritornata sotto un nuovo aspetto: forte, decisa e più consapevole. Parlando dei suoi poteri, ovviamente. Il fattore personale, era un po' diverso.

«Fammi pensare...» il portone continuava a galleggiare in aria seguendo i movimenti delle dita di Zoe.

Destra, sinistra. Sinistra, destra. Su, giù. E poi, come da consueto, Zoe allargò le dita all'improvviso e quel portone esplose con un sono rumore che rieccheggiò in quell'enorme stanza.

Lei sorrise e, quel punto, si voltò verso di lui. «No! E ringraziarmi per non aver fatto esplodere voi in questi sette mesi.»

L'uomo, basso e paffutello, alzò gli occhi al cielo. «Ancora con questa storia? Pensavo che fossi diventata meno isterica e meno rancorosa.» tenne ancora le mani giunte dietro la schiena, era la sua posizione standard. «Ormai è fatta.»

Zoe lo guardò male. «Avete iniziato una battaglia mistica a caso in cui l'Antico ci ha rimesso la vita e, cosa peggiore, nessuno si è degnato di avvisarmi. Ve lo rinfaccerò a vita, Wong. E anche a te, coso Strano.»

Dopo sette mesi, in realtà, aveva superato anche quello. Ma la rabbia per non essere stata coinvolta, per impedire proprio quell'evento, non era passata. E nemmeno la rabbia per non essere stata avvisata subito della morte dell'Antico. Quest'ultimo era un tasto che ancora faceva un po' male. Anche se non fosse stata chiamata per aiutare, Zoe avrebbe almeno voluto darle un ultimo saluto.

L'Antico le era stata accanto per mesi e mesi, non mentiva Zoe quando diceva che era una persona piuttosto importante per lei, ed era stata l'unica persona che l'aveva capita per la prima volta. Quella donna aveva studiato ogni suo comportamento ed era stata in grado di confortarla ogni qual volta che Zoe si sentiva crollare. Ci aveva passato quasi tutto il 2009 insieme, c'erano momenti in cui sentiva da parte sua l'amore di una sorella maggiore. O una madre, ma Zoe era stanca di dover ammettere ad alta voce che ogni persona che sentiva particolarmente vicina a se alla fine moriva. Però si, dopo sette mesi aveva quasi elaborato quel lutto. Quasi.

Il Sanctum Sanctorum non era cambiato molto dall'ultima volta in cui lei era stata lì, dopo la battaglia di New York. L'ultima volta che Zoe aveva visto e passato gli ultimi suoi momenti con l'Antico, tra l'altro. Rispetto agli anni in cui lei viaggiava continuamente attraverso i portali, tra New York ed il Kamar-Taj, l'unico cambiamento che sembrava avere quel Santuario era la luce. Quando lo aveva visitato per la prima volta, Zoe aveva notato un po' più di buio nell'aria. Non le era mai dispiaciuto, in realtà, ma rivederlo dopo tanti anni con più luce era stata una novità per lei. Non sapeva se fosse stata l'influenza del nuovo Stregone Supremo, anche se un po' lo sospettava. Anche in quel caso, un po' di luce in più non le dispiaceva affatto.

GROWN • Steve RogersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora